Proteste dei trattori anche in Italia: le città bloccate. Perché gli agricoltori manifestano

Sabato decine di trattori hanno bloccato per due ore il casello autostradale di Orte, oggi disagi a Foggia e Udine. Quali sono le strade bloccate

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dal mese di dicembre, i coltivatori in Germania hanno espresso il loro dissenso bloccando le strade attraverso l’utilizzo dei loro trattori. Questo atto di protesta ha trovato eco anche in Francia e, negli ultimi giorni, anche in Italia.

Protesta dei trattori, perché gli agricoltori manifestano

Gli agricoltori stanno protestando, in gran parte, contro la politica europea, concentrandosi soprattutto sulla percezione di un “ecologia punitiva” associata al nuovo Green Deal. Questo piano, promosso dall’Unione Europea, mira a rendere l’Europa climaticamente neutrale entro il 2050, promuovendo la sostenibilità ambientale e la riduzione delle emissioni di gas serra.

Tuttavia, molti agricoltori vedono le misure del Green Deal come eccessivamente severe e penalizzanti per il settore agricolo. Le preoccupazioni riguardano possibili tagli ai sussidi agricoli, l’eliminazione di agevolazioni fiscali, e in generale, l’impatto sulle pratiche agricole tradizionali. Ad esempio, il taglio dei sussidi e l’aumento delle tasse, come annunciato dal governo tedesco, stanno causando inquietudine tra gli agricoltori che temono di subire gravi conseguenze economiche.

Il Green Deal dell’Unione Europea, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nette del 55% entro il 2030 e raggiungere emissioni zero entro il 2050, impone agli agricoltori diverse misure che influiscono notevolmente sulle loro attività. Ciò include la necessità di convertire una quota significativa dei terreni coltivati all’agricoltura biologica entro il 2030 e la discussione di misure per ridurre drasticamente l’uso di pesticidi. Queste iniziative, sebbene mirino a promuovere la sostenibilità ambientale, possono causare preoccupazioni e sfide pratiche per gli agricoltori.

Le proteste in vari paesi, compresa l’Italia, riflettono anche questioni nazionali specifiche. In Italia, ad esempio, il coordinatore dei Comitati riuniti agricoli, Danilo Calvani, ha criticato il governo per l’aumento delle tasse per gli agricoltori, sottolineando l’abolizione della detassazione sull’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) che era in vigore per sette anni.

Il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha risposto alle critiche cercando di limitarle, sostenendo che in Italia non c’è un governo da convincere come in altre nazioni e dichiarandosi “dalla parte degli agricoltori”. La complessità della situazione riflette la necessità di trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e le esigenze economiche del settore agricolo.

Bloccato il casello A1 a Orte

Le manifestazioni stanno aumentando in tutta Italia. Quella più ampia e ben riuscita si è verificata a Orte, in provincia di Viterbo, dove circa un centinaio di trattori ha occupato il casello all’ingresso dell’autostrada A1, causando disagi significativi. Il casello è rimasto chiuso per circa due ore sia in entrata che in uscita. Nel frattempo, a Pescara, un altro centinaio di trattori ha sfilato lungo il lungomare, senza tuttavia causare particolari problemi.

Altre iniziative, seppur meno partecipate, si sono tenute in diverse regioni italiane. Ad Enna, in Sicilia, a Campobasso, in Molise, su una strada statale in Calabria e a Venezia, dove alcune decine di trattori hanno temporaneamente occupato un parcheggio vicino alla stazione di Porto Marghera. In Umbria, vicino a Perugia, si sono verificate proteste simili nei giorni precedenti. Domenica, diverse strade sono state bloccate in Piemonte, anche se i disagi sono stati considerati trascurabili.

Anche a Pescara c’è stata una buona partecipazione degli agricoltori che, dopo il sit-in all’ex Cofa a Pescara del 25 gennaio e quello di sabato sotto alla sede della Regione in Piazza Unione, domenica hanno sfilato con i loro trattori lungo la riviera attraversando i comuni di Pescara e Montesilvano, partendo proprio dall’ex Cofa. Durante il percorso, gli agricoltori hanno ricevuto il sostegno e l’applauso di diversi cittadini solidali. Il corteo si è concluso presso il piazzale antistante il pala Dean Martin di Montesilvano, protraendosi per circa due ore e causando alcuni disagi al traffico.

Arriva anche in Irpinia la protesta di agricoltori e imprenditori agricoli contro le politiche europee, i tagli ai benefit su gasolio e il ripristino dell’aliquota Irpef alla soglia più alta: decine di trattori ed altri mezzi agricoli hanno occupato oggi Piazza Kennedy, nel centro di Avellino. Cartelli e striscioni sono stati esposti contro il caro-prezzi.

Raduno ad Alessandria e Asti fino al 3 febbraio

Il Coordinamento agricoltori autonomi di Alessandria e Asti ha promosso un raduno di protesta alla periferia di Alessandria, che vedrà la partecipazione di 250 trattori fino al 3 febbraio. Il presidio, avviato sabato in Viale Milite Ignoto, segna l’inizio di una serie di iniziative pianificate. Ieri, i promotori hanno organizzato la ‘Giornata didattica dell’agricoltura’, volta a invitare famiglie e bambini a conoscere il mondo dell’agricoltura, spiegato direttamente dai produttori.

Oggi pomeriggio, gli agricoltori aderenti al coordinamento si recheranno in corteo a piedi dal presidio fino a piazza della Libertà, dove terranno un comizio davanti a Palazzo Ghilini, sede della Prefettura. Mercoledì è previsto un altro corteo, questa volta con trattori, diretto verso la tangenziale e il casello di Alessandria Ovest dell’autostrada A21 Torino-Piacenza. La chiusura del presidio è programmata per sabato 3 febbraio, e per tale data, gli Agricoltori Autonomi hanno invitato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Le manifestazioni di oggi: disagi a Foggia, Chieti e Udine

La protesta degli agricoltori si estende a Foggia, con un corteo itinerante di circa 200 mezzi agricoli e 300 persone previsto per oggi, 29 gennaio.

Il corteo, partito alle 9 dal ‘Green Park’ lungo la Statale 16, attraversa diverse vie della città, tra cui via San Severo, via Sant’Alfonso de Liguori, via Manfredi, piazzale Vittorio Veneto, viale XXIV Maggio, piazza Cavour, via Torelli, via Conte Appiano, piazza Pavoncelli, via Onorato, via Sant’Alfonso de Liguori e via San Severo (direzione SS673). 

Ma la protesta degli agricoltori arriva anche a Chieti Scalo, come parte di una serie di manifestazioni che si sono susseguite in Abruzzo. A livello locale, gli agricoltori del Comitato Bonifica Sostenibile criticano i contributi imposti dal Consorzio di Bonifica Centro, giudicati sproporzionati rispetto ai servizi forniti. Il corteo a piedi partirà intorno alle 10.30 in direzione del Consorzio di Bonifica, percorrendo viale Abruzzo. Gli agricoltori si uniranno ai mezzi agricoli all’altezza dello stadio, proseguendo insieme verso il Consorzio. In previsione della manifestazione, via Liri è stata chiusa al traffico, diventando il punto di arrivo del corteo per consentire il parcheggio dei mezzi agricoli. La manifestazione è prevista per concludersi entro le 13.

La mobilitazione degli agricoltori ha raggiunto anche il Friuli, con ben venti trattori previsti per due manifestazioni di oggi a Udine. La prima, organizzata da giovani agricoltori, partirà alle 9.30 dallo Stadio Friuli e si dirigerà fino a piazza Primo Maggio. La seconda è invece in partenza alle 11.00 dal mercato di piazzale Vat.

La protesta coinvolge diversi settori agricoli, tra cui coltivatori di grano e mais, i quali esprimono insoddisfazione sia per le nuove regole comunitarie che per la questione dei prezzi. Il manifesto della mobilitazione indica che la protesta è diretta anche contro le associazioni di categoria e i sindacati, evidenziando la volontà degli agricoltori di far sentire la propria voce in modo indipendente.