L’ultima chiamata per ridurre le emissioni di gas serra

Il rapporto dell'IPCC rappresenta un importante avvertimento sulla crisi climatica che stiamo affrontando

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

“Fate presto” potrebbe essere il titolo dell’ultimo rapporto dell’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, che lancia un allarme importante riguardante la crisi climatica che stiamo attraversando. Il documento sottolinea la necessità di agire immediatamente per ridurre le emissioni di gas serra e prevenire un riscaldamento globale che supererà la soglia di sicurezza di +1,5°C. Superata questa soglia, gli effetti del riscaldamento globale saranno irreversibili e la nostra capacità di mitigare gli impatti della crisi climatica sarà compromessa. Il rapporto rappresenta il risultato di sei anni di lavoro di centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e fornisce una panoramica completa delle soluzioni disponibili per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

L’IPCC ci ricorda l’importanza di una transizione verso fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare e eolica, e di promuovere l’efficienza energetica. Inoltre, il rapporto sottolinea la necessità di adottare politiche climatiche efficaci a livello globale, come la tassazione della CO2 e la regolamentazione delle emissioni di gas serra. La conservazione delle foreste e delle aree verdi è un altro elemento essenziale, per assorbire le emissioni di carbonio e proteggere la biodiversità.

Il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change

L’ultimo rapporto dell’IPCC è un importante avvertimento sulla crisi climatica che stiamo affrontando. Il documento ci ricorda che dobbiamo agire immediatamente per ridurre le emissioni di gas serra, altrimenti ci troveremo di fronte a un riscaldamento globale che supererà la soglia di sicurezza di +1,5 °C. Questo rapporto rappresenta il culmine di sei anni di lavoro da parte di un gruppo di scienziati internazionali, che hanno collaborato per valutare la situazione attuale del clima e formulare raccomandazioni per l’azione futura.

La buona notizia è che abbiamo già tutti gli strumenti necessari per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Tuttavia, dobbiamo darci da fare con urgenza per mettere in atto queste soluzioni. Il rapporto ci avvisa che abbiamo solo pochi anni per agire prima che il riscaldamento globale superi la soglia di sicurezza . Se superiamo questa soglia, gli effetti dei cambiamenti climatici saranno irreversibili e la nostra capacità di mitigare gli impatti della crisi climatica sarà gravemente compromessa. Per questo motivo, l’IPCC ci sta sollecitando a lavorare subito per ridurre le emissioni di gas serra e adottare politiche climatiche efficaci a livello globale. Ciò richiederà uno sforzo coordinato da parte di governi, imprese e individui di tutto il mondo.

Le soluzioni per mitigare il riscaldamento globale suggerite da IPCC

È importante sottolineare che il rapporto non è solo un avvertimento sui pericoli della crisi climatica, ma anche una guida per dare vita ad azioni concrete. Il documento offre una panoramica completa delle soluzioni politiche, economiche e tecnologiche disponibili per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

In particolare, il rapporto sottolinea l’importanza di una transizione verso fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare e eolica, e la necessità di promuovere l’efficienza energetica in tutti i settori. Inoltre, il rapporto ci invita ad adottare politiche climatiche efficaci a livello globale, come la tassazione del carbonio e la regolamentazione delle emissioni di gas serra. L’IPCC ci ricorda anche che l’azione climatica non riguarda solo la riduzione di gas inquinanti, ma anche la protezione degli ecosistemi naturali. La conservazione delle foreste e delle altre aree verdi è essenziale per assorbire le emissioni di carbonio e proteggere la biodiversità.

Obiettivi a breve termine per raggiungere le emissioni zero

Le prossime tappe per il pianeta sono cruciali per il futuro dell’umanità. Le temperature medie sono già aumentate di 1,1 °C dall’era preindustriale, il che significa che gli impegni climatici presi finora non sono sufficienti per limitare il riscaldamento globale. L’IPCC ha dichiarato che per dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e arrivare a emissioni nette zero entro il 2050, dovremmo agire urgentemente.

Questa azione dovrebbe includere la chiusura immediata o la cancellazione della maggior parte delle infrastrutture basate sull’estrazione o sull’utilizzo di combustibili fossili. Solo agendo in questo modo, avremmo il 50% di possibilità di limitare il riscaldamento globale a +1,5 °C. Il futuro del pianeta dipende dalla rapidità con cui raggiungeremo il traguardo di emissioni nette zero. Secondo le stime, senza un’azione urgente, l’aumento stimato delle temperature medie da qui a fine secolo viaggia tra i +2,1 e i +2,9 °C.

Secondo l’IPCC è necessario triplicare gli investimenti green

Fortunatamente, ci sono soluzioni sostenibili che potrebbero portare vantaggi più ampi rispetto ai “soli” vantaggi climatici. Ad esempio, una migliore qualità dell’aria porterebbe benefici per la salute equivalenti o superiori, dal punto di vista economico, agli investimenti in soluzioni di trasporto a zero emissioni. Inoltre, migliorare la salute pubblica porterebbe a maggiori opportunità di lavoro e maggiore equità.

Per raggiungere questi obiettivi, è necessario triplicare gli investimenti. Il capitale globale è sufficiente, ma occorre rimuovere le barriere che impediscono ai Paesi a basso reddito e alle nazioni insulari, esposti in modo sproporzionato agli effetti più estremi della crisi climatica, di usufruire di questo denaro. Secondo l’IPCC, per contenere il riscaldamento globale tra gli 1,5 e i 2 °C, è necessario investire da 3 a 6 volte i 600 miliardi di dollari spesi ogni anno per la transizione ecologica. I Paesi industrializzati dovrebbero raggiungere emissioni nette zero il più vicino possibile al 2040, per lasciare più margine a quelli in via di sviluppo di arrivarci per la metà del secolo.

Il nuovo documento dell’IPCC vuole dare anche un messaggio di speranza. Molti scienziati sottolineano che un temporaneo superamento della soglia di +1,5 °C non significa che l’umanità sia perduta. Tuttavia, è importante tenere presente che maggiori saranno l’entità e la durata di questo overshoot, più gli ecosistemi e le società saranno esposti a impatti e rischi maggiori e più diffusi. Il rapporto dell’IPCC, dunque, rappresenta una chiamata all’azione per tutti noi. Dobbiamo agire subito per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. La capacità di proteggere il nostro pianeta e le nostre comunità dipende dalle decisioni che prendiamo oggi.