Arriva il riscatto della laurea anche per i liberi professionisti

Come funziona il riscatto della laurea per i liberi professionisti e quali sono le regole da seguire per ottenerla

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

A cosa serve il riscatto della laurea? Lo scopo di questa operazione è quello di anticipare la data in cui è possibile andare in pensione di alcuni anni ed aumentarne l’importo. Per espletare questa pratica, le strade a disposizione degli interessati sono sostanzialmente due:

  • si può richiedere il riscatto ordinario degli anni di studio, così come è stato previsto dal Decreto Legislativo n. 184/1997, che è stato emanato in attuazione della Riforma Dini;
  • scegliere il riscatto agevolato, previsto dal Decreto Legge n. 4/2019.

Prima di proseguire è opportuno sottolineare che entrambe le opzioni hanno un costo. Nel corso del tempo sono state avanzate varie proposte per rendere gratuito il riscatto della laurea ai fini della pensione. Le varie ipotesi hanno accennato alla possibilità di estendere questa agevolazione a tutti o solo agli under 36. Le soluzioni che sono disponibili e regolarmente in vigore ad oggi, però, prevedono dei costi. Gli importi possono variare a seconda del tipo di riscatto della situazione personale del lavoratore.

Riscatto della laurea: le regole

Quanto costa il riscatto della laurea? La procedura agevolata con un onere fisso annuo, per il 2023, è pari a 5.776 euro.

Discorso diverso per il riscatto ordinario, il cui onere viene determinato basandosi sulle norme che disciplinano la liquidazione della pensione attraverso il sistema retributivo o quello contributivo. Gli importi da versare vengono determinati in base alla collocazione temporale degli anni che devono essere riscattati.

Nel caso in cui questi ultimi si dovessero riferire ad un periodo di tempo anteriore al 1996, deve essere applicato il calcolo retributivo della pensione ed il metodo della riserva matematica. Sui conteggi vanno ad impattare l’età il sesso e l’anzianità contributiva. Quando, invece, il periodo da riscattare è successivo al 1996 deve essere applicata l’aliquota della gestione previdenziale di iscrizione all’ultima retribuzione annua del richiedente.

Ad ogni modo, nel momento in cui si procede con il riscatto della laurea in maniera ordinaria si deve mettere in conto un onere elevato, che è sicuramente molto più alto rispetto a quello forfettario previsto dal Decreto Legge n. 4/2019.

Liberi professionisti: il riscatto agevolato

Ma come funziona, in estrema sintesi, il riscatto agevolato? In questo caso è prevista una quota annuale forfettaria, che viene calcolata moltiplicando l’aliquota del 33% per il reddito minimo imponibile della gestione Inps artigiani e commercianti. L’importo ottenuto può essere versato, dal diretto interessato, in un’unica soluzione o in 120 rate ed è detraibile direttamente dalle imposte sui redditi.

In un primo momento il riscatto agevolato della laurea era applicato esclusivamente ai lavoratori dipendenti. Adesso, invece, rispettando determinate condizioni, è accessibile anche ai liberi professionisti. Attraverso il messaggio Inps n. 4419 del 7 dicembre 2022 viene spiegato che questi lavoratori hanno la possibilità di accedere ad un doppio riscatto. Nel caso in cui dovessero essere iscritti a due casse di previdenza – una gestita dall’Inps e l’altra dal proprio ordine professionale – possono richiedere il riscatto della laurea in entrambe le gestioni.

L’operazione, però, deve sottostare ad una regola di base: il riscatto della laurea presso la cassa professionale deve essere richiesto prima di quello all’Inps. A prevederlo è l’articolo 2, comma 1, del Dlgs n. 184/1997.

Le casse professionali

Le casse di previdenza private hanno la possibilità di accettare il doppio riscatto della laurea, ma solo e soltanto che si presentano alcune condizioni:

  • il libero professionista è tenuto ad aver versato almeno un contributo obbligatorio o figurativo nella gestione Inps;
  • non devono essere presenti dei periodi coperti da una doppia contribuzione e contemporanea;
  • le regole dell’ordine professionale di appartenenza non devono escluderne, in maniera chiara e precisa, la possibilità.

È bene sottolineare, infatti, che ogni gestione previdenziale privata ha delle regole ben precise e dei metodi di calcolo degli oneri di riscatto che sono differenti.

Riscatto della laurea: come accedere a quello agevolato

Il riscatto della laurea agevolato è accessibile solo e soltanto per i periodi coperti dal sistema contributivo. In questo caso il costo può arrivare ad ammontare a 23.000 euro nel caso in cui il riscatto dovesse essere doppio. Ma il suo costo può diventare ancora più alto. Ricordiamo che l’importo può essere versato in un’unica soluzione o a rate.

Nel caso in cui il periodo di studi si dovesse collocare nel periodo in cui era in vigore il sistema retributivo, il libero professionista, che abbia un’iscrizione arrivata anche con la gestione dell’Inps, ha la possibilità di optare per il calcolo contributivo della pensione. A questo punto avrà la possibilità di richiedere il riscatto agevolato: la cassa professionale di appartenenza, però, non deve prevedere delle diverse forme di agevolazione.

La totalizzazione dei contributi

Uno strumento molto utile che possono utilizzare i liberi professionisti, nel momento in cui hanno versato dei contributi all’Inps e presso altre casse previdenziali è la totalizzazione dei contributi. Questo è uno strumento gratuito, che permette di valorizzare i versamenti effettuati a diversi enti, andando a calcolare la pensione sull’intera contribuzione versata. Attraverso la totalizzazione è possibile sommare i periodi assicurativi e conseguire il diritto ad una pensione unica.

È bene sottolineare che la totalizzazione interessa tutte le casse, anche quelle dei liberi professionisti e i contributi che vengono versati nella gestione separata Inps. Per poter accedere alla totalizzazione, però, non bisogna essere titolari di una pensione autonoma in una delle gestioni coinvolte. La misura può essere richiesta per:

  • pensione di vecchiaia o di anzianità contributiva;
  • pensione di inabilità totale e permanente;
  • pensione indiretta ai superstiti.

In estrema sintesi

Anche i liberi professionisti possono richiedere il riscatto della laurea. Le modalità sono simili a quelle dei lavoratori dipendenti ed è possibile accedere a quello agevolato. Per poterlo fare, però, è necessario richiederlo prima alla cassa professionale, ossia a quella a cui ci si è iscritti perché si appartiene ad un ordine. Successivamente si deve presentare la domanda all’Inps.

Nel caso in cui i diretti interessati abbiano dei versamenti in più casse previdenziali, hanno la possibilità di richiedere la totalizzazione dei contributi.