L’antidoto al caro-vita si chiama comunità energetica: cos’è e come funziona

Le comunità energetiche sono in crescita e rappresentano una soluzione concreta per contrastare il caro bollette, l'emergenza climatica e la povertà energetica

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 9 Dicembre 2022 14:21

Il report “Le comunità energetiche contro la crisi. Empatia, tecnologie e territori per un’economia a misura d’uomo“ realizzato da Fondazione Symbola in collaborazione con Tea e Ipsos mette in luce come la realizzazione delle CER, le comunità energetiche rinnovabili, possa offrire una soluzione concreta per contrastare l’aumento dei costi dell’energia, l’emergenza climatica e la povertà energetica. La diffusione delle comunità energetiche è in aumento anche in Italia, con una ricerca quadruplicata su Google nell’ultimo anno e più di 3 milioni di risultati.

Il report

Il report analizza il livello di conoscenza e diffusione delle comunità energetiche nel Paese, nelle imprese, nel mondo ecclesiale e nella società civile. Ed evidenzia buoni livelli di conoscenza delle CER sui 3 target, in particolare nel mondo delle diocesi. Sono state condotte, da Ipsos 200 interviste a imprese di piccole e medie dimensioni, raccogliendo le opinioni degli imprenditori o di figure apicali / con potere decisionale e che hanno piena visibilità sulle strategie aziendali in materia di approvvigionamento energetico. Per le Diocesi, su un totale di 227 realtà coinvolte, è stato raggiunto un campione finale di 80 interviste. E per offrire una visione d’insieme e un dato di confronto sul punto di vista della popolazione italiana, sono state inserite alcune domande nel barometro settimanale di Ipsos Public Affairs che coinvolge settimanalmente un campione di 800 italiani maggiorenni, rappresentativo della popolazione per area geografica, genere, età, titolo di studio, condizione occupazionale.

Comunità energetiche e crisi energetica

Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha descritto la grave crisi climatica, energetica e sociale in cui siamo immersi come un viaggio verso un destino disastroso. Con il tempo che sta per finire, i problemi sono sempre più gravi. Però, é possibile trovare una soluzione nelle comunità energetiche, introdotta in Europa nel 2019 con il Clean Energy Package e che stanno diventando sempre più popolari.

Anche secondo Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, le comunità energetiche rinnovabili sono una grande soluzione per affrontare la crisi climatica, abbattere le bollette energetiche e renderci indipendenti da eventuali ricatti energetici. La strada da seguire è quella indicata dall’Europa con il Next Generation EU: coerenza, transizione verde, digitale. La comunità sarebbe favorevole a questa scelta, ma c’è ancora tanto da fare per far conoscere e rendere effettive le CER. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato di voler procedere all’approvazione dei decreti attuativi necessari per rendere concrete le CER.

Come si evince dal report, le comunità locali cono molto molto preoccupate a cuasa dell’attuale crisi e le aspettative sulle CER sono alte. Le comunità energetiche rappresentano una componente essenziale per una transizione energetica di successo ed aiutano a risolvere la povertà energetica, una situazione che affligge molte famiglie. Questo aspetto, inoltre, promuove la ricostruzione delle relazioni sociali, soprattutto dopo la pandemia, che ha lasciato un forte bisogno di ricostruire una dimensione sociale e di trovare soluzioni ai problemi energetici e ambientali.

Un lavoro di squadra per l’ambiente

Nella crisi attuale per i Comuni sarà difficile fornire servizi ai cittadini senza aiuti dello Stato. È necessario utilizzare al massimo tutte le energie rinnovabili. Le nuove realtà e le evoluzioni in campo energetico devono portare a fare scelte per lo sviluppo del territorio e con attenzione alla tutela ambientale. Serve un lavoro di squadra, in Italia e in Europa.

Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un’opportunità di grande valore, malgrado la complessità della situazione. D’altra parte, l’obiettivo è quello di ricostituire l’alleanza tra Stato e cittadini. La guerra ha stimolato l’esplorazione di nuove sorgenti energetiche, che sostituiscano quelle non rinnovabili. Ciò che è importante è prendere decisioni a lungo termine. La politica energetica è una questione di vitale importanza, per cui semplificare le autorizzazioni è d’obbligo.

Vuoto normativo da colmare

Massimiliano Ghizzi, presidente di Gruppo Tea, ha sottolineato come, nel mezzo di una crisi energetica, “sussiste un vuoto normativo ingiustificabile, che speriamo si colmi entro il mese, questo perché rallenta i tanti progetti in essere nel nostro Paese”. Il processo verso la transizione energetica è avviato, urgente e trasversale, e le CER, ha aggiunto Ghizzi, “rappresentano senz’altro una soluzione concreta. In questo processo sono molti gli attori coinvolti, ma fondamentale, mi pare, il ruolo delle multiutility come Tea, già impegnata in questo settore, chiamate a supportare gli Enti locali nell’abbracciare al meglio queste opportunità di sviluppo ambientale, economico e sociale, e a svolgere un ruolo attivo nel promuovere un cambiamento culturale nelle rispettive comunità”.

Opportunità per le imprese

Tra le imprese le principali opportunità individuate sono i vantaggi delle CER la riduzione delle bollette energetiche (62%), un aumento di immagine (25%) e una maggiore saldatura con la comunità e il territorio (20%). Al momento tuttavia vi è una scarsa conoscenza riguardo le modalità ei tempi per realizzarlo, nonché della quantità di investimenti necessari. Inoltre, vi è la difficoltà nel cambiare mentalità, insieme all’incertezza del quadro di norme e adempimenti burocratici. Questo denota l’esigenza di fornire maggiore informazione in merito. Secondo i cittadini, le CER possono essere uno strumento utile per risolvere la crisi energetica (65%), mentre il 70% delle imprese ritiene che possano contribuire a superare la crisi energetica e aumentare la loro competitività.