Oggi venerdì 29 novembre è il giorno del nuovo grande sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la Manovra finanziaria del governo Meloni. Il blocco coinvolge tutti i settori, pubblici e privati, con la sola esclusione dei treni, che questa volta vengono risparmiati soltanto perché già interessati da un altro sciopero lo scorso weekend.
Per quanto vengano come sempre garantiti i servizi minimi essenziali, oggi si fermano trasporti – dai mezzi pubblici in città (solo 4 ore e non più 8) agli aerei -, scuola, università, sanità, ma anche Poste, Inps, Agenzia delle entrate, Camere di commercio, giustizia.
Sciopero trasporti 29 novembre
Giornata complicatissima per i traporti. Bus, metro e tram, ma anche navi e traghetti, si fermano per 4 ore dalle 9 alle 13. Caos anche negli aeroporti: voli a terra dalle 10 alle 14; come riporta Ansa, Ita ha già cancellato 68 voli, di cui 18 internazionali e 50 domestici. A rischio per l’intera giornata di oggi però anche i taxi.
Sciopero scuola e università 29 novembre
Come sempre dipende da istituto a istituto e da prof a prof, ma oggi giornata difficile anche per gli studenti, e di conseguenza per le loro famiglie. Diverse le scuole che oggi sono rimaste con i cancelli chiusi. Lezioni a rischio anche nelle università.
Sciopero sanità 29 novembre
Sanità anche in sciopero oggi. Visite ed esami annullati e rimandati. Coloro che avevano in programma visite in ospedali, centri, ambulatori e così via devono verificare se la prestazione viene effettuata o meno.
Sciopero Pubblica amministrazione 29 novembre
Stesso discorso per tutti coloro che avevano un appuntamento oggi con la Pubblicazioni amministrazione. Gli uffici dei Comuni, delle Province e delle Regioni potrebbero essere chiusi. Così come le sedi territoriali di Inps, Agenzia delle entrate, Camere di commercio ecc.
Sciopero metalmeccanici 29 novembre
Tra i primi a incrociare le braccia oggi i metalmeccanici. La Fiom, spiega in una nota – sostiene le ragioni dello sciopero generale. “Una ragione in più per i metalmeccanici per incrociare le braccia è la difesa e la promozione del lavoro industriale a partire dall’automotive, la siderurgia, l’elettrodomestico e l’installazione impianti”.
“È ora – spiega – di bloccare chiusure e licenziamenti e investire risorse pubbliche per rilanciare l’industria e garantire l’occupazione nella transizione ecologica e tecnologica. Il governo invece adotta politiche di austerità e taglia risorse alle politiche industriali come il fondo automotive“.
La Fiom insiste anche sulla necessità di tassare i profitti e la rendita di multinazionali, fondi di investimento, banche e assicurazioni, per recuperare risorse da investire nell’industria, nella sanità pubblica, nella scuola e nelle pensioni.
“Il governo con i condoni favorisce gli evasori fiscali, privilegiando alcune categorie del lavoro autonomo con la flat tax al 15%, mentre i metalmeccanici e le metalmeccaniche pagano più di chi vive di rendita finanziaria e immobiliare. Il governo peggiora la legge Fornero, che diceva di voler abrogare, incentivando le persone a rimanere al lavoro anche dopo aver maturato il diritto alla pensione. Invece bisognerebbe introdurre una pensione di garanzia per i giovani e permettere il pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Inoltre, le recenti decisioni del governo su mercato del lavoro hanno aumentato le forme di flessibilità implementando la deregolamentazione che permette alle aziende una maggiore precarizzazione dei lavoratori”.
Le motivazioni dello sciopero
La mobilitazione è stata indetta per chiedere di cambiare la Manovra di bilancio 2025 del governo Meloni, considerata “del tutto inadeguata” a risolvere i problemi del Paese, per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.