Quanto costa rifare un bagno e quali sono le detrazioni

Per la ristrutturazione completa del bagno è possibile accedere a bonus e detrazioni che permettono di risparmiare somme importanti, anche migliaia di euro

Pubblicato: 12 Febbraio 2023 09:00

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Rifare il bagno può essere particolarmente costoso per una famiglia. Ma prima di abbandonare l’idea dopo aver visto un preventivo, bisogna ragionare anche sul fatto che ristrutturare il bagno può aumentare considerevolmente il valore di una casa e migliorare la qualità della vita di chi già ci abita. Ma quanto costa davvero rifare un bagno? E quali sono le detrazioni e le agevolazioni a cui si può accedere in questo periodo storico?

Quanto costa rifare il bagno, i fattori da considerare

Anzitutto bisogna dire che rifare il bagno può essere più o meno costoso in base a diversi fattori. Tra tutti le dimensioni della stanza, il tipo di materiali scelti, l’estensione dei lavori e, non ultimo, la zona geografica in cui è posizionata la casa. In media, il costo per ristrutturare un bagno è di circa 4 mila euro, ma si può arrivare facilmente a spendere 10 mila euro o a superare i 20 mila in caso di specifiche esigenze o scelte estetiche.

Le voci di spesa sono molteplici, e prima di procedere alla restaurazione del bagno bisogna prendere in considerazione tanto il budget a disposizione quanto la possibilità di dover rinunciare a uno o più interventi, magari puntando su quelli che sono detraibili e per cui lo Stato prevede degli aiuti alle famiglie.

Piastrella gres convenienza rifare bagno
Quali sono le soluzioni più convenienti per rifare il bagno

Le voci di spesa da affrontare per rifare il bagno

Per rifare il bagno bisogna prendere in considerazione i seguenti costi.

  • Sanitari e rubinetteria. Sono la parte più costosa dell’intervento. Si parte da una base per il wc e il lavandino di 100 o 200 euro, per arrivare a una doccia base da 300 euro fino ai 1.400 euro di una piccola vasca con idromassaggio. Solo questa voce di spesa, dunque, può tranquillamente arrivare a superare i 2 mila euro.
  • Piastrelle e pavimenti. Le opzioni vanno dai 10 euro alle diverse centinaia di euro al metro quadrato, in base al pregio dei materiali.
  • Idraulica ed elettricità. Se si prevedono lavori per spostare i sanitari o la rubinetteria, la manodopera costa mediamente dai 50 ai 100 euro all’ora, a cui aggiungere poi costi specifici come l’installazione dei sanitari sospesi.
  • Arredi. Mobiletti, armadi, specchi e altri piccoli oggetti di arredamento possono rendere il bagno più accogliente e tutta la casa ancora più appetibile per un eventuale acquirente della casa in futuro. Spendere alcune centinaia di euro per il rinnovo dei mobili può essere un ottimo investimento.

Come funziona il bonus ristrutturazione?

Per sostenere le alte spese per rifare il bagno, è possibile accedere al bonus ristrutturazione bagno, che fa parte del più ampio bonus ristrutturazione previsto dall’ultima legge di bilancio. Questa agevolazione fiscale prevede una detrazione del 50% sulle spese sostenute per il rifacimento del bagno, fino ad un massimo di 96 mila euro di spesa totale.

Per usufruire di questo beneficio fiscale nella dichiarazione dei redditi, è necessario documentare tutte le spese sostenute. Esistono tre modalità differenti per ottenere il sostegno: detrazione fiscale distribuita in 10 anni, sconto in fattura e cessione del credito.

Attenzione però. Bisogna sapere che questa detrazione fiscale è applicabile solo per gli interventi di manutenzione straordinaria, pertanto non è possibile includere le spese per interventi di manutenzione ordinaria, come ad esempio la sostituzione dei sanitari senza un più ampio progetto di rinnovamento.

Gli interventi ammessi sono i seguenti.

  • Manutenzione straordinaria sulle singole unità immobiliari come opere di rinnovamento, messa a norma, rifacimento dell’impianto idrico e sanitario.
  • Manutenzione ordinaria esclusivamente sulle parti comuni degli edifici residenziali.
  • Rimozione delle barriere architettoniche e realizzazione di bagni per disabili.
  • Lavori similari effettuati nelle zone colpite da calamità naturali.
  • Opera di rinnovamento.
  • Messa a norma.
  • Rifacimento dell’impianto idrico e sanitario.

Nelle spese oggetto di rimborso sono comprese anche la consulenza, la redazione di documenti, la progettazione, oltre che l’acquisto dei materiali e la posa in opera.

Come funziona il bonus mobili e quanto vale

Il bonus ristrutturazione bagno è compatibile con il bonus mobili, che prevede una detrazione fiscale Irpef del 50% su un importo massimo di 8 mila euro per l’anno 2023, mentre per il 2024 l’importo massimo scende a 5 mila euro.

Questo bonus riguarda le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per l’immobile oggetto di ristrutturazione, anche se le spese non sono relative alla ristrutturazione del bagno, ed è dunque possibile usufruire di questo beneficio anche per l’acquisto di arredamenti e dispositivi per altre stanze nei limiti di spesa.

Bonus idrico: cos’è e quando arriva

Se la necessità è invece esclusivamente quella di sostituire i sanitari e le rubinetterie, è possibile usufruire del bonus idrico, un rimborso fino a 1.000 euro per le seguenti spese.

  • Sostituzione dei vasi sanitari in ceramica.
  • Sostituzione delle rubinetterie del bagno.

I lavori devono essere effettuati in funzione del risparmio idrico, e quindi utilizzando sanitari con scarico ridotto e soffioni e rubinetti con limitazione di flusso d’acqua. Ma attenzione, per l’anno 2023 non sono stati ancora forniti i dati che riguardano questa importante misura.