Superbollo auto 2024, il Def non taglia la sovrattassa

Non ci sono le risorse per tagliare, da subito, il superbollo auto nel 2024: il governo rimanda a data da destinarsi

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Il Consiglio dei ministri guidato da Giorgia Meloni ha approvato il Def, documento di economia e finanza, con al suo interno delle importanti novità su donazioni e le successioni, ma ancora niente di certo in tema di superbollo auto 2024. La tassa, o per meglio dire la sovrattassa rivolta alle auto di grande cilindrata, non è stata abolita come invece si poteva credere alla vigilia del Consiglio dei ministri, con il governo che ha deciso di prendere tempo sulla misura, di fatto rinviando l’intervento a data da destinarsi.

Superbollo auto, quando verrà abolito?

A fare chiarezza sulla questione legata alla mancata abolizione de superbollo auto, è stato il vice ministro dell’economia Maurizio Leo che nella conferenza stampa di presentazione del Def ha detto: “Nulla avviene per il superbollo auto, che fa parte della delega fiscale, ma che verrà realizzato nel momento in cui si troveranno le risorse”.  Mancano, dunque, i fondi per eliminare la sovrattassa che frutta alle casse dello Stato circa 100 milioni di euro all’anno.

Cosa dice la riforma fiscale

L’intervento sull’abbassamento o la totale eliminazione del superbollo è dunque rinviato ai decreti legislativi che serviranno per l’attuazione della legge delega per la riforma fiscale. Questa, all’articolo 10, indica chiaramente la volontà dello Stato a intervenire per un riordino delle tasse automobilistiche “anche nell’ottica della razionalizzazione e semplificazione del prelievo, valutando l’eventuale e progressivo superamento dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, aventi potenza superiore a 185 chilowatt, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica a carico del settore delle tasse automobilistiche”.

Superbollo auto, che cos’è e chi lo paga

Anche nel 2024, stante alle attuali disposizioni, i soggetti destinatari della sovrattassa sull’auto dovranno provvedere a corrisponderla. Il superbollo auto è stato introdotto per la prima volta dal governo Monti nel 2011, come soluzione tampone per cercare di superare la profonda crisi finanziaria in cui si trovava il Paese. La tassa è rivolta ai possessori di automobili con una potenza superiore a 185 kW (251 CV), i quali pagano 10 euro in più per ogni kW in eccesso. Dal momento della sua introduzione, in una situazione palesemente emergenziale, la sovrattassa auto non è mai più stata abolita e in questi anni ha portato alle casse dello Stato cifre totali superiori al miliardo di euro. A risentire della tassa aggiunta del superbollo sono tanto i cittadini quanto i venditori di auto di grande cilindrata.

Def, mancato i tagli per la benzina

Oltre alla delusione per il superbollo auto, gli automobilisti devono anche constatare che nel Def non ci sono riferimento a sconti governativi sulla benzina. Sul tema il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha detto: “Esiste già una disposizione che in relazione a modifiche dei prezzi fa scattare un adeguamento, se si verificano le circostanze previste partirà. E’ evidente a tutti che il prezzo della benzina non dipende dalle decisioni del governo”. La norma cui si fa riferimento è quella sulle accise mobili del decreto carburanti del gennaio 2023, la quale prevede che il taglio si verifichi quando il prezzo dei carburanti superi il prezzo medio del bimestre precedente rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Def. Tale valore, tuttavia, non è al momento noto.