Foreste, metropoli unite per piantare alberi. La Fao riunisce le città verdi del mondo

Alberi e boschi sono una componente vitale per le comunità che mirano ad essere sane, vivibili e sostenibili in tutto il mondo. Il programma Tree Cities of the World della Fao si impegna a ispirare le città a prendersi cura del verde urbano.

Piantare milioni di alberi in Italia potrebbe contribuire a limitare i danni del cambiamento climatico. Torino, Milano, Modena, Cesena, Padova e Lignano Sabbiadoro sono sulla buona strada. Queste sono le sei città italiane a essere entrate tra le 139 Tree City of the World, un programma promosso dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), per riconoscere le metropoli che difendono i loro boschi, gli alberi e il verde urbano.

Durante il primo Forum Mondiale sulle Foreste Urbane tenutosi a Mantova nel 2018, i partecipanti si sono chiesti cosa avrebbe lasciato il meeting come eredità. Quindi hanno fatto una scrematura dei programmi che già esistevano in giro per il mondo, per prendere spunto. Quello che più rispondeva alla loro idea di forestazione urbana era il programma Tree City Usa, della Labor Day Foundation, (la più grande organizzazione no profit dedicata alla piantumazione e la conservazione degli alberi degli Stati Uniti) e lo hanno preso come modello. 

Come diventare una Tree city

Il programma della Fao si basa su cinque criteri base. Il primo è quello di individuare a chi spetta la responsabilità della gestione del verde urbano nel territorio comunale, può essere un membro della municipalità, un dipartimento della città o un gruppo di cittadini, ed è chiamato Tree Board.

La città, in secondo luogo, deve redigere un regolamento che disciplini la gestione delle foreste e degli alberi, citando le migliori pratiche o gli standard di settore per la cura delle piante e la sicurezza dei lavoratori, dove e quando si applicano e le sanzioni nel caso in cui non vengano rispettate.

I comuni devono disporre di un inventario aggiornato delle risorse arboree locali, in modo da poter stabilire un piano efficace a lungo termine per la semina, la cura e la rimozione degli alberi. La città, inoltre, deve destinare un budget annuale dedicato all’attuazione del piano di gestione del verde. Infine è richiesto di organizzare una giornata annuale degli alberi per sensibilizzare i cittadini.

Melbourne e Vancouver, due esempi per il mondo

Una delle Tree Cities più avanzate al mondo è Melbourne in Australia, che ha portato avanti negli anni una strategia di forestazione urbana che coinvolge i cittadini. Con oltre 75.000 piante del valore di quasi 800 milioni di dollari, la foresta urbana di Melbourne è una delle risorse più importanti della città. Oltre a renderla un bel posto in cui vivere, gli alberi svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l’ambiente sano, contribuendo a rimuovere l’inquinamento e a mantenere fresca la città. Il comune di Melbourne non ha autorità sugli alberi delle proprietà private, tranne quando viene richiesta la loro protezione da parte dei privati cittadini, questo permette di creare un sistema integrato tra verde pubblico e privato.

Nell’ambito dell’implementazione della Urban Forest Strategy, Melbourne pianta oltre 3.000 esemplari all’anno. La stagione della semina si svolge durante i mesi più freddi, quando gli arbusti hanno maggiori probabilità di ambientarsi nel loro nuovo terreno, in genere da aprile a settembre. Ogni nuovo albero viene inserito in un programma di monitoraggio e manutenzione biennale, per assicurarsi che si stabilisca nel paesaggio.

Un’altra città da prendere come modello è Vancouver. Dal 2010 sono state messe a dimora quasi 150.000 piante. La visione della Urban Forest Strategy è quella di proteggere, piantare e gestire gli alberi per creare un bosco su terreni pubblici e privati in tutta la città

New York, cittadini e istituzioni insieme per piantare alberi

Una delle prime città a creare un piano di forestazione è stata New York, con il programma Million Trees. Lanciato nel 2007, aveva come obiettivo quello di piantare e prendersi cura di un milione di alberi. In questi anni sono stati piantumati arbusti in vari luoghi cittadini, inclusi complessi residenziali, cortili scolastici, luoghi di culto, ospedali e campus universitari. Nel 2015, grazie all’aiuto dei volontari del programma e di quasi 50mila newyorkesi che hanno contribuito a piantare alberi nei parchi, nelle strade e nei loro cortili, è stato interrato il milionesimo arbusto. Questo programma è diventato un modello di inverdimento per le città di tutto il mondo. Ha portato, inoltre, a una serie di ricerche sulla foresta urbana e ha trasformato ettari di parchi e strade in foreste ecologicamente sane che forniscono benefici a tutti i newyorkesi.

GreenThumb, un aiuto per i newyorkesi con il pollice verde

L’amministrazione supporta anche i cittadini nella gestione degli spazi verdi privati, con il programma GreenThumb, pollice verde, che fornisce un supporto organizzativo e materiale a oltre 550 orti comunitari. I corsi pubblici, che sono il punto di accesso al servizio, si svolgono ogni mese, riguardano sia le basi del giardinaggio che l’agricoltura. I giardini GreenThumb si trovano in tutti e cinque i distretti della città. Alcuni sono spazi verdi pensati per il relax o come luoghi di incontro, altri sono fattorie a tutti gli effetti. 

Torino, la città più verde di tutte

Secondo il Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology di Boston, Torino è la città più verde d’Italia. Su 130 chilometri quadrati di superficie, 21 sono aree verdi gestite da enti pubblici. Si tratta del 16% del totale, con più di 23 metri quadrati di verde per abitante. Nel capoluogo piemontese ci sono circa 320 chilometri di viali alberati che ospitano 65 mila piante. Un numero maggiore si trova nei parchi cittadini, per un totale di circa 160 mila alberi sul territorio comunale con 39 esemplari monumentali.

L’esperienza di Torino, e delle altre Tree Cities, dimostra che il verde non è solamente un costo, riduzione inquinamento, calore urbano e salvaguardia della salute devono entrare negli obiettivi delle municipalità. Il verde stimola anche un cambiamento di vita. In una città più verde si fruisce di più dello spazio e si cambiano gli stili di vita.

Per questo è positivo anche il progetto di ForestaMi a Milano, che prevede la messa a dimora di 3 milioni di alberi entro il 2030. L’elemento positivo è il coinvolgimento di tutti i comuni dell’area metropolitana. Oltre a creare dei parchi nella città, si potranno creare dei corridoi verdi dal centro alla periferia, dando vita ad una  rete che poi la gente potrà utilizzare.