Cos’è Google Bard, come funziona e quando arriva in Italia

La rivoluzione dell'intelligenza artificiale passa anche per il gigante dei motori di ricerca, che sta per rendere disponibile Bard in ben 40 lingue

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Bard è il servizio di intelligenza artificiale di Google. Nato come risposta a ChatGPT di OpenAI, e suo principale concorrente, ha in realtà, almeno su carta, una marcia in più. Funziona infatti grazie alle informazioni che recupera dal web, in maniera simile alle nuove funzioni del motore di ricerca avversario, Bing di Microsoft. Come la maggior parte dei chatbot, anche il nuovo prodotto Alphabet può programmare, rispondere a problemi di matematica e scrivere testi più o meno complessi.

Come funziona Google Bard: il passaggio da LaMDa a PaLM 2

Alimentato inizialmente dal modello di linguaggio proprietario LaMDa, adotterà molto presto il nuovo PaLM 2. Per questo Google Bard sarà particolarmente efficiente e avrà un livello di comprensione molto alto. Non si limiterà infatti a fornire un elenco di risposte possibili, e sarà in grado di contestualizzare le informazioni all’interno di un discorso, interagendo con l’utente in maniera molto naturale e simile a uno scambio tra due esseri umani.

Sfruttando l’intelligenza artificiale, l’algoritmo impara quali risposte dare esaminando un’immensa quantità di testi, e ne sviluppa di nuovi in base a ciò che ha appreso, replicando il tono e lo stile della fonte iniziale. Quando è stato presentato, però, è successo un piccolo incidente che ha deluso tanti appassionati di tecnologia. Con una “figuraccia” che è costata tanto all’azienda.

Il fallimento di Google Bard costato 100 miliardi di dollari

Il lancio di Bard, il chatbot ad intelligenza artificiale di Google, ha avuto un grosso intoppo. Appena un giorno dopo la presentazione del sistema generativo di intelligenza artificiale, le azioni della società madre Alphabet sono crollate del 9%, un danno di circa 100 miliardi di dollari, a causa di una risposta completamente errata fornita dal bot in un video promozionale.

L’IA aveva infatti dichiarato che il telescopio spaziale James Webb avrebbe scattato per primo delle foto a un pianeta situato al di fuori del sistema solare. Tuttavia i primi esopianeti sono stati immortalati oltre 14 anni prima del lancio del JWST. L’errore è stato causata da una scarsa comprensione logica e grammaticale delle informazioni presenti sul web, non all’altezza delle aspettative degli sviluppatori. Insomma, siamo ancora ben lontani dall’intelligenza artificiale senziente profetizzata qua.

In seguito allo scandalo e alla grossa perdita di denaro, Google ha fatto sapere che avrebbe lavorato per aggiornare il suo modello di linguaggio – che infatti sarà sostituito molto presto – e ha avviato un processo di verifica con un team esterno per garantire che le risposte di Bard possano soddisfare alti standard qualitativi, di sicurezza e di accuratezza delle informazioni.

Quando arriva Google Bard in Italia e come usarlo adesso

Il gigante tecnologico ha inizialmente limitato l’accesso al proprio chatbot, con una lunga lista d’attesa, agli utenti più fortunati degli Stati Uniti e del Regno Unito. Durante l’annuale meeting Google I/O di alcuni giorni fa, però, il team di sviluppo ha dichiarato che il servizio arriverà presto in altri Paesi. Sarà disponibile in 40 nuove lingue, tra cui anche l’italiano.

Google Bard arriverà dunque molto presto nel Belpaese, ed è molto probabile che arrivi già in versione inglese prima del previsto, almeno in versione beta, come sta accadendo già in molte parti del mondo. Per ora non è però possibile accedere all’intelligenza artificiale di Alphabet, e per farlo è necessario utilizzare una VPN, una rete privata virtuale. È possibile che il servizio, oggi gratuito, possa prevedere anche una versione a pagamento.

D’altronde l’intelligenza artificiale è la nuova elettricità, come spiegato qua, e le Big Tech stanno facendo a gara per essere le migliori di questo campo e fatturare miliardi. E se è vero che molti lavori sono a rischio a causa di ChatGPT e dei suoi concorrenti, come anticipato qua, la rivoluzione dell’IA potrebbe portare a migliaia di nuove assunzioni nel settore dell’informatica.