Industria a zero emissioni nette: l’Europa presenta il Net-Zero Industry Act

Il Net Zero Industry Act rafforzerà la resilienza e la competitività della produzione di tecnologie a zero emissioni nette nell’UE, rendendo il sistema energetico più sicuro e sostenibile.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Sulla base degli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19 e dalla crisi energetica causata dall’invasione russa dell’Ucraina, la necessita’ di un contesto normativo per accelerare la transizione verso l’energia pulita è sempre più stringente perché diventa improcrastinabile creare le migliori condizioni per i settori che sono fondamentali per azzerare le emissioni nette entro il 2050.

Il Green Deal europeo

L’UE si è impegnata a conseguire la neutralità climatica, compreso l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra, entro il 2050. Questo obiettivo è al centro del Green Deal europeo e in linea con l’impegno dell’UE a favore di un’azione globale per il clima nel quadro dell’Accordo di Parigi.

Il pacchetto legislativo volto a realizzare il Green Deal europeo prevede un piano di azione per consentire al sistema economico europeo di conseguire gli ambiziosi obiettivi che l’Europa si è posta in merito al clima, mediante il piano REPowerEU, che accelera l’abbandono dei combustibili fossili. Insieme al piano d’azione per l’economia circolare, questo pacchetto definisce il quadro per la trasformazione dell’industria dell’UE preparandola all’era “zero emissioni nette”.

La Commissione europea ha, quindi, alla luce di questa importantissima progettualità, proposto la normativa sull’industria a zero emissioni nette, ovvero il Net-Zero Industry Act, per aumentare la produzione di tecnologie pulite nell’UE e garantire che l’Unione europea sia opportunamente equipaggiata per proseguire la transizione.

Insieme alla proposta di normativa europea sulle materie prime critiche e alla riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica, la normativa sull’industria a zero emissioni nette stabilisce un quadro europeo chiaro e sempre più completo per ridurre la dipendenza dell’UE da importazioni altamente concentrate.

Net-Zero Industry Act

Il Net Zero Industry Act rafforzerà la resilienza e la competitività della produzione di tecnologie a zero emissioni nette nell’UE, rendendo il sistema energetico più sicuro e sostenibile.

L’Europa si pone l’obiettivo, attraverso la creazione di condizioni migliori per avviare progetti a zero emissioni nette e l’attrazione di investimenti, di far sì che la capacità strategica globale di produzione di tecnologie a zero emissioni nette nell’Unione si avvicini o raggiunga almeno il 40% delle esigenze di utilizzo dell’UE entro il 2030.

Il Net Zero Industry Act consentirà di accelerare il progresso verso gli obiettivi dell’UE relativi a clima ed energia per il 2030 così come la transizione verso la neutralità climatica, rafforzando nel contempo la competitività dell’industria dell’UE, creando posti di lavoro di qualità e sostenendo l’impegno dell’UE nel raggiungere l’indipendenza energetica.

Il contributo legislativo riguarda le tecnologie che apporteranno un contributo significativo alla decarbonizzazione, come l’energia solare fotovoltaica, l’energia solare termica, l’energia eolica onshore e l’energia rinnovabile offshore, le batterie e lo stoccaggio, le pompe di calore e l’energia geotermica, gli elettrolizzatori e celle a combustibile, il biogas/biometano, la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio e le tecnologie di rete, tecnologie per combustibili alternativi sostenibili, tecnologie avanzate per la produzione di energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile, piccoli reattori modulari con combustibili della migliore qualità.

I pilastri del Net-Zero Industry Act

Il Net-Zero Industry Act si basa sui seguenti pilastri:

Definizione delle condizioni abilitanti

Questo vuol dire che la normativa migliorerà le condizioni per gli investimenti nelle tecnologie a zero emissioni nette intervenendo sull’ l’informazione, riducendo gli oneri amministrativi per l’avvio di progetti e semplificando le procedure di rilascio delle autorizzazioni. Si vuole, inoltre, dare priorità ai progetti strategici a zero emissioni di rete, ritenuti essenziali per rafforzare la resilienza e la competitività dell’industria dell’UE, compresi i siti per lo stoccaggio sicuro delle emissioni di CO2 catturate. Questi progetti potranno beneficiare di tempi di autorizzazione più brevi e di procedure semplificate.

Accelerazione della cattura di CO2.

La normativa fissa l’obiettivo dell’UE di raggiungere, entro il 2030, una capacità di iniezione annuale di 50 milioni di tonnellate nei siti strategici di stoccaggio di CO2 nell’UE, con contributi proporzionali da parte dei produttori di petrolio e gas dell’UE. Questo eliminerà un ostacolo importante allo sviluppo della cattura e dello stoccaggio di CO2 quale soluzione climatica economicamente praticabile, in particolare per i settori ad alta intensità energetica, in cui è difficile ridurre le emissioni. L’avvio di una catena del valore della cattura, dello stoccaggio e dell’utilizzo del carbonio (CCUS) richiede un coordinamento intersettoriale per ridurre il rischio degli investimenti privati nella cattura delle emissioni di CO2. Il Net-Zero Industry Act, volto a creare un mercato unico per i servizi di stoccaggio di CO2:

  1. stabilisce l’obiettivo a livello dell’UE di conseguire una capacità annuale di stoccaggio di CO2 di 50 milioni di tonnellate entro il 2030, al fine di rassicurare gli investitori del settore sul fatto che le loro emissioni catturate possono essere stoccate nell’UE;
  2. introduce il concetto di progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette per lo stoccaggio di CO2 al fine di accelerare lo sviluppo di una catena del valore europea del trasporto e dello stoccaggio a zero emissioni nette di CO2 impiegabile dal settore industriale per decarbonizzare le proprie attività;
  3. impone ai produttori di petrolio e gas dell’UE di contribuire in misura proporzionale alla creazione dei necessari siti di stoccaggio di CO2 nell’UE. Questi siti possono essere riconosciuti come progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette a condizione che si trovino nel territorio dell’UE, mirino a fornire una capacità di iniezione di CO2 disponibile sul piano operativo entro il 2030 o prima e abbiano chiesto un’autorizzazione per lo stoccaggio geologico permanente e sicuro di CO2, conformemente alla direttiva 2009/31/UE.

Agevolazione dell’accesso ai mercati

Per migliorare la diversificazione dell’offerta di tecnologie a zero emissioni nette, le autorità pubbliche devono tenere conto dei criteri di sostenibilità e resilienza nell’ambito degli appalti pubblici o delle aste.

Miglioramento delle competenze

Vengono introdotte nuove misure per garantire la disponibilità di manodopera qualificata per la produzione di tecnologie a zero emissioni nette nell’UE, con il sostegno e la supervisione della piattaforma Europa a zero emissioni nette. La Commissione sosterrà la creazione di accademie europee dell’industria a zero emissioni nette, ognuna delle quali specializzata in una determinata tecnologia a zero emissioni nette. Le accademie proporranno programmi di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione. La proposta prevede di sostenere le accademie europee dell’industria a zero emissioni nette con finanziamenti di avviamento consistenti in 3 milioni di € a titolo del bilancio per l’impresa comune “Idrogeno pulito” e di 2,5 milioni di € a titolo del bilancio del programma per il mercato unico, pilastro PMI. La normativa mira, inoltre, a promuovere il riconoscimento delle qualifiche professionali e l’accesso alle professioni regolamentate, con particolare accento sull’industria a zero emissioni nette. Entro dicembre 2024, e ogni due anni, gli Stati membri dovranno verificare se i programmi di apprendimento delle accademie dell’industria a zero emissioni nette sono equivalenti alle professioni regolamentate e, in caso affermativo, agevolarne il riconoscimento.

Promozione dell’innovazione

Gli Stati membri istituiranno spazi di sperimentazione normativa per testare tecnologie innovative a zero emissioni nette e stimolare l’innovazione in condizioni normative flessibili. La proposta introduce gli spazi di sperimentazione normativa per testare tecnologie innovative a zero emissioni nette in contesto controllato e per un periodo di tempo limitato. La normativa prevede che gli Stati membri introducano tali regimi normativi eccezionali e temporanei per consentire lo sviluppo, la sperimentazione e la convalida di tecnologie innovative a zero emissioni nette prima della loro immissione sul mercato o messa in servizio.
Tali spazi di sperimentazione possono essere istituiti dagli Stati membri su richiesta di qualsiasi impresa che sviluppi tecnologie innovative a zero emissioni nette, nel rispetto di determinati criteri di ammissibilità e di selezione. Se ammissibili, le piccole e medie imprese dovrebbero avere accesso prioritario agli spazi di sperimentazione. Gli spazi di sperimentazione saranno concepiti e attuati in modo da facilitare la cooperazione transfrontaliera tra le autorità nazionali competenti.
Gli Stati membri che hanno istituito spazi di sperimentazione normativa a zero emissioni nette coordineranno le loro attività cooperando nel quadro della piattaforma “Europa a zero emissioni nette” con l’obiettivo di condividere le informazioni pertinenti. Inoltre, riferiranno annualmente alla Commissione in merito ai risultati dell’attuazione degli spazi di sperimentazione normativa, mettendola al corrente sulle buone pratiche, sugli insegnamenti tratti, nonché sulle raccomandazioni relative alla loro configurazione. Le modalità e le condizioni per la creazione e il funzionamento degli spazi di sperimentazione normativa “a zero emissioni nette” saranno chiariti nella legislazione secondaria, in particolare in atti di esecuzione derivanti dalla proposta di regolamento. La Commissione pubblicherà orientamenti per gli spazi di sperimentazione, al fine di sostenere gli Stati membri nella preparazione degli spazi di sperimentazione.

La piattaforma Europa a zero emissioni nette

In particolare:

  1. la piattaforma assisterà la Commissione e gli Stati membri nel coordinamento delle azioni e nello scambio di informazioni, anche riguardo ai partenariati industriali a zero emissioni nette;
  2. la Commissione e gli Stati membri collaboreranno per garantire la disponibilità dei dati per monitorare i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi della normativa sull’industria a zero emissioni nette;
  3. la piattaforma sosterrà gli investimenti individuando le esigenze finanziarie, i bottleneck e le migliori pratiche per i progetti in tutta l’UE;
  4. la piattaforma promuoverà i contatti tra i settori a zero emissioni nette in Europa, ricorrendo in particolare alle alleanze industriali esistenti. Possono essere invitati alla piattaforma rappresentanti dell’industria a zero emissioni nette, organizzazioni o alleanze e partenariati industriali consolidati. La piattaforma contribuirà, inoltre, a coordinare le accademie e i partenariati industriali per tecnologie a zero emissioni nette.

Quali sono le tecnologie a zero emissioni nette

Le tecnologie a zero emissioni nette sostengono la transizione energetica garantendo emissioni di gas a effetto serra estremamente basse, nulle o negative durante il loro funzionamento, garantendo in modo significativo l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 e svolgendo un ruolo chiave nell’autonomia strategica aperta dell’Unione, in modo che i cittadini abbiano accesso a un’energia pulita, sicura e a prezzi accessibili.

La normativa prevede sostegni per 8 tecnologie strategiche a zero emissioni nette, ovvero:

  • le tecnologie solari fotovoltaiche e termiche;
  • l’energia eolica onshore e le energie rinnovabili offshore;
  • le batterie e i mezzi di stoccaggio;
  • le pompe di calore e l’energia geotermica;
  • gli elettrolizzatori e le celle a combustibile;
  • il biogas/il biometano
  • la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS)
  • le tecnologie di rete, che comprendono anche la ricarica intelligente e rapida dei veicoli elettrici

La selezione di tali tecnologie si è basata su tre criteri principali:

  • il livello di maturità tecnologica. Il criterio della maturità tecnologica riguarda le tecnologie disponibili sul mercato che presentano un buon potenziale di rapida espansione, utilizzando una classificazione elaborata dall’Agenzia internazionale per l’energia.
  • il contributo alla decarbonizzazione. Questo criterio individua le tecnologie a zero emissioni nette che, in base alle previsioni, dovrebbero apportare un contributo significativo all’impegno giuridico dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
  • la competitività e i rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento. Questo criterio si riferisce alla forte o crescente dipendenza dell’UE dalle importazioni per quanto riguarda la capacità di produzione di determinati componenti o parti della catena del valore delle tecnologie a zero emissioni nette, in particolare nel caso di dipendenze da un unico paese terzo.

La semplificazione del processo di autorizzazione per tecnologie a zero emissioni nette

L’imprevedibilità, la complessità e la durata dei processi nazionali di rilascio delle autorizzazioni troppo spesso compromettono la sicurezza della pianificazione e degli investimenti necessaria per lo sviluppo efficace di progetti di produzione di tecnologie a zero emissioni nette nell’UE. Per aumentare l’efficienza e la trasparenza, il Net-Zero Industry Act imporrà agli Stati membri di istituire sportelli unici, che fungano da punti di contatto unici per i promotori di progetti. Ciò faciliterà e coordinerà l’intera procedura di rilascio delle autorizzazioni e permetterà di adottare una decisione globale entro i termini applicabili.

È fondamentale che la normativa sull’industria a zero emissioni nette introduca limiti di tempo per le procedure di rilascio delle autorizzazioni relative a progetti di produzione a zero emissioni nette. Tali limiti dovrebbero variare a seconda delle dimensioni e dello status dei progetti:

  • 12 mesi per i progetti di produzione di tecnologie a zero emissioni nette con una capacità produttiva annua inferiore a 1 GW e 18 mesi per i progetti di capacità superiore a 1 GW;
  • 9 mesi per i progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette con una capacità produttiva annua inferiore a 1 GW e 12 mesi per i progetti di capacità superiore a 1 GW;

Il regolamento proposto deve ora essere discusso e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea prima della sua adozione ed entrata in vigore.