“Sono prive di valore intrinseco e non generano flussi di reddito. Sono create mediante procedure informatiche e non vi è alcun soggetto né attività reale o finanziaria che ne assicuri il valore. Sono talvolta scambiate su circuiti informali e opachi o su piattaforme non sottoposte ad adeguati controlli”: il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento all’assemblea annuale dell’ABI, ieri a Roma è tornato a esprimere una valutazione – decisamente negativa – sui criptoasset non garantiti, come Bitcoin e Ethereum. E non è la prima volta.
Criptovalute, spallata (ennesima) di Panetta
“Coloro che le detengono hanno l’obiettivo principale di rivenderle a prezzi maggiori e in alcuni casi quello di eludere le norme fiscali, di lotta al riciclaggio di denaro e di contrasto al finanziamento del terrorismo. In genere, queste criptoattività rappresentano di fatto una scommessa – ha detto ancora Panetta – un contratto speculativo ad alto rischio, il cui valore è svincolato da fondamentali. Per questi motivi il loro valore registra fortissime oscillazioni”. “Com’è evidente, esse non hanno le caratteristiche per svolgere le tre funzioni proprie della moneta – ha concluso -: mezzo di pagamento, riserva di valore e unità di conto”.
Tassi, avanti graduali tagli se dati come attese
Panetta ha anche parlato del taglio dei tassi. La riduzione dei tassi ufficiali” della Bce” potrà proseguire con gradualità, accompagnando il ritorno dell’inflazione all’obiettivo, se gli andamenti macroeconomici rimarranno in linea con le attese del Consiglio direttivo”. Se eventi inattesi rischiassero invece di allontanarci dal sentiero previsto, in una direzione o nell’altra – ha aggiunto – dovremo essere pronti ad adeguare prontamente le nostre decisioni”.
Focus sull’Italia
Sulla scia della stretta monetaria operata dalla Bce “la dinamica del credito si è fortemente indebolita”, a valori analoghi a quelli della crisi di 15 anni fa e “il protrarsi della debolezza del credito inciderebbe su un contesto che come in altri paesi è esposto a vulnerabilità, nel quale sarebbe difficile immaginare interventi pubblici come quelli eccezionalmente generosi varati dopo la pandemia”.
“La consistenza dei prestiti alle imprese ha registrato una decisa contrazione, che solo ora si sta attenuando. I finanziamenti alle famiglie hanno anch’essi rallentato bruscamente – ha rilevato – fino a ristagnare nell’ultimo anno”. Nel frattempo “i tassi di interesse sui nuovi prestiti sono considerevolmente aumentati. La decelerazione del credito è di entità paragonabile a quella che caratterizzò gli episodi di crisi dello scorso quindicennio. Gli effetti sull’economia reale – ha notato Panetta – sono stati però assai meno gravi”.
Solidità banche “elemento di forza”
Nel nostro Paese “la solidità delle banche rappresenta oggi un elemento di forza del nostro sistema produttivo. Esse hanno ora il compito di accompagnare la ripresa della domanda, affiancando famiglie e imprese ed evitando che il credito possa costituire un freno ai consumi e agli investimenti. Potranno, per questa via, contribuire al rilancio dell’economia italiana“, ha concluso Panetta.