Il Consiglio Ue ha votato la sua posizione sul Regolamento imballaggi, Italia unico paese contrario

Bruxelles ha votato la sua posizione sul Regolamento imballaggi, servirà da mandato per i negoziati con il Parlamento europeo per arrivare alla forma definitiva

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La posizione negoziale del Consiglio Ambiente sul regolamento imballaggi (Packaging and Packaging Waste Regulation – PPWR) è stata adottata ieri mattina. Il testo di compromesso elaborato dalla presidenza spagnola presenta modifiche meno rilevanti rispetto a quelle proposte dal Parlamento il mese scorso. L’Italia ha espresso il suo dissenso, essendo l’unico Stato membro a votare contro. In particolare, il ministro Pichetto Fratin ha sottolineato che l’Italia ha già raggiunto un livello di raccolta differenziata molto elevato, pari al 56,5%, mentre la media europea si attesta sul 48%. “Siamo allineati alla posizione votata al Parlamento europeo – ha spiegato -, che prevede obiettivi più ambiziosi per la raccolta differenziata, ma che allo stesso tempo garantisce la neutralità tecnologica”.

Regolamento Imballaggi: la Spagna cerca il compromesso tra i Paesi Ue

Nel 2021 ogni europeo ha prodotto 190 kg di rifiuti di imballaggio, una cifra che crescerà di quasi il 20% nel 2030, se le cose non cambieranno. L’Unione Europea ha approvato un nuovo regolamento per ridurre e prevenire i rifiuti di imballaggio da tutte le fonti.

Il regolamento, approvato dal Consiglio Ambiente, prevede obiettivi più ambiziosi per la raccolta differenziata degli imballaggi, che dovranno raggiungere il 90% entro il 2030. Inoltre, il testo prevede l’obbligo di ridurre la quantità di plastica monouso nei prodotti alimentari, con l’obiettivo di dimezzarla entro il 2030.

“L’approccio generale trasmette un messaggio forte: l’Ue è impegnata a ridurre e prevenire i rifiuti di imballaggio da tutte le fonti”, ha commentato Teresa Ribera Rodríguez, terzo vicepresidente del governo spagnolo e ministro per la transizione ecologica e la sfida demografica, che ha guidato il Consiglio di ieri. “Questo regolamento è fondamentale nel nostro percorso verso un’economia circolare e un’Europa neutrale dal punto di vista climatico”.

Italia chiede ampie deroghe al regolamento imballaggi

Il ministro italiano dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha criticato il testo di mediazione sul regolamento imballaggi elaborato dalla presidenza spagnola. Il ministro ha sottolineato che il testo presenta “importanti criticità” e che non è “bilanciato” tra le esigenze ambientali, sociali ed economiche.

In particolare, Pichetto Fratin ha chiesto la valorizzazione del settore del packaging compostabile e biodegradabile, la salvaguardia di formati di imballaggio ad alto tasso di raccolta differenziata o di riciclo e un “segnale di flessibilità” che consenta deroghe sul riuso a chi dimostra un’elevata percentuale di raccolta differenziata e di riciclo.

Le richieste dell’Italia sono in linea con quelle del Parlamento europeo, che ha votato un testo più ambizioso di quello proposto dalla Commissione europea.

Accordo sul regolamento imballaggi, ma l’Italia è fuori

I diversi pareri espressi dai Paesi membri durante il Consiglio Ambiente di ieri hanno spinto la presidenza spagnola a concordare ulteriori modifiche al testo di mediazione sul regolamento imballaggi. Queste modifiche, che sono state descritte come “piccole” e “tecniche”, hanno lo scopo di ampliare la base di sostegno al testo e di facilitare l’avvio dei negoziati con il Parlamento europeo.

Nonostante le modifiche, l’Italia ha votato contro il testo di mediazione. Il governo italiano, come detto, ha espresso diverse critiche al testo, in particolare sulla mancanza di flessibilità e sul mancato riconoscimento del principio della neutralità tecnologica. Anche Finlandia e Malta hanno espresso alcune riserve sul testo, ma hanno comunque deciso di sostenerlo.

Regolamento imballaggi: il Consiglio trova un equilibrio tra ambizione e flessibilità

Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato il 18 dicembre 2023 il proprio orientamento generale sul regolamento imballaggi, che mira a ridurre e prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio.

Il testo, che sarà ora oggetto di negoziati con il Parlamento europeo, prevede obiettivi più ambiziosi, ma introduce anche alcune flessibilità per gli Stati membri. Tra le principali novità del testo del Consiglio si segnalano:

  • Obiettivi di riduzione dei rifiuti di imballaggio: il testo prevede obiettivi di riduzione dei rifiuti di imballaggio, basati sulle quantità del 2018: 5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040. Questi obiettivi saranno soggetti a revisione da parte della Commissione otto anni dopo l’entrata in vigore del regolamento.
  • Imballaggi riutilizzabili e obiettivi di riutilizzo: il testo prevede obiettivi di riutilizzo per alcuni tipi di imballaggi, con un numero minimo di rotazioni. Gli imballaggi in cartone sono esenti da questi requisiti.
  • Riciclabilità degli imballaggi: il testo prevede che tutti gli imballaggi immessi sul mercato devono essere riciclabili, ma introduce una condizione aggiuntiva, che si applicherà dal 2035: i rifiuti di imballaggio devono poter essere raccolti separatamente, selezionati e riciclati su larga scala.
  • Contenuto minimo riciclato: il testo mantiene gli obiettivi principali del 2030 e del 2040 per il contenuto minimo di materiale riciclato negli imballaggi in plastica.
  • Imballaggi compostabili: il testo prevede che le bustine di tè e le etichette adesive su frutta e verdura devono essere compostabili, introducendo la possibilità per gli Stati membri di richiedere che altri imballaggi siano compostabili a condizioni specifiche.
  • Deposito su cauzione (DRS): il testo prevede che entro il 2029 gli Stati membri dovranno garantire la raccolta differenziata di almeno il 90% annuo di bottiglie di plastica monouso e contenitori metallici per bevande. Per farlo, sono tenuti a istituire sistemi di restituzione con cauzione (DRS) per questi imballaggi. Il testo introduce un’esenzione dall’obbligo di introdurre una DRS per gli Stati membri con un tasso di raccolta differenziata superiore al 78% raggiunto nel 2026.
  • Divieto degli imballaggi monouso: il testo introduce la possibilità per gli Stati membri di stabilire “esenzioni in determinate circostanze, anche per i prodotti ortofrutticoli biologici”.
  • Vino, cartone, frutta e verdura: il testo introduce alcune esenzioni per specifici imballaggi, come il vino, il cartone e gli imballaggi di frutta e verdura fresca.
  • Sostanze chimiche nocive: il testo rafforza i requisiti relativi alle sostanze nocive presenti negli imballaggi, ma con meno enfasi rispetto alla proposta del Parlamento europeo. Le sostanze presenti dovranno essere indicate in etichetta e la Commissione dovrà preparare una relazione sulla presenza di sostanze preoccupanti negli imballaggi.

In generale, il testo del Consiglio trova un equilibrio tra ambizione e flessibilità, cercando di conciliare le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali.

Il Regolamento sotto la lente dell’Ufficio europeo dell’ambiente

L’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB) ha accolto con favore l’accordo raggiunto oggi dal Consiglio UE sulla revisione della direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Secondo l’EEB, l’accordo “resiste ai tentativi più aggressivi di annacquare o eliminare le disposizioni volte a prevenire i rifiuti e a rilanciare il crescente settore del riutilizzo in Europa”.

L’accordo arriva più di un anno dopo la proposta della Commissione europea, che faceva parte del suo Piano d’azione per l’economia circolare. Tra le principali misure mantenute dal Consiglio ci sono:

  • Le norme per limitare gli imballaggi non necessari, come quelli utilizzati per frutta e verdura e gli imballaggi monouso nei ristoranti
  • Gli obiettivi settoriali di riutilizzo per il 2030 e il 2040, che riguardano i settori dell’acqua, delle bevande, dei prodotti alimentari e dei detergenti
  • La possibilità per gli Stati membri di introdurre sistemi di deposito e restituzione per le bottiglie di plastica e altri contenitori riutilizzabili

Sebbene il Consiglio abbia introdotto una maggiore flessibilità per gli obiettivi di riutilizzo rispetto a quanto previsto nella proposta della Commissione, e deroghe problematiche per il cartone, la portata degli obiettivi e i settori coperti sono stati per la maggior parte preservati.

Ciò è in netto contrasto con la posizione del Parlamento europeo, concordata in una votazione in plenaria a novembre, che ha cancellato molte misure e introdotto ampie deroghe con deboli giustificazioni.

L’EEB ha sottolineato che il Parlamento europeo deve ora adeguarsi alla posizione del Consiglio e sostenere le misure per ridurre gli imballaggi e promuovere il riutilizzo, che sono essenziali per realizzare la transizione verso un’economia circolare e combattere la crisi climatica.

Regolamento imballaggi, Zero Waste Europe soddisfatta a metà

Zero Waste Europe, l’organizzazione che promuove la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio, ha espresso il suo giudizio sulla posizione raggiunta dal Consiglio dell’Ue sul Regolamento imballaggi, che stabilisce le norme e gli obiettivi per la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio nell’Unione europea.

Secondo Zero Waste Europe, la posizione del Consiglio “sebbene annacquata, rappresenta un miglioramento rispetto alla posizione arretrata del Parlamento, ponendo una solida base per i prossimi negoziati nei triloghi”. I triloghi sono le riunioni tra il Consiglio, il Parlamento e la Commissione per trovare un accordo finale sulle proposte legislative.

Zero Waste Europe ha sottolineato che il Consiglio ha difeso le disposizioni sul riutilizzo, che sono state oggetto di disaccordi tra gli Stati membri. In particolare, Italia e Finlandia avevano diffuso un documento informale con l’obiettivo di indebolire le misure di riutilizzo e prevenzione dei rifiuti, dopo il voto del Parlamento. Questo avrebbe portato la Presidenza spagnola ad accettare ulteriori deroghe.

Zero Waste Europe ha chiesto al Parlamento europeo di adeguarsi alla posizione del Consiglio e di sostenere le misure per ridurre gli imballaggi e promuovere il riutilizzo, che sono essenziali per realizzare la transizione verso un’economia circolare e combattere la crisi climatica.

Un’occasione persa per le bioplastiche

European Bioplastics (EUBP) esprime rammarico per la posizione assunta dai Ministri dell’Ambiente nel Consiglio Ambiente sul Regolamento sugli Imballaggi, considerando lo scarso riconoscimento del ruolo delle bioplastiche come un’occasione mancata.

Roberto Ferrigno, responsabile degli affari europei presso EUBP, dichiara: “Gli Stati membri sembrano oggi divisi su una serie di questioni chiave, che saranno problematiche per l’attuazione di un regolamento così complesso, se le conseguenti carenze non verranno risolte durante i triloghi. Si tratta di un approccio generale debole, che riconosce a malapena il valore di un numero molto ristretto di applicazioni compostabili e ostacola soluzioni innovative a base biologica. Il disaccordo tra i governi e le deroghe su diverse misure importanti si tradurranno in un’ulteriore frammentazione del mercato interno”.

Hasso von Pogrell, amministratore delegato dell’associazione europea, conclude: “L’EUBP sostiene la proposta del Parlamento europeo per un regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Chiediamo agli Stati membri e alla prossima presidenza belga di lavorare in stretta collaborazione con il Parlamento, che ha mostrato una chiara leadership sul dossier”.

Prossimi passi verso il Regolamento imballaggi

Dopo l’approvazione di ieri in Consiglio Ambiente, si darà il via ai negoziati interistituzionali, noti come trilogi, coinvolgendo Parlamento europeo, Consiglio UE e Commissione. Questa fase è cruciale per giungere all’approvazione finale del regolamento. L’approvazione tempestiva scongiura il rischio che le elezioni dell’anno prossimo possano compromettere l’entrata in vigore del regolamento.

Dopo il voto, il ministro Pichetto ha ribadito la coerenza dell’Italia con la posizione del Parlamento europeo. Ha evidenziato che la scelta del Consiglio è più rigida e vicina alla proposta della Commissione, auspicando che durante i negoziati trilogi prevalga la posizione del Parlamento.