Diritti dei passeggeri: come e quando si ha diritto al rimborso

Uno studio di Liligo per chiarire quando il passeggero aereo ha diritto al rimborso

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 21 Novembre 2018 16:20Aggiornato: 3 Giugno 2024 15:42

Diritti dei passeggeri, rimborsi e obblighi delle compagnie aeree: un tema sempre più caldo e di grande attualità. La normativa europea che tutela i viaggiatori fuori e dentro i confini dell’Unione stabilisce, tra le altre cose, quando e come si ha diritto ad un risarcimento in caso di ritardo o annullamento del proprio volo.

E’ l’incubo di ogni viaggiatore ansioso di raggiungere la sua destinazione nei tempi previsti: attese infinite, cancellazioni e scioperi sono spesso in agguato. L’uso dell’aereo per gli spostamenti a lungo raggio, del resto, è in continua ascesa e con l’aumentare del traffico aereo aumenta anche il rischio di incappare in qualche inconveniente.

Per questo è fondamentale conoscere i propri diritti per sapersi districare al meglio di fronte a qualsiasi imprevisto. Uno studio condotto da Liligo sui diritti del passeggero aereo fuori e dentro l’UE ci aiuta a fare il punto.

Quando si ha diritto al rimborso

L’obiettivo della ricerca di Liligo – motore di ricerca viaggi tra i più cliccati in Europa – è fare chiarezza su tutte quelle situazioni che generano disagi a chi viaggia in aereo. Nello studio vengono esaminate le situazioni che possono legittimare la richiesta di un risarcimento economico e i termini per ottenerlo.

Ecco quali sono i casi previsti dalla normativa per i voli operati all’interno dell’Unione Europea:

  • ritardo del volo superiore alle 3 ore;
  • cancellazione del volo non notificata con almeno 2 settimane di anticipo;
  • overbooking.

Per quanto riguarda il ritardo, il rimborso ottenibile dal viaggiatore va da 250 a 600 euro, in relazione alla distanza del volo in km. La cancellazione e l’overbooking prevedono, invece, risarcimenti che oscillano tra i 250 e i 400 euro.

Medesimi diritti anche per i passeggeri che volano fuori dall’Unione Europea. In questo caso i risarcimenti crescono in funzione ai km di distanza. In caso di cancellazione o overbooking, infatti, si ha diritto a un rimborso di 250€ fino a 1.500km, 400€ tra 1.500 e 3.500 km, e 600€ per i voli con distanza superiore a 3.500 km.

Diritto all’imbarco su volo alternativo

Oltre al risarcimento economico, lo studio di Liligo analizza anche situazioni e possibilità di risarcimento differenti, sempre previste dalla carta dei diritti del passeggero aereo. La normativa stabilisce che questi hanno diritto ad ottenere l’imbarco sul primo volo disponibile verso la medesima destinazione del volo cancellato, o su un volo alternativo in data successiva.

C’è anche un diritto all’assistenza che consiste nel ricevere da parte del vettore cibo e bevande sufficienti per tutto il periodo di attesa trascorso in aeroporto, la possibilità di effettuare chiamate gratuite e, in caso di volo spostato al giorno successivo, un pernottamento in hotel.

Circostanze eccezionali

Si definiscono tali quelle situazioni in cui le compagnie aeree non sono tenute a rimborsare i viaggiatori nonostante un ritardo, la cancellazione o un overbooking. In genere sono caratterizzate da eventi e rischi per la sicurezza del passeggero: una situazione di instabilità politica del Paese di destinazione o condizioni metereologiche particolarmente avverse sono gli esempi più classici. Lo sciopero del personale o i problemi tecnici a un aeromobile non sono considerate circostanze eccezionali e obbligano il vettore al rimborso.