Entro il 2030, si stima che la capacità di generazione proveniente da fonti fotovoltaiche ed eoliche, insieme all’avanzamento delle tecnologie delle batterie, sia in accordo con gli obiettivi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) per raggiungere una neutralità delle emissioni entro la metà del secolo.
Questa prospettiva emerge da un nuovo studio condotto dal Rocky Mountain Institute (RMI), un istituto di ricerca statunitense, in collaborazione con il Bezos Earth Fund.
Secondo gli esperti di ricerca, entro il 2030 l’energia proveniente da impianti fotovoltaici ed eolici potrebbe costituire oltre il 33% dell’approvvigionamento energetico globale, includendo tutte le sue forme. Questo rappresenta un notevole incremento rispetto al livello attuale di circa il 12%. Inoltre, si prevede che la tendenza al significativo abbassamento dei costi, osservata nel corso degli ultimi 10 anni, proseguirà. In effetti, le due tecnologie di generazione energetica potrebbero dimezzare ulteriormente il loro costo entro la fine di questo decennio.
Indice
Verso la decarbonizzazione: esempi da otto Paesi in prima linea
Il Systems Change Lab, un ente di ricerca istituito congiuntamente dal World Resources Institute e dal Bezos Earth Fund, ha condotto un’analisi da cui è emerco che, otto nazioni, tra cui Uruguay, Danimarca e Namibia, stiano dimostrando un impegno concreto nel raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.
Questi Paesi hanno raggiunto un notevole aumento nella loro capacità di generazione energetica tramite fonti fotovoltaiche ed eoliche. Non solo hanno superato i tassi di crescita richiesti per contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, secondo gli scenari delineati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), ma hanno anche dato prova tangibile del fatto che il traguardo della decarbonizzazione è raggiungibile.
L’obiettivo della CoP 28 è alla portata, ma servono ulteriori investimenti
L’obiettivo ambizioso delineato alla CoP 28 di triplicare la capacità delle fonti energetiche rinnovabili entro il 2030 sembra ora essere raggiungibile. Tuttavia, per materializzare questa visione, è necessario affrontare e superare ulteriori ostacoli. Tra le priorità chiave si annoverano gli investimenti strategici nella rete elettrica, la semplificazione delle procedure di autorizzazione, l’ottimizzazione delle strutture di mercato e l’espansione delle capacità di stoccaggio energetico. Questi passi essenziali porteranno ad un futuro più sostenibile e affidabile nell’approvvigionamento energetico globale.
La Trasformazione Globale del Sistema Elettrico: Dal Fossile al Verde
L’aumento esponenziale della capacità di energia rinnovabile installata annualmente, ha catapultato il sistema elettrico globale in una svolta epocale. L’anno 2020 segna il punto in cui la transizione dalle fonti di combustibili fossili alle fonti energetiche sostenibili si è diventata pressoché inarrestabile.
Le indicazioni attuali suggeriscono che la richiesta di combustibili fossili nel settore elettrico ha raggiunto il suo culmine e che entro la fine del decennio sarà in netto declino, secondo quanto affermano i ricercatori.
Secondo Systems Change Lab, entro il 2030, l’energia solare e quella eolica potrebbero generare un’ampia quantità di 12-14 mila TWh a livello globale, vale a dire 3-4 volte di più rispetto al 2022. Questo supererebbe anche le richieste recenti di triplicare la capacità complessiva di energia rinnovabile entro il 2030, avanzate in precedenza in vista dell’organizzazione della CoP 28, che si terrà a Dubai alla fine del 2023.
Vantaggi della crescita delle rinnovabili
L’analisi dell’RMI rivela un panorama in evoluzione, in cui la richiesta di energia elettrica derivante dai combustibili fossili è destinata a subire una marcata contrazione. Entro il 2030, ci si aspetta una diminuzione fino al 30% rispetto al picco del 2022. Questo cambiamento è guidato dalla crescente competitività dell’elettricità rinnovabile, che si dimostra sempre più economica rispetto agli idrocarburi in termini di costi.
La crescita robusta delle fonti energetiche rinnovabili sta generando benefici significativi su vasta scala. Oltre al contributo alla lotta contro l’inflazione dei prezzi, le rinnovabili stanno promuovendo la sicurezza nell’approvvigionamento energetico e stimolando la creazione di nuovi posti di lavoro. L’ascesa dell’elettricità rinnovabile sta così plasmando un futuro più sostenibile ed economicamente vantaggioso per tutti.
Dall’Uruguay al Cile: esempi concreti di una rapida transizione energetica
Gli sforzi di otto nazioni – Uruguay, Danimarca, Lituania, Namibia, Paesi Bassi, Palestina, Giordania e Cile – stanno delineando una mappa chiara per una transizione energetica rapida e di successo. Questi Paesi hanno dimostrato che una transizione verso l’energia solare ed eolica può essere realizzata con successo in contesti molto diversi, come evidenziato dal Systems Change Lab.
A livello globale, l’energia eolica e fotovoltaica deve passare dall’attuale 12% al 41% del mix energetico entro il 2030, che corrisponde a un aumento di 29 punti percentuali.
Danimarca, Uruguay e Lituania hanno già raggiunto un tale aumento in soli otto anni. Allo stesso modo, Namibia, Paesi Bassi, Palestina, Giordania e Cile hanno accelerato la produzione di energia solare ed eolica con progressi costanti per un periodo di cinque anni.
Questi Paesi rappresentano una varietà di situazioni economiche, con un Pil pro capite che va da 4.000 a 67.000 dollari all’anno. Tuttavia, tutti hanno in comune la volontà di spingere verso le energie rinnovabili, sostenuti da politiche efficaci, dalla riduzione dei costi delle fonti rinnovabili e da un impegno per la sicurezza energetica. Questi esempi tangibili dimostrano che una transizione verso un futuro energetico sostenibile è possibile in vari contesti.
Un circolo virtuoso di riduzione dei costi
La diffusione accelerata delle fonti energetiche rinnovabili sta innescando una trasformazione senza precedenti nei mercati energetici, con una conseguente diminuzione dei prezzi degli idrocarburi. Questa tendenza, evidenziata dai ricercatori, crea un circolo virtuoso in cui i costi delle rinnovabili scendono a un ritmo rapidissimo.
Nel corso degli ultimi dieci anni, il costo dell’elettricità rinnovabile ha subito un crollo notevole, superando uno dei principali ostacoli alla sua adozione su vasta scala. I dati di BloombergNEF (BNEF) dimostrano che i costi dell’energia fotovoltaica e delle batterie sono diminuiti dell’80% tra il 2012 e il 2022. Allo stesso modo, i costi dell’eolico offshore sono scesi del 73%, mentre quelli dell’eolico onshore del 57%.
Secondo le previsioni dell’RMI, la forma di generazione elettrica già più conveniente nella storia continuerà a migliorare ulteriormente. Entro il 2030, il fotovoltaico potrebbe dimezzare ancora il suo costo, arrivando a 20 $/MWh rispetto agli attuali oltre 40 $/MWh. Questa tendenza sottolinea l’inevitabile progresso verso un futuro energetico sempre più sostenibile ed economicamente vantaggioso.