Molise a Abruzzo torneranno presto insieme in un’unica Regione come era già avvenuto (solo sulla carta) fino al 1963? L’ipotesi, più volte ventilata negli anni, ha ricevuto rinnovata attenzione dopo il video di Milena Gabanelli per la rubrica Dataroom del Corriere della Sera. Il contenuto ha suscitato la reazione del presidente del Consiglio regionale del Molise, Quintino Pallante, che ha rilasciato una dichiarazione in merito.
Il Molise e i nodi irrisolti
“Fino al 1963 si chiamava Abruzzi e Molise, poi i fautori dell’autonomia sono riusciti a staccare il Molise, i suoi 400.000 abitanti e farne una regione autonoma”, ha esordito Gabanelli su Datarooom nel servizio intitolato “Il Molise torna in Abruzzo? L’autonomia è fallita”. Perché le Regioni a statuperto ordinario vedessero effettivamente la luce si dovette attendere il 1970. Milena Gabanelli ha poi elencato una serie di criticità che si trova ad affrontare chi risiede in Molise: “Per fare la patente bisogna andare a Pescara, per i servizi erariali a Benevento, la Corte d’appello sta a Napoli”.
Oggi i residenti in Molise sono 289.000: poco più degli abitanti di Verona, poco meno degli abitanti di Catania.
Oltre ai problemi amministrativi, Gabanelli ha poi elencato una serie di criticità: l’aumento del disavanzo oggi arrivato a 570 milioni di euro, la sanità commissariata da 15 anni, la carenza cronica di medici, l’addizionale regionale portata al 3,3% dalla giunta di centrodestra per i redditi oltre i 28.000 euro (contro l’1,73% di quella abruzzese), un Pil regionale a 24.500 euro (contro i 27.000 euro dell’Abruzzo) e un apparato regionale che costa 105 euro a residente contro i 60 euro dell’Abruzzo.
Questo stato di cose ha fatto da volano a raccolte di firme nate per chiedere un referendum per annettere il Molise all’Abruzzo. Il primo comitato a muoversi ha dato il via alla petizione a Isernia, mettendo un banchetto alla stazione e un altro a Piazza Mercato. Altri comitati sono poi sorti anche nella provincia di Campobasso.
La replica del presidente del Consiglio Regionale
Quintino Pallante ha preso la parola inserendosi all’interno del dibattito sul possibile accorpamento di Molise e Abruzzo.
“Il Molise di oggi non è quello del dopoguerra, non è più neanche quello dell’emigrazione e del depauperamento del territorio. Questo lo dobbiamo ai decenni di democrazia e di autonomia. Quella stessa autonomia tanto cercata che qualche ‘piccola’ mente politica o intellettuale osa mettere in dubbio per il solo gusto di riempiere mezza pagina di giornale o 3 minuti di trasmissione e ricordare a qualcuno che esiste”, ha attaccato Pallante.
“Questo disfattismo – ha aggiunto Pallante – non appartiene al Molise e ai molisani. Gente tenace che nei momenti difficili è sempre stata all’altezza, con orgoglio e determinazione, nel costruire una regione forte e ascoltata in un Paese, come l’Italia, che sta diventando un autorevole e importante interlocutore nel panorama europeo e internazionale”.
Il Molisannio di Mastella
Ma nel futuro del Molise c’è anche un’altra opzione: il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha proposto l’istituzione del Molisannio, un ente territoriale nato dalla fusione del Molise e del Sannio.