Canone speciale Rai, quanto vale nel 2023: gli importi

Canone Rai, sono stati stabiliti gli importi dovuti dai titolari di partita Iva per alberghi, ristoranti, negozi

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

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È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale n 26 del 1° febbraio il Decreto 28 dicembre 2022 con gli importi del canone Rai speciale.

Gli importi variano da un massimo di 6.789,40 euro a un minimo di 203,70 euro e devono essere pagati da chi detiene uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare, o che li impiegano a scopo di lucro diretto o indiretto.

Canone Rai speciale, chi lo deve pagare

Chiunque detenga fuori dall’ambito familiare uno o più apparecchi radiotelevisivi è tenuto a pagare il canone speciale. Le attività commerciali, ad esempio, come il bar o il negozio che ha una televisione o che trasmette trasmissioni radiofoniche e musica in filodiffusione.

Per legge sono tenuti a versare il canone Rai speciale “coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare (art. 27 del R.D.L. 21/02/1938 n. 246; art. 2 del D.L.Lt. 21/12/1944 n. 458 e art. 16 della L. 23/12/1999 n. 488), indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti”.

Il canone Rai speciale è dovuto quindi da hotel, studi professionali, bed and breakfast, associazioni, circoli, sedi di partiti politici, negozi e così via.

Canone Rai speciale, chi non lo deve pagare

I soggetti che non sono tenuti a pagare il canone speciale Rai sono:

  • enti culturali no-profit pubblici;
  • istituti scolastici;
  • centri sociali diurni per anziani;
  • enti di assistenza.

Canone Rai speciale: validità

Il canone speciale ha validità limitata all’indirizzo per cui è stipulato, indicato nel libretto di iscrizione. Pertanto, chi detenga più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in sedi diverse dovrà stipulare un canone per ciascuna di esse (è il caso, ad esempio, delle catene alberghiere, o delle filiali di banca).

Il canone speciale è strettamente personale: in caso di cessione degli apparecchi o di cessione o cessazione dell’attività, deve essere data disdetta del canone alla Rai nei termini e con le modalità di seguito specificate.

Canone Rai speciale, gli importi 2023

Gli importi del canone Rai speciale variano a seconda del tipo di struttura che detiene gli apparecchi radio televisivi, ad esempio un albergo che può ospitare centinaia di persone e un bar che più o meno una decina di coperti non pagano la stessa tassa.

Gli importi annui aggiornati al 1° gennaio 2023 sono:

  • alberghi 5 o più stelle con almeno 100 camere, 6.789,40 euro;
  • alberghi 5 o più stelle con meno di 100 camere (ma più di 25), residence di lusso e campeggi 4 stelle, locali di lusso e navi di lusso, 2.036,83 euro;
  • alberghi 5  o più stelle con meno di 25 camere, residence, villaggi e camping da 3 stelle, alberghi da 4 e 3 stelle con più di 10 televisori, negozi e locali pubblici di prima categoria, sportelli bancari, 1.018,40 euro;
  • affittacamere, alberghi, pensioni e locande con 1 o 2 stelle, campeggi e residence con 1 o 2 stelle, ogni altra tipologia di esercizio pubblico con più di 1 dispositivo (ma meno di 10), ospedali, navi, cliniche, case di cura ed uffici, 407,35 euro;
  • strutture che hanno un televisore, negozi, mense aziendali, studi professionali, associazioni, sedi dei partiti, istituti religiosi e scolastici, 203,70 euro.

L’importo del canone speciale annuo per la radio, unificato, è pari a 29,94 euro.

Canone Rai speciale, quando deve essere pagato

Il canone speciale deve essere pagato annualmente, semestralmente o trimestralmente nei termini di legge:

  • 31 gennaio per il pagamento annuale;
  • 31 gennaio e 31 luglio per i pagamenti semestrali;
  • 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre per le rate trimestrali.

In mancanza di regolare disdetta, è tacitamente rinnovato.