Carrefour ha annunciato di voler licenziare ben 175 dei circa 700 dipendenti nella sua sede milanese. A denunciare il fatto sono state le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat, Uiltucs. Una notizia che giunge inaspettata e aggrava un clima già fortemente teso nelle ultime settimane.
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Le parole di Carrefour
Il piano di riorganizzazione è stato annunciato dopo le voci su un possibile abbandono del Paese da parte dell’azienda. Stando alle parole di Carrefour:
la decisione è strettamente connessa alla complessità delle condizioni del mercato italiano, all’interno del quale il settore della Gdo si contraddistingue per una competizione intensa e frammentata, a fronte di un potere d’acquisto in diminuzione e di una costante pressione sui margini, determinata da costi energetici, di logistica e aumento dei tassi di interesse. Si tratta di un intervento strettamente necessario per garantire una maggiore agilità, che permetterà di ottimizzare l’assetto delle funzioni di sede e di investire maggiori risorse nelle attività commerciali, nei servizi e nella relazione con i clienti.
Nell’ottica della multinazionale la riorganizzazione avrebbe, dunque, l’obiettivo di accelerare ulteriormente il percorso di trasformazione del business e rilanciare la sostenibilità finanziaria e commerciale dell’azienda. In modo da poter investire maggiori risorse nelle attività commerciali, nei servizi e nella relazione con i clienti.
La rabbia dei sindacati
Ma sono motivazioni che fanno infuriare le organizzazioni sindacali, che reputano questi licenziamenti inaccettabili. Il tutto in un contesto di grande tensione che vede da anni Carrefour “assumere scelte aziendali sbagliate nel nostro Paese”.
Spiegano le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat, Uiltucs:
Chiediamo di garantire l’occupazione e non scaricare sui dipendenti scelte aziendali sbagliate che hanno portato a uno stato di sofferenza economica che perdura ormai da anni. Senza risposte concrete alle nostre richieste, ci riserviamo ogni possibile iniziativa a tutela delle lavoratrici e lavoratori.
Carrefour si dice comunque disponibile al dialogo costruttivo e responsabile, attraverso il coinvolgimento delle parti sociali, ma i sindacati non sembrano intenzionati a fare sconti. Non è la prima volta che la catena francese licenzia dipendenti in Italia, quando già lo scorso anno aveva mandato a casa quasi 100 lavoratori.
Addio di Carrefour dall’Italia? Cosa dicono i conti
L’azienda da tempo sta vivendo grosse difficoltà in Italia: secondo i recenti dati, dal 2019 al 2023 Gs (braccio operativo di Carrefour Italia) ha sopportato perdite nette cumulate di bilancio pari a 874 milioni di euro. Nel 2024 ci sono stati altri 93 milioni di euro di perdite.
Dopo l’addio negli ultimi anni in Cina (2019) e Taiwan (2022), negli ultimi mesi la catena ha abbandonato anche Giordania e Oman. A novembre 2024 uscirono voci riguardo l’intenzione da parte della società di disimpegnarsi da mercati considerati non centrali nel proprio business, come Belgio, Polonia, Romania e, appunto, l’Italia.
Secondo l’ultimo rapporto di Mediobanca sulla produttività nel settore della Grande distribuzione organizzata, Carrefour Italia registra una media di vendite per metro quadro largamente inferiore al dato nazionale: 5.716 euro, a fronte di 7.770 euro. Prestazioni che hanno portato il ramo tricolore dell’azienda a registrare un calo del 2,6% a parità di perimetro dei punti vendita sui ricavi, a quota 4,18 miliardi.
Si era parlato tempo fa di un interesse della catena Lidl a rilevare le attività nel nostro Paese del gigante transalpino della grande distribuzione organizzata, ma non ci sono state conferme. Non è dato sapere se venderanno alla concorrenza o spegneranno le insegne, ma qualcosa nel futuro verrà fatto, sia per salvare i conti della filiale italiana, sia per aiutare i dipendenti della catena francese.