Gli italiani apprezzano sempre di più le criptovalute. Negli ultimi sei mesi le riserve presenti nel nostro Paese di questi asset, su tutti di Bitcoin, hanno raggiunto i 2,7 miliardi di euro in valore. Un risultato molto significativo se paragonato a quello dell’ultimo trimestre del 2023, con un aumento dell’85%.
Intanto il prezzo di Bitcoin e delle altre principali criptovalute ha subito un calo piuttosto repentino e inarrestabile negli ultimi 4 mesi. Il prezzo è infatti sceso sotto i 53mila dollari, molto più alto di inizio anno anche grazie all’aumento di liquidità dovuto alla fine della stretta sui tassi di interesse, ma comunque segno di una fase al ribasso.
Criptovalute in Italia: cresce l’appetito per i Bitcoin
Secondo i dati diffusi dall‘Oam, l’ente che detiene il registro degli operatori virtuali autorizzati a operare in Italia, le riserve di criptovalute nel nostro Paese hanno raggiunto i 2,7 miliardi di euro alla fine del primo trimestre 2024. Un rialzo netto nei confronti del periodo precedente, l’ultimo del 2023: il valore ha fatto segnare un +85%.
Questo risultato è dovuto in parte all’iniziale rialzo molto sensibile del prezzo delle principali criptovalute nel primo trimestre del 2024. Tra gennaio e marzo, il valore di Bitcoin, la crypto in assoluto più utilizzata e diffusa in tutto il mondo, è aumentato del 65%. La crescita del valore delle scorte italiane però eccede questa performance di 20 punti percentuali, segno di un aumento piuttosto sostenuto degli acquisti.
Anche altri dati confermano la crescita dell’interesse degli investitori italiani per questo mercato. I clienti che detengono criptovalute sono aumentati del 13% nel primo trimestre del 2024, mentre gli operatori iscritti al registro nazionale hanno visto crescere il proprio numero del 9%. Aumentano anche il numero di operazioni di conversione, quindi di scambio tra valuta virtuale e valuta reale e viceversa, e del numero di clienti che le effettua.
Il prezzo dei Bitcoin continua a scendere
I dati del prossimo trimestre relativi al valore delle scorte di criptovalute in Italia potrebbero però non essere così positivi. La ragione è che nel secondo trimestre del 2024 Bitcoin e altre importanti crypto hanno perso circa il 20% del proprio valore. Un pessimo risultato che sta preoccupando alcuni investitori, dovuto però per lo più a situazioni contingenti.
Tra queste c’è il fallimento di un grosso exchange, Mt. Gox, che ora è in gestione straordinaria. Gli amministratori fallimentari avrebbero intenzione di vendere gli asset, soprattutto Bitcoin e altre criptovalute, riversando sul mercato miliardi in coin e quindi abbassando il prezzo in maniera sensibile. Inoltre il governo tedesco starebbe pensando di vendere tutte le cripto sequestrate a vari gruppi criminali durante gli ultimi anni, altro elemento che spaventa i mercati.
Ci sono però anche ragioni strutturali per cui il mercato delle criptovalute è in flessione. La principale valuta con cui vengono acquistati, il dollaro, è ancora sotto una politica restrittiva da parte della Fed a causa dei dati sull’inflazione statunitense. Anche se i tassi non aumentano più, la mancata diminuzione è sufficiente per scoraggiare gli investitori. Quello delle criptovalute è infatti ancora un mercato dai tratti simili a quelli speculativi, che necessita di grandi necessità di denaro liquido in circolazione per crescere.