“Nutrizione, società e ambiente non possono viaggiare separati”: intervista a Piera Regina

Piera Regina, Communications Lead di Kellogg Italia, racconta a QuiFinanza Green il nuovo manifesto del benessere e gli obiettivi futuri del gruppo.

Foto di Andrea Bertolucci

Andrea Bertolucci

Giornalista esperto di Lifestyle

Classe 1990, Andrea Bertolucci è un giornalista e autore specializzato in cultura giovanile, lifestyle, società ed economia dell’intrattenimento. La sua attività professionale lo ha avvicinato negli anni ad alcune tra le principali redazioni televisive e web nazionali. Andrea è considerato uno dei maggiori esperti di cultura Trap nel nostro Paese.

Entro il 2030, Kellogg Italia ha l’obiettivo di fornire cibo a 2,6 milioni di persone appartenenti alle fasce più fragili della popolazione. Un obiettivo sicuramente ambizioso, che rientra nel Manifesto del Benessere, la strategia decennale che il gruppo ha lanciato a livello europeo lo scorso maggio.

In occasione del lancio di “Coltiviamo la Bontà”, un’ambiziosa campagna CSR volta a promuovere un’idea di benessere olistico a vantaggio di singoli, pianeta e comunità, QuiFinanza Green ha intervistato Piera Regina, Communications Lead di Kellogg Italia.

A un anno dal lancio del Wellbeing Manifesto, qual è il vostro bilancio?
Siamo molto orgogliosi perché continuiamo a fare progressi significativi per promuovere un benessere olistico a favore di singoli, pianeta e comunità. In ambito nutrizionale, abbiamo ridotto del 16% il contenuto di sale nel nostro iconico brand Special K Original e del 20% nella gamma di Special K, per un equivalente pari a 60 tonnellate di sale eliminate dalla dieta dei nostri consumatori in tutta Europa. Inoltre, l’intera gamma Special K, che contiene frumento 100% integrale, è ora ricca di fibre in tutte le varianti -classico, al cioccolato e ai frutti rossi. In ambito sociale invece, dal 2015 al 2021, abbiamo già raggiunto 1,6 milioni di persone appartenenti alle fasce più fragili della popolazione in Italia attraverso i nostri programmi per la prima colazione e donazioni di prodotto. Sul fronte dei programmi per la prima colazione, nel 2021, abbiamo ampliato il Breakfast Club – progetto unico in collaborazione con Croce Rossa Italiana. Per l’anno scolastico 2021/22, abbiamo coinvolto 6 scuole elementari in tutta Italia con l’obiettivo di donare 80.000 colazioni a più di 600 bambini. Abbiamo continuato il progetto anche durante il periodo estivo, organizzando 14 summer camps nell’estate del 2021, raggiungendo 300 bambini in stato di necessità. Abbiamo anche donato 59.000 KG di prodotto a Fondazione Banco Alimentare Onlus a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Eppure gli obiettivi che perseguite sono molto più lungimiranti, guardano da oggi al 2030: quali sono?
In ambito nutrizionale, ci impegniamo a fornire ai nostri consumatori cibo gustoso, fonte di nutrienti essenziali e dal profilo nutrizionale continuamente migliorato senza fare compromessi sul gusto o sull’inconfondibile esperienza all’assaggio. Entro il 2023, vogliamo ridurre ulteriormente del 20% il contenuto di sale e del 10% il contenuto di zuccheri nei nostri prodotti rivolti ai bambini e agli adulti, aumentando al contempo il livello di fibre. Dal punto di vista sociale, continuiamo ad essere sempre più vicini alle comunità. Entro il 2030, ci impegniamo a raggiungere 33 milioni di persone appartenenti alle fasce più fragili della popolazione in Europa, di cui 2,6 milioni in Italia. E non dimentichiamoci del nostro impegno per creare impatto positivo per il pianeta: continuiamo infatti a lavorare affinché il 100% del nostro packaging sia riusabile, riciclabile o compostabile entro il 2025 escludendo alcuni elementi e materiali di plastica, riducendo l’utilizzo di packaging nel nostro portfolio (con particolare attenzione alla plastica non riciclabile) e ridisegnando le nostre confezioni. Dal lancio del manifesto nel maggio del 2021 alla fine del 2022, avremo eliminato oltre 1000 tonnellate di imballaggi dalla nostra supply chain nel Regno Unito e in Europa.

“Coltiviamo la bontà” è il nome della campagna CSR che avete da poco lanciato. Il benessere e la sostenibilità viaggiano di pari passo?
Coltiviamo la bontà si pone in continuità con il Wellbeing Manifesto e dimostra come impegno nutrizionale, sociale e ambientale vadano di pari passo. Crescere in maniera sostenibile significa creare wellbeing olistico: da oltre 100 anni offriamo ai consumatori cibo buono che favorisce il benessere fisico, dall’impatto ambientale ridotto e che aiuta le fasce più fragili della popolazione. Con le iniziative locali per il 2022 siamo sempre più vicini agli italiani: vogliamo sensibilizzare i consumatori all’importanza di uno stile di vita sano, che passa attraverso una corretta alimentazione e una adeguata attività fisica. Dal 2021, collaboriamo con atleti del mondo del basket al fine di promuovere il binomio nutrizione-sport per il benessere fisico e psicologico dei singoli e delle comunità. Quest’anno, l’Ambassador della campagna è il cestista Andrea Cinciarini, playmaker nella Pallacanestro Reggiana. Andrea si unirà a noi anche per una attivazione CSR in partnership con Croce Rossa Italiana visitando uno dei nostri Breakfast Club in Italia, e distribuendo la colazione ai bambini beneficiari del progetto insieme ai volontari CRI.

Cosa significa per Kellogg produrre in maniera sostenibile?
Produrre in maniera sostenibile significa offrire un prodotto che fa bene al consumatore, che abbia un impatto ambientale ridotto e aiuti chi ne ha più bisogno. Ci impegniamo a creare filiere di approvvigionamento resilienti e responsabili. In particolare, sul fronte dell’agricoltura sostenibile, ci impegniamo a raggiungere 1 milione di agricoltori e lavoratori, compresi i piccoli proprietari e le donne, attraverso il nostro programma Kellogg’s Origins™. Costruito in collaborazione con fornitori, agricoltori, scienziati e ONG, fornisce agli agricoltori e ai lavoratori delle nostre regioni di approvvigionamento in tutto il mondo la formazione e l’assistenza tecnica di cui hanno bisogno per migliorare la produttività delle aziende agricole, rigenerare la salute del suolo, proteggere le specie e gli habitat, ridurre le emissioni di gas serra e migliorare le loro condizioni di vita in modi che proteggano e rispettino i diritti umani. È un programma incentrato sulla resilienza climatica, sociale e finanziaria.

Pensare all’ambiente vuol dire anche ridurre gli sprechi alimentari: come vi state muovendo in questa direzione?
Siamo molto virtuosi sul fronte del food waste. Rimettiamo in circolo le nostre eccedenze alimentari a favore delle fasce più deboli della popolazione in Italia. Doniamo le nostre eccedenze alimentari tutto l’anno a Fondazione Banco Alimentare Onlus – cibo buono, che andrebbe altrimenti perso, e che diventa invece una risorsa per tante persone sostenute dalle 7,600 strutture caritative convenzionate con il Banco su tutto il territorio nazionale. Dal 2009, abbiamo donato più di 760 tonnellate di prodotto. Siamo anche continuamente alla ricerca di modi creativi per ridurre lo spreco alimentare in tutta Europa. Nel Regno Unito, ad esempio, abbiamo collaborato con Seven Bro7thers, un birrificio artigianale con sede vicino Manchester. Nel 2018, Seven Bro7hers ha creato una birra per un festival locale usando dei cereali. Allo stesso tempo, Kellogg stava esplorando idee innovative per utilizzare quei cereali che non potevano essere venduti ai consumatori o donati perché ‘non perfetti’ ma perfettamente sicuri da mangiare. Così Seven Bro7hers ha cominciato a produrre 3 birre usando i nostri cereali – Coco Pops, Corn Flakes e Rice Krispies.