Materie prime critiche (CRM): la strategia europea

La Commissione europea adotta azioni per supply chain sicure e sostenibili per un’Europa verde e digitale

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

La normativa sulle materie prime critiche (CRM) doterà l’UE degli strumenti per garantire il suo accesso a un approvvigionamento sicuro e sostenibile. Vediamo, insieme, quali sono le azioni predisposte dalla Commissione europea per realizzare una supply chain sicura e sostenibile.

Le nuove misure sulle materie prime critiche (CRM)

Insieme alla riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica e alla normativa sull’industria a zero emissioni nette, le nuove misure sulle materie prime critiche (CRM) creano un contesto normativo favorevole alla competitività dell’industria europea.

Il regolamento e la comunicazione sulle materie prime critiche (CRM) fondano i loro punti forza sulle opportunità che il mercato unico, per sua stessa natura, può fornire insieme a partenariati esterni diversificati, che, a loro volta, possono garantire e rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento, migliorando la circolarità e la sostenibilità e attenuando i rischi di perturbazioni.

La Commissione propone un insieme globale di azioni per garantire l’accesso dell’UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato, economicamente accessibile e sostenibile di materie prime critiche, indispensabili per settori strategici, come l’industria digitale, l’industria aerospaziale e la difesa, anche in un’ottica di industria a zero emissioni nette.

La definizione di strategie a più ampio respiro nasce, a fronte di un aumento drastico della domanda di materie prime critiche, dal fatto che l’Europa dipende molto dalle importazioni, soprattutto, da fornitori di paesi terzi, tendenzialmente monopolistici. A questo dato si aggiunge la necessità di attenuare i rischi derivanti da catene di approvvigionamento connesse a tali dipendenze in modo da rafforzare la resilienza economica, al verificarsi di eventi che possono pregiudicare gli sforzi dell’UE, anche in termini di raggiungimento dei goal climatici e digitali.

Eventi recenti, come le interruzioni dell’approvvigionamento connesse a Covid-19, la carenza di chip e la crisi energetica in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, hanno sottolineato il rischio dell’eccessiva dipendenza dalla fornitura di input strategici da parte dell’UE a discapito del benessere economico e sociale e alla sicurezza dell’UE.

Il Critical Raw Materials Act (CRM Act)

L’iniziativa si compone di un regolamento e di una comunicazione, che pongono l’accento sulla massimizzazione del contributo degli accordi commerciali dell’UE, in piena complementarità con la strategia Global Gateway.

Il regolamento istituisce un quadro normativo per sostenere lo sviluppo di capacità nazionali e rafforzare la sostenibilità e la circolarità delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche nell’UE.

La comunicazione propone misure a sostegno della diversificazione delle catene di approvvigionamento mediante nuovi partenariati internazionali che si sostengono reciprocamente. La comunicazione illustra, inoltre,  in che modo l’UE intenda rafforzare il suo impegno globale per sviluppare e diversificare gli investimenti, la produzione e il commercio con partner affidabili.

La comunicazione che accompagna il CRM Act riconosce la necessità di proseguire i lavori sulla circolarità e annuncia azioni mirate sui principali flussi di rifiuti contenenti materie prime essenziali: veicoli fuori uso, rifiuti elettronici, rifiuti di batterie e prodotti non ancora contemplati dalla legislazione comunitaria sui rifiuti, come le turbine eoliche. Per ciascuno di essi, la Commissione svilupperà o modificherà le norme sui rifiuti per massimizzare il recupero delle materie prime critiche nei prossimi anni.

La legge sulle materie prime critiche

La legge sulle materie prime critiche è stata annunciata dalla Presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2022, facendo eco alla dichiarazione di Versailles del 2022, adottata dal Consiglio europeo, che sottolinea l’importanza strategica delle materie prime critiche per garantire l’autonomia strategica dell’Unione e la sovranità europea e riprendendo le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa e la risoluzione del Parlamento europeo del novembre 2021 per una strategia dell’UE sulle materie prime critiche.

Le azioni si basano sulla valutazione della criticità del 2023, sulla relazione di previsione in materia di tecnologie strategiche e sulle azioni avviate nell’ambito del piano d’azione sulle materie prime critiche del 2020, sui lavori scientifici del Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione, che ha provveduto a modernizzare il sistema di informazione sulle materie prime, che fornisce conoscenze sulle materie prime, sia primarie (estratte/raccolte) sia secondarie, come quelle, ad esempio, ricavate dal riciclaggio. Lo strumento contiene informazioni relative a specifici materiali e paesi, nonché a diversi settori e tecnologie e comprende analisi dell’offerta e della domanda, sia attuali che future.

 

Le azioni del CRM Act

Vediamo nel dettaglio le azioni predisposte dalla normativa sulle materie prime critiche (CRM Act), volte a dotare l’UE degli strumenti per garantire il suo accesso a un approvvigionamento sicuro e sostenibile. In particolare:

Materie prime critiche e strategiche

Oltre a un elenco aggiornato di materie prime critiche (CRM), la normativa indica e incorpora un elenco di materie prime strategiche, anch’esse a rischio di potenziali future carenze di approvvigionamento.

La Commissione ha effettuato una valutazione critica per definire le materie prime critiche per l’UE in base alla loro importanza economica e al rischio di approvvigionamento.

IL CRM Act codifica la metodologia utilizzata per aggiornare periodicamente l’elenco delle materie prime critiche e propone alcune misure, comprese quelle relative al monitoraggio, alla circolarità e alla sostenibilità, da applicare a tutte le materie prime critiche, seppur riconoscendo che occorre prestare particolare attenzione alle materie prime utilizzate in settori strategici quali le energie rinnovabili, le tecnologie digitali, spaziali e di difesa e per le quali è prevista una crescita della domanda rispetto agli attuali livelli di offerta.

L’elenco strategico delle materie prime sarà riesaminato almeno ogni 4 anni.

IL CRM Act propone specificamente misure che riguardano le materie prime strategiche, in particolare attraverso azioni volte ad aumentare le capacità interne, la diversificazione e la preparazione al rischio. Inoltre, le misure relative alle scorte strategiche e agli acquisti congiunti si applicano alle materie prime strategiche.

Le catene di approvvigionamento delle materie prime critiche dell’UE

Al fine di garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento il CRM Act prevede il monitoraggio delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche e il coordinamento delle scorte di materie prime strategiche tra gli Stati membri.

Alcune grandi imprese dovranno effettuare un audit delle loro catene di approvvigionamento di materie prime strategiche, anche con uno stress test a livello aziendale.

Quattro pilastri fondamentali

Il CRM Act si basa su quattro pilastri fondamentali:

  • Definizione delle priorità e degli obiettivi chiari in termini di rafforzamento delle filiere di approvvigionamento di materie prime fondamentali dell’UE, proponendosi, appunto, di includere l’elenco delle materie prime critiche e un nuovo elenco strategico delle materie prime nel quadro del regolamento e di codificarle. Il CRM Act, per migliorare le capacità di estrazione, trasformazione e riciclaggio delle materie prime critiche nell’UE e orientare gli sforzi di diversificazione, stabilisce chiari parametri di riferimento per le capacità interne lungo la catena strategica di approvvigionamento delle materie prime e per diversificare l’offerta dell’UE: 1) almeno il 10% del consumo annuo dell’UE per l’estrazione; 2) almeno il 40% del consumo annuale dell’UE per la trasformazione; 3) almeno il 15% del consumo annuo dell’UE per il riciclaggio; non più del 65% del consumo annuo dell’Unione di ciascuna materia prima strategica in una qualsiasi fase di trasformazione pertinente proviene da un singolo paese terzo.
  • Nuove misure per rafforzare le capacità europee di materie prime essenziali lungo l’intera catena del valore, ovvero un nuovo quadro per selezionare e attuare progetti strategici, che possono beneficiare di condizioni semplificate di autorizzazione e di abilitazione per l’accesso ai finanziamenti o stabilire i requisiti nazionali per sviluppare programmi di esplorazione in Europa. Inoltre, gli Stati membri sono tenuti a fornire a tutti i progetti relativi alle materie prime essenziali uno sportello unico per tutte le autorizzazioni pertinenti. I progetti strategici possono svilupparsi anche nei paesi terzi, a reciproco vantaggio dell’UE e dei vari partner.
    Inoltre, il CRM Act propone anche misure per migliorare la circolarità e l’uso efficiente delle materie prime critiche creando catene di valore per le materie prime critiche riciclate, obbligando, ad esempio, gli operatori e gli Stati membri a migliorare il recupero di materie prime critiche da prodotti e rifiuti contenenti materie prime critiche sul mercato dell’UE.
  • Il CRM Act stabilisce azioni per migliorare la preparazione dell’UE e attenuare i rischi di approvvigionamento. Per garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento, è previsto il monitoraggio delle catene di approvvigionamento di materie prime essenziali, nonché lo scambio di informazioni e il futuro coordinamento delle scorte strategiche di materie prime tra gli Stati membri. Alcune grandi aziende dovranno effettuare un audit delle loro catene di fornitura, contenente uno stress test a livello aziendale.
  • Sarà istituita una struttura di governo comune sotto forma di un consiglio di amministrazione, composto dagli Stati membri e dalla Commissione europea, per consigliare e coordinare l’attuazione delle misure previste dall’Atto e discutere i partenariati strategici dell’UE con i paesi terzi.

Come facilitare l’approvvigionamento di materie prime essenziali da Paesi terzi

L’UE sta già lavorando su una varietà di strumenti volti a facilitare il commercio, gli investimenti e la cooperazione per aprire opportunità a livello globale, aumentando così la sicurezza e l’accessibilità economica delle materie prime critiche, ricercando sinergie tra i vari strumenti disponibili per garantire un approccio coerente e ottenere risultati efficaci nel più breve tempo possibile, in particolare utilizzando la strategia Global Gateway per sfruttare gli strumenti finanziari e politici.

In particolare, le azioni esterne saranno le seguenti:

  • La Commissione istituirà una struttura aggregante a cui parteciperanno tutti i potenziali partner per rafforzare e diversificare le catene di approvvigionamento.
  • La Commissione proseguirà i suoi sforzi per sostenere e rafforzare l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), anche negoziando l’accordo plurilaterale per la facilitazione degli investimenti per lo sviluppo.
  • L’UE utilizzerà bilateralmente la sua rete in espansione di accordi di facilitazione degli investimenti sostenibili e quelli di libero scambio per sostenere l’ambizione dei partner commerciali dell’UE di sviluppare capacità di trattamento e creare partenariati vantaggiosi per entrambe le parti, come con il Cile e l’Australia.
  • La Commissione seguirà attentamente l’impatto delle tariffe sulla capacità di importare materie prime essenziali ed esaminerà le richieste di sospensioni dei dazi. La Commissione raccoglierà informazioni sugli stock strategici degli Stati membri in tutta l’UE per dotare l’Unione di strumenti migliori in vista di crisi. Incentivera’ le imprese a sviluppare adeguate strategie di riduzione del rischio di approvvigionamento e rafforzarne la resilienza. Le grandi aziende che producono tecnologie strategiche con materie prime strategiche hanno l’obbligo di controllare le loro catene di fornitura ogni due anni e presentare i risultati ai loro consigli di amministrazione. Il CRM Act istituirà anche un meccanismo per facilitare l’acquisto congiunto di materie prime strategiche da parte delle autorità degli Stati membri interessati e delle imprese europee.
  • La Commissione cercherà di ampliare la rete di partenariati strategici per le materie prime con paesi ricchi di risorse, a reciproco vantaggio dell’Europa e dei suoi partner.
  • La Commissione lavorerà in seno all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) per migliorare gli accordi e collaborare con gli Stati membri dell’UE per istituire uno strumento di credito all’esportazione dell’UE con lo scopo di sostenere, tra l’altro, le catene di approvvigionamento di CRM all’estero.

Sostenibilità della produzione di materie prime critiche e aumento della circolarità

Le misure volte ad aumentare la circolarità e l’uso efficiente delle materie prime essenziali contribuiranno in modo decisivo a mitigare la dipendenza dalle importazioni che l’UE sta affrontando.

IL CRM Act affronta anche la necessità di migliorare la sostenibilità delle materie prime critiche, includendo disposizioni speciali per rafforzarne la circolarità e stabilendo l’obbligo generale per gli Stati membri di aumentare la raccolta, il trattamento e il riutilizzo dei rifiuti contenenti materie prime critiche.

Attraverso gli appalti pubblici, gli Stati membri dovrebbero anche promuovere l’uso di materie prime secondarie critiche nei loro settori produttivi e sviluppare programmi nazionali di ricerca e innovazione sulle tecnologie di riciclaggio per sostituire i materiali grezzi critici.

Attraverso il CRM Act viene promosso anche il recupero di materie prime critiche dai rifiuti minerari. L’UE, a causa della sua storia di estrazione, ha numerosi siti minerari e sterili in tutta l’UE che possono contenere preziose materie prime critiche, ma il cui potenziale non è stato finora analizzato.

Obbligando gli attuali operatori a valutare la possibilità di tale recupero sara’ possibile raccogliere informazioni sul contenuto critico di materie prime dei rifiuti che generano, nonché sui rifiuti stoccati in quei siti.

Per le miniere chiuse e abbandonate, verra’ attribuita  agli Stati membri la responsabilità di raccogliere tali dati – dai file autorizzati alle campagne di campionamento mirate – e di pubblicarli in una banca dati accessibile pubblicamente, consentendo ai potenziali operatori di individuare siti di interesse e di attuare progetti di recupero con le autorità pubbliche.

Il CRM Act contiene anche disposizioni per stabilire i requisiti di circolarità per i magneti permanenti, tecnologie note per contenere le terre rare, che si trovano in numerosi prodotti strategici per l’energia e la transizione digitale, come le turbine eoliche e i veicoli elettrici. Dato che la loro riciclabilità, tecnicamente fattibile, rimane molto limitata, il CRM Act faciliterà il lavoro degli impianti di riciclaggio fissando requisiti informativi sul tipo e la composizione dei magneti permanenti contenuti in un elenco definito di prodotti e sul contenuto riciclato di alcune materie prime critiche in nuovi magneti.

Oggi, meno dell’1% delle terre rare consumate nell’UE viene riciclato.

La circolarità deve iniziare prima di quando un prodotto diventa rifiuto. Pertanto, la Commissione si concentrerà sulla riciclabilità delle materie prime critiche e sulla loro sostituzione nei suoi lavori sui requisiti specifici per la progettazione ecocompatibile dei prodotti.

La Commissione mobiliterà fino a 200 milioni di euro per dispiegare altri dieci hub per la circolarità, al fine di aumentare in modo sostanziale il recupero e il riciclaggio delle materie prime in tutta l’Unione.

Semplificazioni e finanziamenti. L’importanza dei “Progetti Strategici”

Il CRM Act ridurrà gli oneri amministrativi e semplificherà le procedure di autorizzazione per i progetti relativi a materie prime critiche nell’UE.

I progetti strategici selezionati beneficeranno di un sostegno per l’accesso ai finanziamenti e di termini di autorizzazione più brevi, ovvero 24 mesi per i permessi di estrazione e 12 mesi per i permessi di trattamento e riciclaggio. Gli Stati membri dovranno, inoltre, sviluppare programmi nazionali per l’esplorazione delle risorse geologiche.

I progetti che contribuiscono a costruire capacità strategiche di materie prime in tutte le fasi della catena del valore, sia all’interno che all’esterno dell’UE, possono richiedere lo status di “Progetto strategico”. I progetti saranno selezionati in base al loro contributo alla sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime strategiche, alla loro fattibilità tecnica, alla sostenibilità e agli standard sociali. I progetti nell’UE devono fornire una dimensione europea e progetti nei paesi terzi a valore aggiunto locale.

Per consigliare i promotori dei Progetti Strategici sull’opzione migliore per accedere ai finanziamenti e raccogliere investimenti per sviluppare il progetto, il CRM Act istituirà un gruppo dedicato per coordinare il supporto per ogni Progetto Strategico e faciliterà gli accordi di acquisto, riunendo i promotori dei progetti e gli utilizzatori a valle.

Per i progetti strategici al di fuori dell’UE continuano ad applicarsi condizioni ambientali e sociali elevate e il valore aggiunto locale dovrebbe essere conferito al paese terzo.

La valutazione e la selezione dei progetti strategici saranno effettuate dalla Commissione e dal consiglio di amministrazione.

Nel rispetto delle regole di concorrenza, il CRM Act propone di riunire gli Stati membri e la Commissione con le istituzioni finanziarie competenti per discutere le fonti di finanziamento private, gli strumenti finanziari esistenti e i fondi UE e per facilitare gli accordi di acquisto.

La disciplina degli aiuti di Stato offre ampie possibilità di assorbire gli investimenti privati e di attuare in modo efficace progetti critici connessi alle materie prime.

Competenze, ricerca e innovazione nel settore delle materie prime

Sono previste azioni in materia di competenze, ricerca e innovazione e standardizzazione per garantire che l’Europa sia all’avanguardia in un settore delle materie prime critico e sostenibile a vantaggio dei cittadini, delle imprese e dell’ambiente.

Saranno intraprese azioni di normalizzazione a livello internazionale per garantire che le norme tecniche internazionali sulle materie prime critiche riflettano le condizioni ambientali e sociali tenendo conto dei principi e dei valori dell’UE nel settore dell’estrazione.

Saranno intraprese azioni per riqualificare i lavoratori europei al fine di garantire che la circolarità, la sostenibilità, la digitalizzazione e l’innovazione nei settori critici delle materie prime facciano parte della formazione di base della forza lavoro europea.

Ciò avverrà tramite un’Accademia delle materie prime e attraverso una partnership su larga scala sulle competenze per le materie prime critiche.

Nell’ambito del programma di lavoro Horizon Europe, la Commissione ha già stanziato 500 milioni di euro per progetti di R&I in materia di materie prime critiche al fine di superare le sfide future.

Il regolamento proposto sarà discusso e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea prima della sua adozione ed entrata in vigore.