Francesco Leonardo, imprenditore ed esperto di finanza applicata alle aziende, ci racconta qual è il metodo che ha ideato con “il SalvAziende” per la gestione e risoluzione dei crediti incagliati. Ecco l’intervista
La pandemia ha avuto importanti ripercussioni su tutta la società, anche e soprattutto sull’ecosistema imprenditoriale italiano. Attualmente ci ritroviamo in un panorama in cui solo nel 2020 hanno chiuso oltre 200.000 attività e molte altre si trovano in difficoltà. I dati sono allarmanti, ma esiste una soluzione innovativa che permette alle aziende di risolvere il problema “crediti incagliati” che appesantiscono il bilancio e risollevare il rating bancario. Ciò permette quindi di ottenere un nuovo bilancio, un nuovo Rating ed accedere con più facilità a fonti di finanziamento.
Ma qual è la soluzione che consente di fare ciò? Ne abbiamo parlato con Francesco Leonardo, imprenditore ed esperto di finanza applicata alle aziende, che ci ha raccontato qual è il metodo del SalvAziende di cui parla anche sulla pagina: leonardofrancesco.it
Iniziamo col delineare la situazione attuale: quali sono le difficoltà delle aziende italiane?
Le difficoltà delle aziende sono da ricondurre principalmente a due motivazioni:
- Carenza di liquidità spesso legata ad una riduzione di ricavi (anche a causa dei provvedimenti di chiusura di molte attività)
- Sempre più “Crediti Incagliati” fanno precipitare le disponibilità di cassa.
Ecco allora che l’imprenditore cerca di stringere la cinghia: inizia a rimandare i primi pagamenti, dalle tasse agli stipendi dei collaboratori e nei casi più gravi agisce anche sui fornitori. Questa situazione è molto comune in questo periodo in cui la pandemia ha acuito gli insoluti e di conseguenza i Crediti Incagliati, peggiorando il Rating bancario. Sappiamo bene che la liquidità è quasi totalmente in mano a banche ed istituti finanziari, soggetti, che date le stringenti normative impongono rigidi standard per poter concedere liquidità.
Così la vita dell’azienda finisce nelle mani di un algoritmo che spesso può rifiutare prestiti, fidi o semplici leasing. Cosa è andato storto? Sicuramente tra le motivazioni può esserci la presenza di crediti incagliati nel bilancio aziendale. Oggi esiste una possibilità per intervenire prima di ritrovarsi, come si suol dire, con “l’acqua alla gola”.
Se infatti “rianimare” i ricavi risulta difficile nell’immediato, sicuramente però è possibile lavorare su un altro aspetto, quello dei crediti incagliati.
Cosa deve fare un’azienda che ha crediti incagliati?
Sicuramente deve intervenire subito, prima che sia troppo tardi e che la liquidità a disposizione si esaurisca. Potrà sembrare strano ai meno addetti, ma agli occhi dell’algoritmo della Banca, la “voce Crediti” del bilancio non è una voce positiva, perché spesso contiene i Crediti incagliati (quelli di difficile esigibilità) quindi è vista come una falla. Questa voce di bilancio da inizio alla stretta sui prestiti, perché un credito da riscuotere è l’indizio di un cattivo bilancio.
Francesco, cosa consiglia ad un’impresa che ha questa difficoltà?
Di solito quando ci si accorge di questo problema e si intuisce la sua gravità, le strade che si percorrono sono 2:
- Rivolgersi ad una società di recupero crediti
- Cedere ad un’altra società i crediti incagliati
Nella prima soluzione il successo o l’insuccesso sta nella qualità del credito, perché se onestamente il “debitore” non ha nulla, non si possono fare “miracoli”, e tutta questa operazione non porterà altro che una perdita di tempo prezioso. Nella seconda ipotesi, quando si entra in contatto con società disposte ad acquistare i crediti, di solito si ricevono offerte “indecenti” con percentuali prossime allo zero. Quello che dico spesso a chi mi chiede aiuto è che: “Un credito anche se di difficile realizzo, è pur sempre un credito”. Intendo dire che può essere utilizzato come forma di pagamento per beni e servizi, ovviamente purché l’altra parte lo accetti. Il SalvAziende è un’opportunità alla quale agganciarsi per liberarsi di un credito incagliato. L’azienda nasce dopo 4 anni di test e confronti diretti con Commercialisti, Legali ed esperti di fiscalità aziendale.
Chi è il vostro cliente tipo?
Il cliente tipo è il piccolo medio imprenditore, quindi con ricavi che sono mediamente superiori al milione di euro. In realtà ciò che importa non è il fatturato ma la quantità di crediti che ha in bilancio.
Cosa fa nella pratica il SalvAziende?
Premesso che non ho una “bacchetta magica” e che non ci sono soluzioni per tutti, ogni situazione va attentamente indagata. Detto ciò, quando ci troviamo di fronte ad un’azienda sostanzialmente sana, con al timone un imprenditore disposto a salvare la sua nave, e con un minimo di disponibilità di cassa, allora una soluzione è possibile. Con il SalvAziende abbiamo delle aziende partner disposte ad accettare in pagamento i Crediti incagliati o di difficile esigibilità fino al 75% del loro valore. Normalmente vengono accettati da nostre società partner che cedono un bene immobile (con regolare atto notarile) che può essere funzionale all’attività di impresa ed accettano in pagamento:
- il 75% in “Crediti incagliati”
- il restante 25% in denaro.
Così facendo, l’imprenditore non solo si è liberato di un Credito, ma si ritrova anche con un immobile nell’attivo che migliora nettamente l’aspetto patrimoniale della sua azienda.
Per comprendere al meglio e nel dettaglio come può funzionare un’operazione di questo tipo, è possibile visitare la mia pagina personale: leonardofrancesco.it
Contenuto fornito da Il SalvAziende