Sciopero Atm del 9 settembre, mezzi fermi a Milano: gli orari di metro, bus e tram

Sciopero del trasporto pubblico lunedì 9 settembre: Atm ferma a Milano dalle 18, disagi in tutta Italia per chi si sposta in autobus, tram e metropolitane

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Milano si appresta a vivere un lunedì di fuoco, con un nuovo sciopero del trasporto pubblico che rischia di paralizzare la città. Il 9 settembre, i lavoratori dell’Atm e di altre aziende di trasporto locale in tutta Italia incroceranno le braccia, lasciando migliaia di pendolari a piedi. La protesta arriva come risposta diretta a una lunga battaglia sindacale che vede i dipendenti del settore in prima linea per ottenere ciò che ritengono un diritto inalienabile: il rinnovo del contratto collettivo nazionale.

A livello nazionale, la mobilitazione coinvolgerà anche altre importanti città, come Roma, dove autobus, tram e metropolitane gestite da Atac potrebbero subire ritardi e cancellazioni già dal primo pomeriggio.

Stop ai mezzi: quando e come

Lunedì 9 settembre, i pendolari italiani dovranno fare i conti con un nuovo sciopero del trasporto pubblico locale, indetto dalle principali sigle sindacali del settore: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. La protesta si estenderà a livello nazionale, coinvolgendo città grandi e piccole, e promette di creare non pochi disagi.

Stando a quanto comunicato, l’agitazione interesserà la fascia serale. Dalle 18 fino a fine servizio, autobus, tram e metropolitane potrebbero restare fermi. Se l’Atm assicura che le fasce di garanzia saranno rispettate, la verità è che chi conta sul trasporto pubblico per i propri spostamenti dovrà cercare soluzioni alternative. Una situazione che rischia di trasformarsi in un incubo per chi lavora o studia in città.

Anche chi si sposta con la funicolare Como-Brunate non sarà risparmiato dai disagi. Il servizio potrebbe subire interruzioni dalle 19:30 fino al termine della giornata. Una fascia oraria critica per i turisti e i residenti che utilizzano quotidianamente questo mezzo di trasporto per spostarsi tra la città e le alture del lago.

Le ragioni dietro la protesta

Lo sciopero è stato indetto dalle principali sigle sindacali del settore. La scintilla è stata la richiesta di un rinnovo contrattuale che si trascina ormai da troppo tempo. Dopo il primo sciopero di luglio, la tensione non si è affievolita, anzi.

Le parti in causa restano su posizioni opposte e, se da un lato i lavoratori chiedono condizioni migliori e stipendi più adeguati, dall’altro i datori di lavoro continuano a mantenere una linea rigida.

La piattaforma sindacale chiede quindi miglioramenti concreti, e la mobilitazione del 9 settembre vuole ribadire che senza un passo avanti nelle trattative, i disagi per i cittadini potrebbero continuare.

Il nodo delle trattative

Le trattative, a detta dei sindacati, si sono arenate su questioni che non possono più essere ignorate. La sensazione diffusa è che i lavoratori del trasporto pubblico non siano disposti a fare passi indietro, e se non ci saranno aperture concrete da parte delle aziende, il rischio è che la situazione si protragga ulteriormente. A questo si aggiunge la richiesta di un intervento del governo per sbloccare i fondi destinati al trasporto pubblico, considerato vitale per il paese.

Alcuni rappresentanti sindacali, come la Fit-Cgil, hanno dichiarato che lo sciopero è l’unica via rimasta per protestare contro “un sistema di trasporti inadeguato”, con salari stagnanti e condizioni di lavoro spesso difficili. Questa mobilitazione potrebbe essere solo l’inizio di una serie di proteste, se non verranno trovati accordi soddisfacenti con le parti datoriali e le istituzioni.