Test Medicina a numero chiuso arriva il primo stop dal Senato, cosa cambia

Approvato il testo di base per l'addio al numero chiuso di Medicina. Cambia il test: date e novità

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione di Palazzo Madama ha fatto il primo passo per lo stop al numero chiuso di Medicina. Si dicono soddisfatti i membri e il presidente della Commissione Roberto Marti (Lega) per aver abbattuto “l’odioso numero chiuso” in vigore negli ultimi 25 anni. Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, si fa portavoce dei contrari: “Fra 10 anni avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”.

Quando entrerà in vigore il testo base approvato dal Senato, cambieranno le procedure di ingresso. Fino a quel momento saranno stilate le graduatorie tramite il noto test di Medicina.

Stop al numero chiuso: cambia il test di Medicina tra soddisfazione e preoccupazione

Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato ha approvato il testo base per lo stop al numero chiuso a Medicina all’unanimità. Roberto Marti, presidente della Commissione, si dice soddisfatto del risultato del lavoro intenso e che ha trovato la convergenza di tutte le forze politiche. “L’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più”.

L’ok al testo base segna solo il primo passo, il prossimo sarà la discussione in Commissione di possibili emendamenti. Solo allora sarà portato il testo in Aula per la discussione. I tempi non sono noti, ma dalle dichiarazioni sembra che l’entrata in vigore potrebbe non essere troppo lontana, già dal prossimo anno accademico.

Oltre l’esultanza della Lega, che aveva promesso lo stop al numero chiuso (già allargato di 4mila posti) in campagna elettorale, si dicono contrari i rappresentanti della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Definiscono la norma non di buon senso e questo perché c’è il rischio di aumentare il numero dei disoccupati. “Questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico”, sostiene il segretario dell’Anaao Pierino Di Silveri.

Test di Medicina: cosa prevede il testo base

Il testo di base (ddl 915) approvato prevede che il test di Medicina, il test di ingresso alle relative facoltà, sia non abolito, ma spostato in avanti. Chiunque potrà quindi iscriversi al primo semestre di studio e seguire le materie. Il calendario prevede lo svolgimento degli esami dei corsi svolti a dicembre e solo dopo, verso gennaio, sarà disposto un test nazionale.

Il ministero dell’Università dovrà stabilire la soglia minima del risultato per restare iscritti a Medicina. A parità di punteggio sarà favorito lo studente che risiede nella città dell’università prescelta. La decisione è stata presa (se non ci saranno cambiamenti) per agevolare gli studenti in difficoltà economica e che non possono spostarsi in un’altra sede per proseguire gli studi. Chi non passa il test di gennaio potrà sperare nel ripescaggio di giugno o ritentare il test più avanti.

Infine il ddl prevede la possibilità di seguire i corsi online, tranne nel caso di esercitazioni di anatomia umana che sono sempre previsti in presenza e in gruppo.

Il testo di base, con o senza modifiche, dovrebbe entrare in vigore per l’anno accademico 2025-2026. I test di Medicina previsti nelle date del 28 maggio e del 30 luglio 2024 restano quindi invariati.