Nuovo sciopero della scuola: ecco quando e perché

La scuola si ferma un'altra volta: questa volta lo sciopero è stato indetto dalla Confederazione CSLE-Confederazione Sindacale Lavoratori Europei

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Dopo un venerdì 17 nerissimo per via del blocco del trasporto pubblico, da Nord a Sud, e prima ancora un venerdì 10 da dimenticare con migliaia di scuole chiuse in tutta Italia, di ogni ordine e grado, per lo sciopero di insegnanti e ATA, venerdì 24 e sabato 25 un’altra giornata da incubo per tantissime famiglie. La scuola si ferma di nuovo, nonostante secondo i primi dati questa volta l’adesione del personale scolastico sembri inferiore.

A proclamare lo sciopero della scuola di venerdì 24 e sabato 25 febbraio stavolta è la Confederazione CSLE-Confederazione Sindacale Lavoratori Europei, che ha deciso uno stop per le intere giornate di oggi e domani per personale docente e ATA a tempo determinato e indeterminato, sia delle scuole pubbliche che private.

Sciopero scuola 24 e 25 febbraio: i motivi

Il sindacato chiede nello specifico il riconoscimento dei buoni pasto a tutto il personale scolastico, già articolato da varie sentenze, chiarisce, e la presenza fisica in ogni scuola di un professionista del lavoro, uno psicologo.

Inoltre, punta anche all’estensione del lavoro usurante ai docenti di scuola secondaria di I e II” e al personale Ats in quanto le misure e le valutazioni che hanno portato a questo beneficio delle maestre d’asilo e a quelle delle scuole primarie devono, dice, essere applicabili anche al resto del personale. “Cosi facendo si crea discriminazione, cosa che la Costituzione non ammette”.

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Valutazione del rischio da stress a scuola: chi sono i “docenti inidonei”

Attenzione primaria va allo stress da lavoro. “Rilevare lo stress correlato al lavoro, molto poco viene identificato” chiede nella nota ufficiale il sindacato.

La valutazione del rischio da stress lavoro correlato, in Italia, è normata dal D.Lgs.81/08 e successive modifiche. L’obbligo impone ai datori di lavoro la valutazione di questo rischio al pari di tutti gli altri, in recepimento della direttiva Ue relativa. Anche la valutazione dei rischi è un obbligo non delegabile, al quale il datore di lavoro deve assolvere per stimare i rischi della sua attività e adottare misure preventive, tutelando i lavoratori dai rischi a cui possono essere esposti.

In particolare la richiesta riguarda i cosiddetti “docenti inidonei”, ossia coloro che per varie patologie non possono essere collocati nelle classi, ma svolgono attività e altri ruoli negli istituti scolastici. “Persone di cui non si parla mai, persone quasi sconosciute (loro malgrado) ma esistenti. Docenti al quali hanno fatto un ben preciso CCNL scuola, secondo la nostra Confederazione CSLE peggiorando la loro situazione” attacca il sindacato.

Parole durissime a difesa di quei docenti “a volte abusati dai vari dirigenti che traggono dal loro contratto firmato varie stranezze per i loro ruoli in ambito scolastico. Interpretano il CCNL come vogliono, a volte facendoli sentire “gli invisibili” prosegue.

“Si deve assolutamente parlare di loro riguardando il contratto e cambiarlo”. Con lo sciopero si vuole dare voce ad una categoria “che ha i pieni diritti di essere presa in considerazione. I docenti inidonei per la nostra Confederazione CSLE devono riacquistare la loro dignità di docente professionale”.

Cosa chiede il sindacato con lo sciopero

Riassumendo, dunque, ecco cosa chiede il mondo della scuola con lo sciopero del 24 e 25 febbraio:

  • buoni pasto;
  • presenza a scuola di una figura professionale in qualità di psicologo
  • modifica del contratto dei docenti inidonei
  • estensione del concetto di lavoro usurante a tutto il personale della scuola.