La pandemia non è finita, Covid in aumento: le nuove regole

L'allarme Covid è ancora attivo, anche se in molti preferiscono semplicemente dimenticare: ecco la situazione attuale in Italia e le nuove regole da seguire

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Oggi più di ieri, si sente la fortissima necessità di trasformare il Covid in qualcosa di appartenente al passato. Basta parlare con amici e parenti per comprendere quanto si tema il ritorno delle restrizioni che tanto hanno gravato sul nostro Paese, e non solo.

L’impatto sociale del Covid è stato gigantesco, sul fronte lavorativo e psicologico. Immaginare di dover fronteggiare nuovamente tutto ciò è impensabile per tanti. Non è però possibile ignorare gli avvertimenti della comunità scientifica e soprattutto i dati oggettivi, che parlano di contagi in aumento.

Teorie no vax a parte, che ovviamente suggeriscono come basterebbe non contribuire più all’”economia truffa dei tamponi” per risolvere la questione, ecco cosa sta accadendo in queste ore e cosa aspettarsi dai prossimi mesi.

Covid: contagi in aumento

Nelle ultime settimane si è tornati a parlare in maniera insistente di Covid, in relazione ai dati attuali e a quelli preventivati per i freddi mesi autunnali e invernali che ci attendono. Nessun motivo di preoccupazione al momento, ha spiegato Giorgio Palù, presidente dell’Aifa. Ha infatti spiegato come i casi in aumento siano reali e che, probabilmente, la situazione peggiorerà statisticamente parlando. Ad oggi, però, si tratta di forme lievi e gestibili.

Nessun codice rosso ma, considerando come l’informazione fallace e caotica sia stata al centro delle grandi problematiche della pandemia del 2020 e 2021, è bene fare chiarezza. Nell’ultima settimana di agosto si è registrato un aumento del 28% dei casi. Tanti gli spostamenti e numerose le opportunità di contagio durante le vacanze estive, il che ha ovviamente conferito una netta accelerazione a queste statistiche.

Un totale di 14.863 nuovi casi registrati in quei sette giorni, con Lombardia, Veneto, Lazio e Campania che rappresentano il quartetto di regioni più colpito. Ad oggi la preoccupazione riguarda più il sistema sanitario, e la sua capacità di reggere a un eventuale aumento dei casi, più che i singoli soggetti. Ad oggi, ha spiegato Pierluigi Bartoletti al Messaggero, segretario della Fimmg di Roma e provincia, oltre che coordinatore delle Uscar, ci si sta attrezzando per le prossime vaccinazioni e, ovviamente, per l’acquisto di tamponi e mascherina.

Aumentano i casi ma non i ricoveri, per fortuna, ma occorre restare in allerta, soprattutto per la tutela dei soggetti maggiormente a rischio. E la variante Pirola? L’Ema ha spiegato come il ceppo sia strettamente connesso alle altre varianti. Il vaccino, da solo, dovrebbe contribuire a garantire una protezione ottimale.

Nuove regole Covid

Per i prossimi mesi, soprattutto in relazione ai soggetti maggiormente a rischio, si consiglia caldamente di vaccinarsi. Si tratta di una dose di richiamo annuale, in merito alla quale si è così espresso Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie: “È opportuno che i soggetti fragili si sottopongano a questa nuova dose di richiamo. Auspichiamo un’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione, con tassi di copertura molto bassi negli over 65 e nelle categorie a rischio”.

La nuova stagione porterà dunque con sé nuove vaccinazioni, ma non le stesse regole del passato. Non c’è alcuna previsione per un ritorno alle restrizioni pandemiche già sperimentate.

La novità più importante per i contagiati riguarda l’isolamento. Cambio di passo in tale direzione, con la gestione del Covid che non dovrebbe più richiedere l’impossibilità di lasciare la propria casa. Si richiede però grande attenzione e rispetto per la salute altrui, facendo ricorso a tutti i mezzi per evitare la diffusione del contagio, a partire dalle mascherine.

Ecco le parole di Cricelli: “Si raccomanda a tutti coloro che hanno sintomi riconducibili al Covid di restare a casa, non frequentando locali pubblici e ancor meno strutture sanitarie (raccomandazione, non obbligo, ndr), di non stare a contatto inoltre con persone fragili. È fondamentale, inoltre, che coloro che sospettino un contatto con il virus, o presentino sintomi, eseguano inoltre un test antigenico o molecolare”.