Nuova finta prestazione INPS: già molti italiani ci sono cascati

Attenzione alle truffe che ci possono colpire via smartphone o pc. A segnalare ancora una volta una truffa in atto è l'INPS

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Attenzione alle truffe che ci possono colpire via smartphone o pc. A segnalare ancora una volta una truffa in atto è l’INPS, che ha spiegato come siano in corso nuovi tentativi di truffa tramite SMS che sfruttano il nome dell’Istituto. Per motivi di sicurezza l’INPS non invia mai SMS con link.

In questo caso si fa riferimento a una presunta prestazione da erogare a cui si avrebbe diritto. Prima arriva un SMS in cui si chiede di confermare il proprio contatto personale con una cifra numerica, poi un messaggio in cui, per ottenere la finta prestazione, si chiede gentilmente di confermare i propri dati anagrafici cliccando su un link.

Il link non va assolutamente aperto, perché porta a una pagina fake attraverso la quale i malviventi riescono a sottrarci dati e informazioni sensibili, come dettagli personali o, peggio, numeri di carte di credito o password di conti correnti o altro.

Cos’è lo smishing e come riconoscerlo

Questo che ancora una volta ha colpito l’INPS è un tipo caso di smishing: una forma di phishing, quindi una frode informatica, che invece di utilizzare email utilizza SMS. Il meccanismo è analogo a quello del phishing: malintenzionati provano a rubare dati sensibili attraverso l’invio di SMS che fingono di provenire in questo caso dall’Istituto.

Sono tanti i tentativi di truffa segnalati negli ultimi anni a danno dell’Istituto (qui vi abbiamo parlato del boom di truffe di maggio), con sms provenienti da un falso mittente INPS in cui l’utente viene invitato a cliccare su un link per aggiornare i propri dati, anagrafici o bancari, per ricevere il pagamento di una prestazione generica o specifica.

Tra i tentativi di truffa uno di quelli più diffusi in queste ultime settimane è quello relativo all’Assegno unico. Sappiamo che l’Assegno unico esiste davvero, e che è possibile farne richiesta, ma non riceverete mai un SMS o una mail o un messaggio WhatsApp in cui vi si invita a cliccare su un link per averlo.

Questi link non conducono a pagine dell’Istituto, sebbene utilizzino i loghi e colori dell’INPS, ma a pagine che possono sottrarre con l’inganno i dati inseriti dai malcapitati.

La nuova truffa INPS

Ecco l’immagine dell’ultima truffa che migliaia di italiani stanno ricevendo sul proprio telefono via SMS:

Cosa non fare mai e cosa invece fare sempre

È molto importante ricordare a tutti gli utenti che l’INPS non acquisisce in alcun caso, telefonicamente o via email ordinaria, le coordinate bancarie o altri dati che permettano di risalire a informazioni finanziarie. Inoltre, tutte le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al sito istituzionale.

È, quindi, necessario:

  • non dare seguito a richieste che arrivino per email non certificata, telefono o tramite il porta a porta;
  • diffidare di qualsiasi persona dichiari di essere un incaricato o funzionario INPS e sostenga di dover effettuare accertamenti di varia natura;
  • prestare la massima attenzione alle comunicazioni che si ricevono, non cliccare sui link di email di origine dubbia e verificare sempre l’indirizzo di provenienza.

Come l’INPS può contattare i cittadini

L’INPS può contattare l’utenza attraverso questi canali e modalità:

  • SMS: è importante precisare che questi SMS non contengono link, ma sollecitano un’azione da svolgersi accedendo ai servizi online INPS con le proprie credenziali. Si ribadisce di porre attenzione ai messaggi che invece richiedono l’apertura di un link; questa tipologia di messaggi può costituire un tentativo di truffa online;
  • chiamata telefonica: l’Istituto contatta telefonicamente l’utente solo nei casi di prenotazione dell’accesso agli Sportelli di sede con ricontatto telefonico e in caso di chiamate da operatori di Contact center e da operatori di Sportello mobile per le campagne di contatto verso i cittadini relative alle visite di revisione;
  • lettere in cartaceo;
  • documentazione digitale in Cassetta postale online;
  • avvisi nell’area riservata MYINPS sul sito ufficiale;
  • comunicazioni verso la PEC dell’utente.