Batterie, il nuovo regolamento Ue per un futuro più green

Il 18 febbraio è entrato in vigore il regolamento Ue 2023/1542 che introduce importanti cambiamenti per le batterie e la gestione dei rifiuti a loro collegati

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

A partire dal 18 febbraio 2024, entra in vigore il nuovo regolamento dell’Unione Europea che incide profondamente sul settore delle batterie e dei rifiuti ad esse correlati. Questo regolamento, frutto di un processo di approvazione conclusosi nell’anno precedente, è stato progettato per governare ogni fase del ciclo di vita delle batterie, dalla loro produzione fino al riutilizzo e al riciclaggio finale, assicurando che tali prodotti siano non solo sicuri e sostenibili, ma anche competitivi sul mercato globale. Il nuovo Regolamento UE 2023/1542 introduce modifiche sostanziali alla direttiva 2008/98/CE e al regolamento (UE) 2019/1020, e procede inoltre all’abrogazione della direttiva 2006/66/CE.

Il fulcro di questo nuovo Regolamento è l’armonizzazione dei criteri che definiscono una “batteria” con gli obiettivi di economia circolare stabiliti nel Green Deal Europeo. L’intento è quello di stimolare l’innovazione e di favorire la sostenibilità in ogni stadio del ciclo di vita dei prodotti, contribuendo così a un futuro più verde e responsabile.

Nel dettaglio, il regolamento impone requisiti rigorosi in termini di sostenibilità e sicurezza, nonché norme precise per l’etichettatura, la marcatura e l’immissione sul mercato delle batterie. Esso esamina in maniera approfondita le fasi di approvvigionamento e produzione e stabilisce criteri severi per l’utilizzo, ponendo particolare enfasi sulle buone pratiche da seguire per massimizzare la durata e l’efficienza del riciclo di questi dispositivi essenziali. Con queste nuove normative, l’Unione Europea si pone all’avanguardia nella promozione di un’industria delle batterie che sia ecologicamente responsabile e tecnologicamente avanzata.

Nuovo Regolamento Ue Batterie, le principali novità

Il nuovo regolamento UE 2023/1542 si estende a praticamente tutti i tipi di batterie, ad eccezione di quelle impiegate per dispositivi di sicurezza e difesa nazionale, militari, aerospaziali e per le apparecchiature destinate alla sicurezza degli impianti nucleari. Nel complesso, il regolamento copre un’ampia gamma di batterie, che vanno dalle piccole batterie a bottone ai grandi pacchi batteria da decine di kWh utilizzati nelle auto elettriche.

Tuttavia, non tutte le categorie sono regolamentate allo stesso modo: le batterie di dimensioni più considerevoli, pari o superiori a 2 kWh, sono soggette a norme più rigide rispetto a quelle di dimensioni più ridotte, come ad esempio quelle presenti negli smartphone, tablet e laptop.

Come detto, il regolamento si applica praticamente a tutti i tipi di batterie, saranno quindi interessate:

  • Batterie portatili: una batteria sigillata, con peso pari o inferiore a 5 kg, non progettata specificamente per uso industriale e che non è né una batteria per veicoli elettrici, né una batteria per mezzi di trasporto leggeri, né una batteria per autoveicoli
  • Batterie portatili di uso generale: una batteria portatile, ricaricabile o no, specificamente progettata per essere interoperabile e avente uno dei seguenti formati comuni: 4,5 Volt (3R12), pila a bottone, D, C, AA, AAA, AAAA, A23, 9 Volts.
  • Batterie per mezzi di trasporto leggeri (LMT): una batteria che è sigillata, ha un peso pari o inferiore a 25 kg ed è specificamente progettata per fornire energia elettrica per la trazione di veicoli muniti di ruote, che possono essere alimentati esclusivamente da un motore elettrico o da una combinazione di motore e di energia umana, ivi compresi i veicoli omologati di categoria L ai sensi del regolamento (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che non è una batteria per veicoli elettrici
  • Batterie per avviamento, illuminazione e accensione (o Batterie per autoveicoli): una batteria specificamente progettata per fornire energia elettrica per l’avviamento, l’illuminazione o l’accensione e che può essere utilizzata anche a fini ausiliari o di supporto nei veicoli, in altri mezzi di trasporto o nelle macchine
  • Batterie industriali: una batteria specificamente progettata per usi industriali, destinata a un uso industriale dopo essere stata sottoposta alla preparazione per il cambio di destinazione o al cambio di destinazione, o qualsiasi altra batteria avente un peso superiore ai 5 kg e che non è né una batteria per veicoli elettrici, né una batteria per mezzi di trasporto leggeri, né una batteria per autoveicoli
  • Batterie per veicoli elettrici: una batteria specificamente progettata per fornire energia elettrica per la trazione di veicoli ibridi o elettrici della categoria L come previsto al regolamento (UE) n. 168/2013, avente un peso superiore a 25 kg, o la batteria specificamente progettata per fornire energia elettrica per la trazione nei veicoli ibridi o elettrici delle categorie M, N o O, come previsto dal regolamento (UE) 2018/858

In merito alle batterie destinate ai veicoli elettrici, alle batterie industriali ricaricabili con una capacità superiore a 2 kWh e alle batterie per mezzi di trasporto leggeri, queste, come anticipato, sono soggette a misure più rigorose rispetto alle batterie più piccole. Infatti, è necessario compilare una dichiarazione sull’impronta di carbonio, corredata dalla relativa documentazione tecnica per ciascun modello di batteria e per ogni stabilimento di produzione. Più nel dettaglio le batterie più grandi dovranno:

  • Informazioni amministrative del produttore
  • Dettagli sul modello specifico di batteria
  • Informazioni sulla localizzazione geografica dello stabilimento di fabbricazione della batteria
  • L’impronta di carbonio della batteria, calcolata in kg di biossido di carbonio equivalente per kWh dell’energia totale fornita durante l’intera vita utile della batteria
  • Scomposizione dell’impronta di carbonio della batteria in base alle diverse fasi del ciclo di vita
  • Numero di identificazione della dichiarazione di conformità UE della batteria
  • Un link di accesso a una versione pubblica dello studio che supporta i valori dell’impronta di carbonio

La dichiarazione sull’impronta di carbonio sarà implementata gradualmente, a partire dal 18 febbraio 2025. Si richiede che l’etichetta che indica l’impronta di carbonio sia chiaramente leggibile e indelebile. Il perché di questa distinzione è presto detto. Le batterie più grandi hanno un impatto ambientale maggiore rispetto alle batterie più piccole. Le misure più stringenti per le batterie più grandi sono volte a ridurre questo impatto e a promuovere la sostenibilità.

Batterie: documentazione sul contenuto riciclato e metalli estratti

A partire dal 18 agosto 2028, sarà obbligatorio per le batterie industriali con capacità superiore a 2 kWh (escluse quelle con stoccaggio esclusivamente esterno), per le batterie dei veicoli elettrici e per le batterie degli autoveicoli che contengono materiali attivi con cobalto, piombo, litio o nichel, essere fornite di una documentazione specifica. Questa dovrà includere:

  • La percentuale di cobalto, litio o nichel presente nei materiali attivi recuperata dai rifiuti di fabbricazione o dai rifiuti post-consumo
  • La percentuale di piombo presente nella batteria recuperata dai rifiuti

La la documentazione dovrà inoltre includere la percentuale di piombo nella batteria, anch’essa recuperata dai rifiuti, specificando i dati per ciascun modello di batteria, anno e stabilimento di fabbricazione. Dal 18 agosto 2033, queste disposizioni saranno estese alle batterie destinate ai mezzi di trasporto leggeri che contengono i suddetti materiali attivi.

A partire dal 18 agosto 2031, il regolamento prevede livelli minimi obbligatori di contenuto riciclato per le batterie industriali, le batterie per autoveicoli e le batterie per veicoli elettrici. I livelli iniziali sono fissati al:

  • 16% per il cobalto
  • 85% per il piombo
  • 6% per il litio
  • 6% per il nichel

Le batterie dovranno essere accompagnate da una documentazione che attesti il rispetto dei livelli minimi di contenuto riciclato.

Nuove etichette per batterie: informazioni essenziali e accessibilità

A partire dal 18 agosto 2026, le batterie saranno dotate di un’etichetta informativa che fornirà dettagli cruciali sulle caratteristiche del prodotto. Di seguito, le informazioni che troveremo sull’etichetta:

  • Identificazione del fabbricante in conformità
  • Categoria della batteria e relative informazioni identificative
  • Luogo di fabbricazione (ubicazione geografica dello stabilimento)
  • Data di fabbricazione (mese e anno)
  • Peso della batteria
  • Capacità della batteria
  • Composizione chimica
  • Presenza di sostanze pericolose diversi dal mercurio, cadmio o piombo
  • Agente estinguente utilizzabile
  • Materie prime critiche con una concentrazione superiore allo 0,1% in peso/peso

Per garantire un facile accesso alle informazioni, sarà incluso un QR Code ad alto contrasto con il colore di fondo, con dimensioni facilmente leggibili attraverso i comuni lettori QR disponibili.

Obiettivi di raccolta e recupero per batterie

Il regolamento stabilisce chiari obiettivi di raccolta dei rifiuti delle batterie, sia portatili che per mezzi di trasporto leggeri, con l’obiettivo di promuovere una gestione sostenibile e responsabile dei materiali. Le percentuali di raccolta sono definite come segue:

  • Per le batterie portatili:
    63% entro la fine del 2027
    73% entro la fine del 2030

 

  • Per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri:
    51% entro la fine del 2028
    61% entro la fine del 2031

Inoltre, viene introdotto un obiettivo specifico per il recupero del litio dai rifiuti delle batterie, con target del 50% entro la fine del 2027 e dell’80% entro la fine del 2031. Tuttavia, queste percentuali potranno essere soggette a modifiche tramite atti delegati in base agli sviluppi tecnologici, alle dinamiche di mercato e alla disponibilità di litio.

Gli obiettivi di recupero dei materiali sono definiti in termini ambiziosi, con target entro il 31 dicembre 2027 e 2031:

  • Entro il 31 dicembre 2027:
    90% per il cobalto
    90% per il rame
    90% per il piombo
    50% per il litio
    90% per il nichel

 

  • Entro il 31 dicembre 2031:
    95% per il cobalto
    95% per il rame
    95% per il piombo
    80% per il litio
    95% per il nichel

Infine, l’obiettivo di efficienza del riciclo per le batterie al nichel-cadmio è fissato all’80% entro la fine del 2025, mentre per gli altri rifiuti di batterie al 50% entro la fine del medesimo anno. Queste disposizioni mirano a promuovere una gestione dei rifiuti delle batterie più efficiente ed ecocompatibile.

Nuove normative per la sostituzione delle batterie

Il regolamento aggiornato stabilisce che, entro il 2027, le batterie portatili integrate negli apparecchi dovranno essere progettate per essere rimovibili e sostituibili facilmente dall’utente finale. Una batteria si qualifica come “facilmente rimovibile” se può essere estratta dall’apparecchio utilizzando strumenti comunemente disponibili, senza la necessità di attrezzi specializzati, a meno che questi non siano inclusi gratuitamente con il prodotto stesso.

Questo termine fino al 2027 offre ai produttori il tempo adeguato per modificare la progettazione dei loro apparecchi in modo da soddisfare questo requisito. Diversamente, le batterie destinate ai mezzi di trasporto leggeri dovranno essere progettate per essere sostituite esclusivamente da operatori professionali indipendenti. Il regolamento introduce inoltre criteri stringenti per la prestazione, la durabilità e la sicurezza dei prodotti, oltre a imporre limitazioni severe sull’uso di sostanze pericolose.

Nuove sfide per l’industria delle batterie: il commento di ANIE

Filippo Girardi, Presidente della Federazione ANIE Confindustria, ha sottolineato l’importanza del nuovo regolamento sulle batterie, che stabilisce un quadro legislativo a lungo termine per i produttori e i fornitori. Questo regolamento richiede impegni significativi durante la fase di produzione e va oltre, imponendo all’industria delle batterie di adottare un elevato livello di ambizione nelle regole e nei nuovi obblighi. Questi includono l’approvvigionamento responsabile delle materie prime attraverso un processo di “due diligence“, che prevede la verifica e l’ispezione da parte di enti terzi per gestire i rischi sociali e ambientali.

Il principio della progettazione sostenibile è al centro del regolamento, con requisiti specifici sulla durata, riciclabilità e riutilizzo delle batterie, un approccio che le aziende hanno già adottato con convinzione.

Girardi conclude affermando che il regolamento, nonostante la sua complessità e la dipendenza da futuri atti legislativi secondari, richiederà investimenti significativi da parte delle imprese europee per adeguare i loro prodotti e processi. Sottolinea l’importanza strategica di proteggere l’industria europea delle batterie, essenziale per il supporto alla decarbonizzazione delle reti energetiche, della mobilità e dell’industria, mantenendo la competitività contro i concorrenti extra Ue e promuovendo iniziative di sorveglianza sul mercato comunitario.

Riciclo delle batterie: un confronto europeo

Finora l’attenzione è stata rivolta al Regolamento e alle normative che i produttori dovranno seguire. È essenziale, però, che anche i consumatori contribuiscano attivamente al nuovo ciclo di vita delle batterie.

Nel 2021, alcuni paesi europei hanno mostrato ottimi risultati nella raccolta delle batterie usate. La Croazia ha superato il 70%, mentre Lussemburgo e Belgio hanno raggiunto oltre il 60% di raccolta (secondo Eurostat). In questo contesto, l’Italia si è posizionata solo al ventiquattresimo posto. Guardando alla Francia, che si è piazzata quarta con quasi il 60% e che, a differenza dei primi tre paesi, ha una popolazione numerosa simile alla nostra, possiamo trovare alcuni spunti di riflessione.

Le cause di questa discrepanza sono probabilmente molteplici. In Francia, ad esempio, esiste un unico ente responsabile per la raccolta e il riciclo delle batterie, a differenza dell’Italia dove il territorio è suddiviso tra numerosi consorzi. Inoltre, la Francia beneficia di campagne di sensibilizzazione più efficaci e di una migliore partecipazione dei consumatori. Per migliorare, l’Italia deve ancora compiere molti passi avanti. I risultati auspicati si potranno ottenere solo se produttori e istituzioni lavoreranno insieme per comunicare un messaggio di responsabilità e consapevolezza collettiva sul corretto smaltimento delle batterie, e se questo messaggio verrà effettivamente interiorizzato dagli utenti finali.