Criptovalute, un’altra bancarotta: a rischio i risparmi di milioni di italiani

Crolla un altro gigante tra le piattaforma di exchange di criptovalute dopo Ftx: con la bancarotta della Genesis Global Hodco e milioni di risparmi a rischio

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Un altro gigante delle criptovalute cola a picco: dopo il fallimento di Ftx dello scorso novembre, un’altra delle più importanti piattaforme di trading delle monete virtuali, la Genesis Global Holdco, ha dichiarato bancarotta. Un’ulteriore batosta per il settore destinato a subirne il contraccolpo, in una situazione già difficile come dimostra il crollo delle quotazioni del Bitcoin, dai quasi 70mila dollari del gennaio 2021 agli attuali 20mila.

Criptovalute, un’altra bancarotta: il crollo della Genesis

Insieme alle due società controllate Genesis Global Capital LLC e Genesis Asia Pacific Pte. Ltd., la piattaforma di scambio ha chiesto di attivare la cosiddetta “Chapter 11”, la legge statunitense sul fallimento finanziario che consente alle imprese di ristrutturare il debito.

Genesis Global Capital avrebbe dichiarato di avere più di 100mila creditori e tra 1 e 10 miliardi di dollari in attività e passività, mentre Genesis Global Holdco e Genesis Asia Pacific ciascuna tra i 100 e i 500 milioni di dollari di attività e passività.

La società sarebbe esposta per 3,4 miliardi di dollari, una cifra oltre anche i 3,1 miliardi di dollari che hanno portato al fallimento Ftx.

Una bancarotta non del tutto inaspettata: un indizio era venuto dal fatto che già da tempo la Genesis aveva sospeso i prelievi così come successo con Ftx e si è parlato di tempesta dei colossi “crypto”.

Genesis Global Holdco fa parte della Digital Currency Group, conglomerata nella quale rientrano circa 200 realtà del mondo crypto, come Grayscale Investments, società che controlla anche il gestore di risorse crittografiche, il sito di notizie sulle criptovalute CoinDesk, l’organizzazione di mining e staking Foundry, l’exchange di criptovalute Luno, la piattaforma di dati TradeBlock, la società di gestione patrimoniale Hq e Dcr Real Estate.

Criptovalute, un’altra bancarotta: il mercato in Italia

Nonostante l’annus horribilis che ha travolto il mondo delle criptovalute, i progetti blockchain di aziende e Pubbliche amministrazioni crescono a livello globale. E anche l’interesse degli italiani non arretra, ma anzi aumenta.

Secondo un’indagine dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, nel nostro Paese sono già oltre 7 milioni gli investitori che hanno acquistato le monete virtuali, mentre altri 7 milioni sarebbero pronti a farlo.

Da quanto emerge dallo studio, lo strumento più usato dagli italiani per comprare criptovalute è rappresentato dalle piattaforme di exchange nel 40% dei casi, in particolare Coinbase, Crypto.com e Binance, le tre più popolari.

Seguono poi gli Atm di criptovalute per il 19% e i servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto (18%), mentre il 52% degli italiani ha utilizzato sistemi indiretti tramite servizi di trading finanziari tradizionali e la propria app bancaria.

Investimenti che non sono scoraggiati nemmeno dall’aumento delle transazioni illecite attraverso le criptovalute, che nel 2022 ammontano a 20,1 miliardi di dollari, pari allo 0,24% del volume complessivo, in aumento per il secondo anno consecutivo.

Stando al report 2023 Crypto Crime Report, lo studio realizzato dall’azienda Chainalysis, specializzata nell’analisi relative al mondo delle blockchain, ossia dei protocolli che permettono di registrare ogni sorta di transazione.

Secondo quanto si legge dal rapporto, che esamina le attività illecite connesse alla blockchain e analizza le ultime tendenze della cripto-criminalità, il fallimento di grandi realtà del settore come Ftx “hanno chiarito che, sebbene le blockchain siano intrinsecamente trasparenti, l’industria ha molti margini di miglioramento”

Riguardo in generale alla tecnologia blockchain, secondi i dati raccolti dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel 2022 globalmente sono stati identificati 278 progetti, il 13% in più rispetto all’anno precedente, con investimenti che in Italia hanno raggiunto i 42 milioni di euro, +50% sul 2021.

Nel 33% dei casi si tratta di progetti che riguardano il settore finanziario e assicurativo, nel 23% il retail e la moda, nel 10% il settore automobilistico e nel 7% della pubblica amministrazione.

“Il 2022 è stato caratterizzato da un notevole sviluppo delle piattaforme blockchain con particolare attenzione alla riduzione del consumo energetico – dice Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio -. Tra le applicazioni più interessanti l’introduzione da parte di piattaforme ‘classiche’ come Instagram di token nei propri mondi e i crypto-asset sono diventati un’alternativa agli strumenti principali di supporto economico all’Ucraina”.