L’Unione Europea mette nel mirino Temu: “In vendita prodotti pericolosi”

La Commissione Ue accusa Temu di non rispettare il Digital Services Act, rischiando multe fino al 6% del fatturato e misure correttive stringenti

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Altro affondo dell’Unione Europea contro Temu, il popolare e-commerce cinese. Secondo la Commissione europea la piattaforma di e-commerce cinese avrebbe violato l’obbligo previsto dal Digital services act (Dsa) di valutare adeguatamente il rischio di vendita di prodotti illegali sul proprio marketplace.

L’indagine della Commissione

Questa contestazione rientra in un’indagine più ampia avviata ufficialmente nell’ottobre 2024. Le autorità europee stanno infatti analizzando ulteriori aspetti delle pratiche adottate da Temu che suscitano preoccupazione. Tra i punti sotto osservazione figurano l’efficacia delle misure a tutela dei consumatori, l’eventuale impiego di meccanismi di design manipolativi noti come dark patterns, la scarsa trasparenza nei sistemi di raccomandazione dei prodotti e le difficoltà incontrate dai ricercatori nell’accesso ai dati della piattaforma a fini scientifici.

L’istruttoria Ue, condotta anche con acquisti anonimi, ha rilevato la presenza di numerosi articoli non conformi, tra cui giocattoli e dispositivi elettronici. La valutazione dei rischi condotta dalla principale piattaforma di e-commerce cinese nel 2024 è risultata generica e con misure di mitigazione ritenute inefficaci.

Cosa farà ora Temu

Le conclusioni sono per il momento preliminari e Temu avrà ora la possibilità di esercitare il proprio diritto di difesa, esaminando gli atti dell’indagine e rispondendo per iscritto ai rilievi della Commissione.

Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, nella decisione della Commissione ha chiarito:

Facciamo acquisti online perché confidiamo che i prodotti venduti nel nostro mercato unico siano sicuri e conformi alle norme vigenti. In base al nostro parere preliminare Temu è lungi dal valutare i rischi per i suoi utenti secondo gli standard previsti dal regolamento sui servizi digitali. La sicurezza online dei consumatori non è negoziabile nell’Ue: le nostre norme, compreso il regolamento sui servizi digitali, sono alla base di una migliore tutela online e di un mercato unico digitale più sicuro e più equo per tutti gli europei.

Se le valutazioni preliminari della Commissione dovessero essere confermate, verrebbe emessa una decisione di non conformità, con cui si accerterebbe la violazione, da parte di Temu, dell’articolo 34 del Regolamento sui servizi digitali. Tale provvedimento potrebbe comportare l’imposizione di una sanzione fino al 6% del fatturato annuo globale del fornitore, oltre all’obbligo di adottare misure correttive per sanare la violazione riscontrata. La decisione potrebbe inoltre prevedere l’attivazione di un periodo di supervisione rafforzata, volto a garantire l’effettiva attuazione e il rispetto degli interventi correttivi messi in atto dalla piattaforma.

La risposta di Temu

In una nota ufficiale, un portavoce di Temu ha fatto sapere che l’azienda continuerà a “cooperare pienamente con la Commissione”. Tuttavia, la piattaforma si trova ora in una posizione delicata: da un lato dovrà difendersi con prove convincenti, dall’altro dovrà dimostrare rapidamente di poter rafforzare i controlli interni e allinearsi alla normativa europea, pena sanzioni milionarie e danni d’immagine permanenti.

L’azione dell’Ue contro Temu rappresenta un messaggio forte anche per altri giganti del digitale: nel nuovo scenario normativo introdotto dal Dsa, l’Europa esige responsabilità e trasparenza dalle piattaforme digitali. Il caso Temu potrebbe diventare un precedente emblematico per il futuro del commercio elettronico globale nel mercato europeo.