Telefoni e tablet più durevoli e più efficienti sotto il profilo energetico

Per la prima volta, smartphone e tablet avranno un punteggio di riparabilità, responsabilizzando consumatori e riparatori. Le nuove norme proposte dalla Commissione europea

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Favorire prodotti che resistano alla prova del tempo e dell’uso. Le nuove norme della Commissione europea consentiranno ai consumatori di compiere scelte sostenibili e di scegliere prodotti che consentano di risparmiare materiali ed energia. Obsolescenza precoce, riparabilità, durabilità ed elevato rendimento delle batterie sono le principali sfide dell’UE.

Per la prima volta smartphone e tablet avranno un punteggio di riparabilità, responsabilizzando consumatori e riparatori.

La nuova proposta della Commissione

La Commissione ha proposto nuove norme finalizzate ad aiutare i consumatori a compiere scelte informate e sostenibili all’atto dell’acquisto di telefoni cellulari o cordless e di tablet, nel quadro dell’attuale regolamento dell’UE sull’etichettatura energetica.

La nuova proposta coincide con l’approvazione nello stesso giorno, da parte del Parlamento europeo, dell’aggiornamento della Direttiva sulle batterie, che si applica a tutti i tipi di pile e accumulatori, indipendentemente dalla forma, dal volume, dal peso, dalla composizione materiale o dall’uso cui sono destinati e non si applica alle pile e agli accumulatori utilizzati in apparecchiature connesse alla tutela degli interessi essenziali degli Stati membri in materia di sicurezza, armi, munizioni e materiale bellico, ad esclusione dei prodotti che non sono destinati a fini specificamente militari, nonché alle apparecchiature destinate ad essere inviate nello spazio. La finalità della Direttiva sulle batterie è quella di garantire che al termine del loro ciclo di vita, le batterie possano essere riutilizzate o riciclate.

Tutte queste misure contribuiscono a rendere leconomia dell’UE più circolare, a risparmiare energia, a ridurre l’impronta di carbonio, a sostenere modelli imprenditoriali circolari e a rendere i consumatori partecipi dei benefici offerti dal Green Deal europeo.

I telefoni cellulari e i tablet prodotti permetteranno di ridurre il consumo annuale di energia primaria di circa 14 terawatt/ora entro il 2030, equivalenti a un terzo dell’attuale consumo di energia primaria di questi prodotti.

Le nuove norme contribuiranno, inoltre, a ottimizzare l’uso delle materie prime critiche e ne agevoleranno il riciclaggio.

Ai sensi del regolamento sull’etichettatura energetica, gli smartphone e i tablet immessi sul mercato dell’UE dovranno recare informazioni:

  • sulla efficienza energetica
  • sulla longevità
  • sulla protezione dalla polvere e dall’acqua
  • sulla resistenza alle cadute accidentali.

Inoltre, per la prima volta, a un prodotto immesso sul mercato dell’UE viene imposto l’obbligo di mostrare un indice di riparabilità. Ciò aiuterà i consumatori dell’UE a compiere scelte più informate e sostenibili per i propri acquisti e incoraggerà il consumo sostenibile.

I nuovi prodotti utilizzeranno le attuali etichette energetiche dell’UE su scala A-G, mentre la banca dati a livello UE, il registro europeo delle etichette energetiche European Product Registry for Energy Labels (EPREL) fornirà ulteriori informazioni sul prodotto.

Inoltre, il regolamento sulla progettazione ecocompatibile stabilisce requisiti minimi per i telefoni cellulari e i tablet senza fili immessi sul mercato dell’UE, tra cui:

  • resistenza alle cadute accidentali o ai graffi, protezione dalla polvere e dall’acqua e uso di batterie sufficientemente durevoli. Le batterie dovrebbero resistere ad almeno 800 cicli di carica e scarica mantenendo almeno l’80% della loro capacità iniziale
  • norme sullo smontaggio e la riparazione, compreso l’obbligo per i produttori di mettere a disposizione dei riparatori pezzi di ricambio essenziali entro 5-10 giorni lavorativi e fino a 7 anni dalla cessazione delle vendite del modello di prodotto sul mercato dell’UE
  • disponibilità di aggiornamenti del sistema operativo per periodi più lunghi, ovvero per almeno 5 anni dalla data in cui il prodotto è stato immesso sul mercato
  • accesso non discriminatorio per i riparatori professionisti a qualsiasi software o firmware necessario per la sostituzione.

L’etichetta energetica

Le etichette energetiche:

  • classificano gli apparecchi su una scala da A a G in base alla quantità di energia consumata
  • aiutano i consumatori a risparmiare scegliendo prodotti che consumano meno energia
  • possono incoraggiare le imprese a progettare prodotti che consumano meno energia

Gli apparecchi di classe A (verdi) sono quelli che consumano meno energia, il che li rende i più efficienti dal punto di vista energetico. Gli apparecchi di classe G (rosso) sono quelli che consumano più energia.

Le norme dell’UE sull’etichettatura energetica si applicano anche ad alcuni “prodotti connessi all’energia”, ovvero oggetti o sistemi che incidono sul consumo di energia durante l’uso. Non si applicano, invece, ai prodotti di seconda mano o ai mezzi di trasporto per persone o merci.

A partire da marzo 2021 il sistema di classificazione dell’etichetta energetica utilizza solo la scala da A a G, anziché le classificazioni da A a D come in precedenza. Questo nuovo sistema di classificazione si applica ai seguenti gruppi di prodotti:

  • frigoriferi
  • lavastoviglie
  • lavatrici
  • televisori
  • lampade e lampadine

I primi 4 gruppi di prodotti devono recare l’etichetta con la nuova classificazione a partire dal 1º marzo 2021. Le lampadine e le lampade devono recare l’etichetta con la nuova classificazione a partire dal 1º settembre 2021.

Per alcuni gruppi di prodotti l’etichetta energetica deve essere apposta in modo visibile su ciascun prodotto presso il punto vendita. Questi prodotti sono:

  • lampade e lampadine
  • apparecchi per il riscaldamento
  • frigoriferi e congelatori
  • lavatrici e asciugabiancheria
  • condizionatori d’aria e ventilatori
  • display elettronici, compresi i televisori
  • elettrodomestici da cucina
  • pneumatici

Obblighi dei fabbricanti e degli importatori

Un fabbricante stabilito nell’UE, un importatore o un rappresentante autorizzato di un fabbricante extra UE prima di immettere un prodotto sul mercato dell’UE deve:

  • registrare tutti i prodotti che richiedono un’etichetta energetica nella banca dati europea dei prodotti per l’etichettatura energetica (EPREL)
  • assicurarsi che su ogni apparecchio in vendita sia apposta un’etichetta energetica conforme
  • mettere gratuitamente a disposizione dei distributori le etichette e la scheda informativa dei prodotti
  • garantire che le etichette siano apposte in modo visibile e leggibile sia nei punti vendita che per le vendite online

La banca dati EPREL genererà tutte le etichette energetiche sulla base dei dati inseriti al momento della registrazione dei modelli di prodotto.

Anche se si vendono prodotti senza contatto diretto con i clienti, e’ necessario, comunque, fornire loro le informazioni relative all’etichetta energetica. Per le vendite via Internet è necessario indicare chiaramente, accanto al prezzo del prodotto e con caratteri delle stesse dimensioni l’etichetta energetica oppure la classe energetica con una freccia che riporta all’etichetta energetica.

La banca dati dei prodotti EPREL

Tutti i prodotti che richiedono etichette energetiche devono essere registrati nella banca dati EPREL prima di poter essere venduti sul mercato dell’UE. Le informazioni da trasmettere comprendono:

  • scheda informativa del prodotto
  • documentazione tecnica
  • monitoraggio della conformità

Il primo passo da compiere consiste nel creare una “nuova organizzazione di fornitori” sul sito web EPREL.

Per farlo sarà necessario creare un account EU Login. L’account EU Login darà accesso anche agli orientamenti EPREL contenenti informazioni sulla procedura di registrazione.

La Direttiva sulle batterie

Secondo le attuali previsioni, entro il 2030 saranno almeno 30 milioni i veicoli elettrici a emissioni zero immessi sulle strade dell’UE.

Sebbene le auto elettriche possano contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, l’elettromobilità ha uno svantaggio competitivo a livello ambientale: le batterie.

Pertanto, il Parlamento europeo ha approvato l’aggiornamento della Direttiva sulle batterie, con lo scopo di garantire che, al termine del loro ciclo di vita, le batterie possano essere riutilizzate o riciclate.

Le nuove regole sono legate al piano d’azione UE per l’economia circolare, alla strategia industriale dell’UE e mirano a coprire l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla loro progettazione al consumo, fino al loro riciclo in nuovi prodotti.

Una volta che le regole saranno formalmente approvate dal Consiglio entreranno in vigore direttamente.

Gli eurodeputati chiedono l’introduzione di una nuova categoria di batterie, ovvero quelle utilizzate per alimentare i “mezzi di trasporto leggeri” come biciclette o scooter elettrici, a causa del loro crescente utilizzo.

Questa nuova categoria andrebbe ad affiancarsi alle classi di batterie portatili già esistenti, come quelle automobilistiche e quelle industriali.

Secondo le stime di cui si dispone, entro il 2030, la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte e il fabbisogno per l’UE potrebbe rappresentare il 17% della domanda totale.

Tale fenomeno trova la sua principale spiegazione in una molteplicità di fattori:

  • l’ascesa dell’economia digitale
  • lo sviluppo delle energie rinnovabili
  • l’avvento della mobilità a basse emissioni di carbonio.

Il crescente aumento di veicoli elettrici alimentati a batteria renderà questo mercato strategico a livello globale.

La produzione di batterie dipende fortemente dalle importazioni di materie prime critiche e in particolar modo quelle di cobalto, litio, nichel e manganese, dei metalli ad impatto ambientale e sociale molto elevato.

Per contrastare la violazione dei diritti umani connessi ai processi produttivi e garantire batterie più etiche, le nuove regole introducono un obbligo di diligenza per i produttori.

Secondo il testo, i produttori dovrebbero essere tenuti a rispettare standard di gestione dei rischi sociali ed ambientali, legati all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio di materie prime e materie prime secondarie.

Tutti gli operatori economici che immettono batterie sul mercato dell’UE saranno tenuti a sviluppare e attuare questa politica di dovuta diligenza.

Le batterie dovranno disporre di un’etichetta indicante la propria impronta di carbonio.

Questo indicatore servirebbe a rendere più trasparente l’impatto ambientale di ogni batteria e sarà obbligatorio per:

  • le batterie dei veicoli elettrici (EV)
  • le batterie dei mezzi di trasporto leggeri (LMT)
  • le batterie industriali ricaricabili con una capacità superiore a 2kWh.

Servirà, inoltre, a regolamentare l’intero ciclo di vita delle batterie e al tempo stesso a garantire che le nuove batterie contengano livelli minimi di determinate materie prime.

Nel 2020, il 47% delle batterie portatili e accumulatori venduti nell’UE è stato raccolto per essere riciclato. A causa della presenza di diversi metalli e composti utilizzati in fase di produzione, i relativi processi di riciclo possono variare a seconda del tipo di batteria.

Nuove regole per le batterie portatili

Le nuove regole per le batterie portatili fissano obiettivi più rigidi per la loro raccolta (45% entro il 2023, 63% entro il 2027 e 73% entro il 2030) e per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri (51% entro il 2028, 61% entro il 2031).

Il nuovo quadro normativo prescrive, inoltre, l’obbligo di raccolta gratuita per gli utenti finali di tutti i rifiuti prodotti da mezzi di trasporto leggeri, batterie per autoveicoli, veicoli industriali e veicoli elettrici, indipendentemente dalla loro natura, composizione chimica, condizione, marca o origine.

Secondo le nuove regole, i livelli minimi di cobalto recuperato (16%), piombo (85%), litio (6%) e nichel (6%) dai rifiuti di produzione e di consumo devono essere riutilizzati nelle nuove batterie.

Le nuove norme prescrivono una più facile rimozione o sostituzione delle batterie, in grado di fornire migliori informazioni ai consumatori.

Le batterie portatili negli apparecchi dovrebbero essere progettate in modo tale che gli utenti possano rimuoverle e sostituirle facilmente. Questo requisito diventerà obbligatorio tre anni e mezzo dopo l’entrata in vigore delle norme.

Verranno fornite maggiori informazioni sulla capacità, le prestazioni, la durata, la composizione chimica, nonché il simbolo di “raccolta differenziata” delle batterie.

Cosa accade ora

Le norme sull’etichettatura energetica saranno sottoposte al Parlamento europeo e al Consiglio per un periodo di controllo di due mesi, al termine del quale saranno formalmente adottate se non vi saranno obiezioni al testo da parte dei colegislatori.

Per allineare l’entrata in vigore di questi due atti legislativi riguardanti la stessa categoria di prodotti, la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale avverrà lo stesso giorno, successivamente all’adozione delle norme in materia di etichettatura energetica. Dopo la loro entrata in vigore, entrambe le proposte prevedono un periodo transitorio di 21 mesi prima che i requisiti diventino applicabili.