Come e quando cambiano le etichette del vino: Lollobrigida firma il decreto

Vino, il ministro Lollobrigida firma il decreto deroga etichette: cos’è e cosa prevede la nuova normativa

Pubblicato: 14 Dicembre 2023 12:20

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che deroga l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino.

Dopo le sollecitazioni di alcuni colleghi, e come annunciato nell’incontro con i componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, tale provvedimento è arrivato per permettere l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino (già prodotte ma non adeguate alla normativa europea). Di fatto, quindi, cosa cambia e cosa prevede la normativa?

Cosa prevede il decreto deroga etichette

La firma del ministro Francesco Lollobrigida al decreto deroga etichette di fatto concederà alle cantine italiane e agli operatori nel settore del vino più tempo per adeguarsi alle novità imposte dalla Ue per le etichette del vino.

Il ministero dell’Agricoltura, nello specifico, ha previsto una deroga trimestrale al regolamento Ue 1308 del 2013 sulle nuove etichette per il vino. Rimanda quindi all’8 marzo 2024 l’adeguamento alla normativa europea che doveva scattare a partire dall’8 dicembre 2023 e che prevede l’etichettatura e la commercializzazione di prodotti vitivinicoli e aromatizzati con etichette riportanti il simbolo “i” accanto al QR Code, dal quale è possibile ricavare la lista degli ingredienti e dei valori nutrizionali, per dare una corretta informazione ai cittadini.

Lollobrigida, inoltre, in una nota stampa ha fatto sapere che, “per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione”, in sede europea, nel prossimo Agrifish, verrà trattato il tema delle linee guida sull’etichettatura. Bisogna però aggiungere che, nonostante l’impegno e la promessa di voler superare quelle che sono state definite delle “criticità”, il regolamento UE al momento non cambia, ma viene solo rimandata la sua entrata in vigore.

Quando scattano i nuovi obblighi e per chi

A partire dall’8 marzo 2024, quindi, le etichette del vino italiano dovranno adeguarsi al regolamento Ue 1308 del 2013. La normativa vale per qualsiasi vino venduto in UE che non è stato ancora prodotto (e quindi che non è soggetto ai nuovi requisiti per l’etichettatura), di conseguenza devono adeguarsi alla stessa:

  • i produttori di vino che vendono vino nell’Unione Europea;
  • i distributori di vino che etichettano vini in vendita nell’Unione Europea;
  • i produttori di etichette per vini venduti nell’Unione Europea.

Come cambiano le etichette dei vini

In base al regolamento UE 1308/2023, tutto il vino deve includere informazioni su:

  • ingredienti;
  • allergeni;
  • energia (rapporto calorico) e informazioni nutrizionali.

Le informazioni energetiche devono essere visualizzate sulle etichette dei vini utilizzando il simbolo “E” basato su una porzione da 100 ml.

Sull’etichetta del vino stesso dovranno inoltre riportate i seguenti dati:

  • designazione della categoria;
  • titolo alcolometrico volumico effettivo;
  • indicazione di provenienza;
  • imbottigliatore o, nel caso dello spumante, il nome del produttore/venditore;
  • importatore (nel caso di vini importati);
  • contenuto di zucchero nel caso dello spumante;
  • ata di conservazione minima per i prodotti vitivinicoli dealcolizzati con un titolo alcolometrico volumico effettivo inferiore al 10%;
  • numero di lotto;
  • quantità netta.

Gli allergeni e le intolleranze devono comparire o essere fisicamente attaccati al prodotto. Alcune delle altre informazioni richieste, come gli ingredienti, possono facoltativamente essere divulgate tramite “mezzi elettronici”, ad esempio con un codice QR che rimanda a una scheda consultabile online.

A tal proposito, è importante sottolineare che QR Code ed etichetta elettronica non possono contenere informazioni destinate a scopi di vendita o di marketing. Distribuire dettagli di vendita e marketing insieme agli ingredienti richiesti o ai dettagli nutrizionali costituisce una violazione del regolamento.

Le autorità competenti a effettuare le ispezioni, una volta entrato in vigore il decreto, hanno l’obbligo di ritirare il vino non conforme dal mercato, applicando le relative sanzioni amministrative ai sensi del regolamento (UE) 1308/2013, articolo 90a.

I nodi da sciogliere

L’adeguamento alla nuova direttiva UE ha creato non pochi dubbi tra i produttori e gli operatori di settore, che in diversi casi si sono chiesti se e come creare pagine Web con le informazioni su ciascun vino.

La legge infatti impone di rendere disponibili le informazioni obbligatorie in un archivio ufficiale dell’UE, tramite un linguaggio facilmente comprensibile dal consumatore, evitando qualsiasi reindirizzamento a pagine o siti internet che possano contenere messaggi promozionali.

Creare etichette elettroniche (contenenti tutte le informazioni obbligatorie richieste dal nuovo regolamento UE) utilizzando pagine Web collegate in qualche modo al sito internet del produttore o della cantina oppure ancora collegate al marchio del vino rischia di non essere conforme per diversi motivi.

La maggior parte delle piattaforme utilizzate per creare siti Web contengono software di monitoraggio che potrebbero memorizzare dati sui clienti che visualizzano le tue etichette elettroniche. Ciò è esplicitamente vietato dalla nuova legge europea.

Inoltre, in questo modo il QR code rimanderebbe direttamente o indirettamente a materiale di vendita o di marketing (che invece non può apparire in nessuna parte, secondo la legge).

Le regole non specificano chiaramente se o come sia accettabile fornire un collegamento al sito web di un produttore di vino dall’etichetta elettronica di un vino in modo da non violare i requisiti secondo cui a) non devono essere visualizzate informazioni di vendita o di marketing, oppure b) che i dati dell’utente non verranno tracciati. Anche se le associazioni del vino attualmente forniscono indicazioni diverse in merito alle aziende vinicole

Che fare allora? Una soluzione software specializzata che fornisce pagine web “pulite”, contenenti solo le informazioni necessarie, rimane la soluzione più affidabile al momento.