Nvidia vola in Borsa. Le azioni dell’azienda produttrice di processori hanno registrato una crescita record, con un incremento superiore al 24%, lo scorso giovedì grazie a un previsto aumento delle vendite trimestrali dovute ai chip che alimentano i sistemi di intelligenza artificiale. La mole di nuovi ordini è dovuta alla riorganizzazione dei data center di tutto il mondo, come ha spiegato il ceo di Nvidia, Jensen Huang, durante la presentazione a cui hanno partecipato esperti e finanziatori.
Nvidia ha raggiunto i 755 miliardi al termine delle negoziazioni nella serata di mercoledì. Il giorno dopo è arrivata a una capitalizzazione di quasi 940 miliardi, salita poi nel week-end a oltre 960. Si avvicina sempre più velocemente al club del bilione (mille miliardi).
Nvidia vola e fa volare la Borsa
La richiesta dei chip dell’azienda, che sono utilizzati per processare in velocità il grande quantitativo di informazioni richiesto dal funzionamento dei sistemi di IA, è aumentata anche grazie al boom delle criptovalute. Gli asset digitali hanno infatti bisogno di un’enorme potenza di calcolo, al pari dell’intelligenza artificiale generativa.
La crescita delle quotazioni di Nvidia è servita come propulsare per l’intero mercato, e ha spinto l’indice azionario statunitense S&P 500 (Standard & Poor 500) in alto, di circa l’1%. Nel corso del 2023, nonostante la guerra dei microchip con la Cina, il valore delle azioni della big tech americana è praticamente raddoppiato.
Nvidia pronta a raggiungere Google
Le scommesse di società come Nvidia potrebbero spostare quantità di denaro mai viste prima. Gli analisti prevedono che l’azienda USA potrebbe crescere ancora fino al 38%, superando ulteriormente ogni aspettativa per le vendite trimestrali e gli utili, in “maniera sorprendente”, come hanno sottolineato gli stessi dirigenti del colosso delle schede grafiche e delle CPU.
Se il valore delle azioni di Nvidia dovesse raggiungere i 600 dollari, supererebbe anche Amazon, e diventerebbe la quarta società al mondo, poco dietro Alphabet, la sigla da cui dipende l’impero di Google, la cui capitalizzazione supera i 1.500 miliardi di dollari. E che è già impegnata sul fronte dell’IA con il principale competitor di ChatGPT, Google Bard.
Gli effetti sull’economia dell’intelligenza artificiale
Non è chiaro in che modo gli investimenti sull’intelligenza artificiale potrebbero ripercuotersi sulla finanza internazionale e sulla tenuta dell’economia. C’è chi teme che l’ascesa delle azioni Nvidia rappresenti l’ennesima prova di una mini bolla che, facendo il proprio corso, prima o poi esploderà in autonomia senza particolari conseguenze sui sistemi nazionali.
Gli economisti della Goldman Sachs invece prevedono che gli strumenti che alimentano e si basano sull’intelligenza artificiale generativa potrebbero portare benefici all’economia globale, quantificati in ben 7 bilioni di dollari. Cifre che attestano le grandi aspettative che gli investitori stanno riponendo nelle nuove tecnologie.
Ma si tratta solo di ipotesi. Di certo sappiamo solo che la corsa all’IA è solo all’inizio e, come ha previsto Bill Gates in tempi non sospetti, le big tech si daranno battaglia per il primato e il monopolio del settore del nuovo oro. I pionieri di queste tecnologie stanno già vedendo le proprie azioni crescere, nonostante i legittimi timori per le conseguenze che l’IA potrebbe avere sul mondo del lavoro.