G7 Bologna al via, tensioni in centro: chi partecipa e di cosa si parla

A Bologna il G7 della Scienza e della Tecnologia dal 9 all'11 luglio: proteste in città. I temi al centro del confronto dei Big 7. Bernini: "IA al nostro servizio"

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Via al G7 della Scienza e della Tecnologia di Bologna. Un summit che si preannuncia “caldo”, viste le proteste che hanno iniziato a diffondersi in giro per la città già da ieri. Prima un blitz degli ecoattivisti in Comune nel pomeriggio, poi l’irruzione in serata sul palco del Cinema in piazza Maggiore. Infine, le scritte proiettate sulla Torre degli Asinelli: “G7 not welcome”.

Un evento che, insomma, nel capoluogo emiliano non sembra il benvenuto, almeno per i numerosi attivisti che hanno fatto sentire la propria voce. Ma vediamo cos’è questo G7, chi partecipa e di cosa si parla.

G7 Bologna: quando, dove e chi partecipa

Dopo l’appuntamento con i Big 7 a Borgo Egnazia, Puglia, a inizio giugno, il G7 che ha preso il via a Bologna è dedicato ai temi della Scienza e della Tecnologia: dalla sicurezza della ricerca alle tecnologie emergenti, dalle grandi infrastrutture scientifiche alla protezione dei mari e delle biodiversità, fino alla collaborazione scientifica con i Paesi africani. Sono questi i principali temi al centro della riunione ministeriale del Gruppo dei 7 su scienza e tecnologia presieduta dalla Ministra dell’Università e della Ricerca del governo Meloni, Anna Maria Bernini, che da ieri 9 luglio e fino a giovedì 11 si tiene al Tecnopolo di Bologna.

Al meeting partecipano le delegazioni di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Usa per confrontarsi sulla centralità della ricerca e della scienza per un futuro più equo e sostenibile. Cinque le sessioni tematiche di lavoro nelle giornate di mercoledì 10 e giovedì 11, con l’ultimo incontro di lavoro al termine del quale ci sarà l’adozione della Dichiarazione finale e la conferenza stampa della ministra Bernini.

Ieri l’arrivo in città delle delegazioni. Nel pomeriggio c’è stata la visita al Museo Ducati, nello stabilimento di Borgo Panigale, uno dei simboli dell’eccellenza tecnologica e dell’identità italiana più noti al mondo. La prima giornata si è conclusa con un incontro alla storica Villa Guastavillani, sede della Bologna Business School dell’Università Alma Mater.

Le delegazioni sono state accolte da cinque giovani musicisti del Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna su musiche del grande compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone. E per far conoscere le eccellenze dell’Alta formazione artistica e musicale italiana, il Ministero dell’Università e della Ricerca porta stasera i ministri del G7 a Forlì, dove alle 19.00 si tiene il concerto dell’Orchestra dei conservatori italiani nell’Abbazia di San Mercuriale.

I temi trattati: le parole di Bernini sull’Intelligenza artificiale

“L’Intelligenza artificiale è già in mezzo a noi” ha esordito Bernini. “Dobbiamo non subirla ma governarla ed è questo l’obiettivo del G7, non a caso ospitato a Bologna, dove è nata l’università più antica al mondo, nel 1088″. La ministra ha ringraziato il rettore dell’ateneo, Giovanni Molari, “uno dei padroni di casa”, e ha citato poi il supercomputer Leonardo e i professori Antonio Zoccoli e Francesco Ubertini, che, ha detto, “ci consentono di far vedere un mondo in crescita”.

“Il messaggio che vogliamo lanciare da Bologna e da questo G7 è che scienza e tecnologia non sono distanti da noi. Sono ‘strumenti’ al nostro servizio, anche con la scoperta di nuovi farmaci, medicine e antibiotici. Ogni scoperta, ogni innovazione, ha lo scopo di renderci la vita più semplice, di migliorarne la qualità. Per farlo è indispensabile che la ricerca sia aperta, collaborativa ma anche sicura. L’Italia è protagonista del cambiamento e dell’innovazione”, commenta ancora Bernini.

Quale futuro per l’Emilia-Romagna Data Valley: le parole di Stefano Bonaccini

“Ospitare un evento di livello mondiale è un orgoglio per tutta la comunità emiliano-romagnola – commenta il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini -, perché il G7 Scienza e Tecnologia riconosce il Tecnopolo di Bologna come un luogo centrale di livello internazionale, la piattaforma europea dei Big data e dell’Intelligenza artificiale dove costruire occasioni di confronto e cercare sinergie globali su temi cruciali per il pianeta: ricerca, innovazione e nuove tecnologie. Con al centro la scienza al servizio dell’uomo”.

E, ha aggiunto, “rappresenta un riconoscimento concreto e tangibile all’enorme lavoro comune portato avanti in questi anni per realizzare quella che è ormai l’Emilia-Romagna Data Valley”, ha aggiunto Bonaccini, ringraziando “il Governo e la ministra Bernini per aver scelto Bologna e la nostra regione”.

“Il futuro e lo sviluppo delle nostre comunità dipendono da due grandi sfide: la transizione digitale e quella climatica“, sottolinea ancora il governatore emiliano. “Per contribuire ad affrontarle l’Emilia-Romagna ha messo a disposizione dell’Italia e dell’Europa questa infrastruttura straordinaria: al Tecnopolo hanno già casa il supercomputer Leonardo e il Centro Meteo per le Previsioni a Medio Termine e a breve arriverà anche la 14esima sede dell’Università dell’Onu, la prima nell’area mediterranea, dedicata proprio allo studio dei cambiamenti climatici”.