È stato approvato in via definitiva dalla Camera il decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili che, tra le varie misure, prevede anche una parziale riforma del Codice della Strada. Le nuove norme sono state decise per favorire gli spostamenti a impatto ambientale zero o quasi e ridurre gli oneri amministrativi a carico dei cittadini. Il cambiamento più importante – e discusso – è sicuramente quello che riguarda la patente di guida per i ciclomotori.
Cosa prevede il decreto infrastrutture bis
Il decreto infrastrutture bis prevede, in riferimento specifico al Codice della Strada, quanto segue.
- Obbligo di targa, assicurazione e patentino per le biciclette a pedalata assistita manomesse, equiparate ai ciclomotori, con sanzioni specifiche per chi le modifica e le utilizza.
- Inserimento di biciclette e monopattini nella classificazione dei veicoli.
- Istituzione della categoria di illecito permanente in riferimento alle violazioni accertate ripetute da remoto, come la mancata revisione e la carenza di assicurazione, per il quale si vieta il cumulo delle sanzioni.
- Introduzione di norme sui dispositivi aerodinamici di cui sono equipaggiati i veicoli adibiti al trasporto.
Per quanto riguarda le patenti, queste le novità previste dal decreto.
- Gli esami per il rilascio della patente di guida, delle abilitazioni professionali e del certificato di idoneità professionale, potranno essere effettuati da tutti i dipendenti del Mims, se opportunamente formati, e non solo quelli appartenenti agli uffici preposti.
- Per il rinnovo di patenti scadute da più di 5 anni non sarà più necessario sostenere il quiz, ma solo la prova pratica.
- Non sarà più inviato per posta ai possessori di ciclomotori il tagliando cartaceo da apporre sui certificati di circolazione in caso di cambio di residenza.
Patente A3 senza prova pratica: cosa cambia
La novità più importante riguarda la patente che permette di guidare le moto senza limitazioni di cilindrata o potenza. Chi è già in possesso di una patente A1, che è possibile conseguire dai 16 anni, o di una patente A2, che è possibile conseguire dai 18 anni, potrà ottenere la A3 senza sostenere alcun esame. Basterà solo un corso in un’autoscuola della durata di alcune ore.
Anche in questo caso la decisione è stata presa per fare fronte alla carenza di personale all’interno delle motorizzazioni e sveltire le pratiche.
Fino a oggi chi era in possesso della patente A1 poteva, una volta compiuti i 18 anni, ottenere la patente A2 sostenendo il solo esame pratico di guida. Dopo due anni dal suo conseguimento, e quindi a 20 anni, era possibile sostenere un ulteriore esame pratico per ottenere la patente A3.
Anche in base alla nuova normativa devono decorrere almeno due anni da una patente all’altra, ma senza più la prova di guida né un esame teorico. Basterà frequentare un corso di almeno 7 ore, che prevede sia una parte teorica che una parte pratica.
Il governo Draghi ha stabilito che a breve non porteremo più con noi la patente e la carta d’identità. Oltre ai documenti in formato elettronico, anche le multe arriveranno direttamente in app. Inoltre la digitalizzazione delle pratiche prevede anche il rinnovo della patente tramite PagoPa.