Amazon, sciopero 18 aprile: stop alle consegne dei pacchi

Lo sciopero dei corrieri Amazon del 18 aprile renderà difficile che i regali di Pasqua arrivino in tempo. I sindacati chiedono aumenti salariali, minor carico di lavoro e sicurezza

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 17 Aprile 2025 19:53

Per venerdì 18 aprile i sindacati hanno confermato lo sciopero che riguarda la consegna dei pacchi Amazon.

Lo stop di 24 ore, spinto da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, si deve al mancato accordo in merito al trattamento dei corrieri impiegati nella filiera del cosiddetto “ultimo miglio” di Amazon, cioè la consegna a casa dei clienti o nei punti di ritiro. Difficile, dunque, che i regali di Pasqua arrivino in tempo.

Perché lo sciopero dei corrieri Amazon

Alla mobilitazione si è giunti dopo che Assoespressi ha mantenuto posizioni rigide su nodi fondamentali relativamente al contratto nazionale di secondo livello.

I sindacati chiedono un incremento sostanziale del valore della trasferta, oltre a un aumento progressivo degli stipendi anno per anno.

Ma al centro della trattativa sono anche i turni di lavoro, spesso massacranti e che spingono i corrieri a lavorare freneticamente riducendo all’osso le pause e minando il benessere nell’espletamento delle proprie mansioni. Sul banco degli imputati ci sono quegli algoritmi che scandiscono la vita dei lavoratori e che, secondo diverse testimonianze, espongono al rischio di licenziamento chiunque non rientri nelle tempistiche assegnate. L’obiettivo dei sindacati è dunque quello di abbattere i carichi e il numero delle consegne giornaliere e di ridurre l’orario agendo sulla flessibilità.

Sul fronte della sicurezza, si chiede l’introduzione di una norma che preveda la sospensione delle consegne in caso di allerta meteo rossa, per tutelare l’incolumità dei lavoratori.

Si invocano, infine, percorsi di stabilizzazione per i lavoratori precari. A questo proposito, i sindacati esprimono critiche rispetto a una gestione del lavoro considerata troppo flessibile e senza adeguate garanzie.

In Italia i corrieri che consegnano i pacchi Amazon, e per altre piattaforme, sono circa un milione e mezzo.

A marzo il Corriere della Sera ha intervistato il 41enne Claudio Simini, che lavora come corriere per una società che ha in appalto la consegna dei pacchi Amazon:

“Il numero dei prodotti da consegnare è aumentato progressivamente. Quando mi hanno assunto sei anni fa, uscivo con un massimo di 100-120 pacchi. Ultimamente, a parità di stipendio, mi è capitato di portare in giro più di 300 pacchi”.

Ritardo nella consegna dei pacchi per Pasqua

Lo sciopero dei corrieri Amazon di venerdì 18 aprile, a un passo da Pasqua, rende difficile pensare che i regali possano arrivare in tempo per i festeggiamenti, considerando anche il fatto che sono molti i clienti che non accettano la ricezione dei pacchi di sabato. Possibile, dunque, che uova di Pasqua e altri pensierini possano giungere a destinazione non prima di martedì 22, a festività ormai passata.

La nota di Amazon

Il colosso di Jeff Bezos ha risposto alla proclamazione dello sciopero con una nota:

“Collaboriamo con decine di fornitori di servizi di consegna, che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti in Italia. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici, che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti. L’attenzione di Amazon in materia di sicurezza rappresenta una costante. Nell’eventualità di un’allerta meteo, monitoriamo attentamente la situazione e seguiamo le indicazioni delle autorità locali e provinciali per garantire alle persone di operare in sicurezza nell’effettuazione del servizio di consegna per i nostri clienti”.