Isee, arriva il provvedimento che esclude i Titoli di Stato dalla DSU

L'Agenzia delle Entrate inizia a muoversi per escludere i Titoli di Stato dai calcoli Isee ed emana un provvedimento apposito per gli operatori finanziari

Pubblicato: 31 Ottobre 2024 06:00

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Arrivano le prime indicazioni ufficiali su come debbano essere gestiti i Titoli di Stato nel calcolo Isee. Sono in molti a ricordarsi che con la Legge di Bilancio 2024 il legislatore aveva introdotto una vera e propria agevolazione per i risparmiatori. Almeno quelli che investono su Bot, Btp e Cts o che si rivolgono ai prodotti di risparmio postale. Nel caso in cui questi investimenti risultassero essere inferiori a 50.000 euro, non dovranno essere conteggiati ai fini Isee.

Fino ad oggi, però, mancavano le indicazioni operative. Con un provvedimento del 28 ottobre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le indicazioni agli operatori finanziari per comunicare i dati dei Titoli di Stato intestati alle persone fisiche. Le informazioni sono importanti per la compilazione della DSU, ossia la Dichiarazione Sostitutiva Unica, al cui interno sono contenute tutte le informazioni per calcolare l’Isee aggiornato.

Purtroppo, però , è ancora presto per cantare vittoria e vedersi tolti i Titoli di Stato dal conteggio Isee. Le modifiche, almeno per il momento, non sono ancora state recepite dal regolamento Isee, che, a questo punto, deve essere ancora aggiornato.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire perché questo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate è importante per i possessori di Titoli di Stato.

Titoli di Stato fuori dall’Isee

Prima di addentrarci ad analizzare il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate è importante soffermarsi un attimo su quanto aveva previsto la Legge di Bilancio 2024. Con questa norma, sostanzialmente, è stata introdotta un’importante novità collegata al calcolo dell’Isee, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Vengono, infatti, esclusi alcuni beni patrimoniali mobiliari dai dati su cui si basano le operazioni.

A essere messi sostanzialmente alla porta sono stati i Titoli di Stato, i libretti postali e i buoni fruttiferi postali, che non concorrono alla determinazione dell’Isee, purché il valore complessivo risulti essere inferiore a 50.000 euro.

Siamo davanti ad un’importante modifica normativa, che permette alle famiglie un alleggerimento patrimoniale, perché si vedono ridurre l’importo dell’Isee grazie a questa esclusione.

Cosa è rimasto fuori dall’Isee

Con la Legge di Bilancio 2024 è stato stabilito che determinati beni mobiliari non devono essere indicati all’interno della DSU per calcolare l’Isee. Sono esclusi, quindi, i seguenti strumenti finanziari:

  • buoni ordinari del tesoro (BOT) con una durata inferiore a 12 mesi;
  • certificati del tesoro zero-coupon (CTZ). La durata, in questo caso, deve essere inferiore a 24 mesi;
  • buoni del tesoro poliennali (BTP), la scadenza deve essere compresa tra i 4 ed i 30 anni;
  • certificati di credito del Tesoro (CCT), caratterizzati da cedole variabili semestrali;
  • titoli di Stato a medio termine. Quindi stiamo parlando di quelli con una durata di 7 anni;
  • buoni postali fruttiferi;
  • libretti di risparmio postale.

Gli strumenti finanziari che abbiamo appena elencato non rientrano tra quelli che contribuiscono alla formazione del patrimonio mobiliare fino ad un importo pari a 50.000 euro complessivi. Nel momento in cui dovessero superare questa cifra, il loro valore sarà nuovamente conteggiato ai fini dell’Isee.

Le prime novità operative

L’Agenzia delle Entrate, a poco meno di un anno dall’approvazione della Legge di Bilancio 2024, ha fatto luce sulle novità introdotte sul calcolo dell’Isee. Le indicazioni sono relative ai dati che dovranno essere fatti confluire all’anagrafe tributaria.

Proprio per fornire le istruzioni complete e dettagliate, l’AdE ha quindi aggiornato le istruzioni per gli operatori finanziari, che, a questo punto, si dovranno adeguare alle nuove indicazioni. Ricordiamo che, soprattutto il DSU precompilato, si basa sulle informazioni che soggetti terzi hanno comunicato all’Agenzia delle Entrate. I dati relativi ai Titoli di Stato si aggiungono a quelli relativi ai saldi, ai movimenti e alle giacenze medie dei rapporti finanziari. Queste informazioni devono essere trasmesse:

Entro l’ultimo giorno lavorativo del mese di febbraio dell’anno successivo a quello cui si riferiscono le informazioni.

L’unica eccezione a questa regola è prevista per quest’anno: la trasmissione dei dati relativi al 2023 potrà essere effettuata entro e non oltre il 31 dicembre 2024. I dati saranno rilevanti per i modelli Isee che i contribuenti presenteranno nel 2025, visto che vengono sempre considerati i dati di due anni prima.

Il primo termine in calendario è, sostanzialmente, una singolarità. L’operazione dovrà essere effettuata con un invio straordinario (aggiornamento o sostituzione).

Le altre novità legate all’Isee

L’Agenzia delle Entrate non ha comunicato esclusivamente le novità relative alla compilazione della DSU e al successivo calcolo dell’Isee.

Le istruzioni che sono state fornite rappresentano, in estrema sintesi, una prima tappa verso una nuova modalità attraverso la quale effettuare le operazioni di calcolo. L’Inps, infatti, nel corso mese di gennaio 2024, ha confermato che le vecchie regole per calcolare l’Isee sono ancora in vigore, in attesa che giunga l’aggiornamento del regolamento, così come è stato previsto dal testo della Legge di Bilancio 2024.

Purtroppo fino a questo momento non è stato ancora approvato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che attraverso il quale doveva essere normata l’esclusione dei Titoli di Stato dall’Isee.

I tempi un po’ lunghi di attuazione delle novità sono stati confermati dallo spostamento sul bonus Natale di una parte delle risorse messe in campo per riuscire a far fronte agli effetti delle novità connesse con il calcolo dell’assegno unico.

Tra le novità che dovrebbero arrivare con la nuova Manovra potrebbe esserci anche l’esclusione dell’assegno unico, che sarà rilevante solo per il bonus nido. I fringe benefit, che vengono riconosciuti ai lavoratori che trasferiscono la loro residenza di oltre 100 chilometri, sono esenti fino a 5.000 euro. Ma dovranno essere presi in considerazione per l’Isee.

In sintesi

Volendo semplificare al massimo, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le indicazioni per i gestori finanziari, che devono comunicare i dati agli uffici tributari degli investimenti dei loro clienti.
Sotto il profilo della compilazione della Dsu e del calcolo dell’Isee, almeno per il momento, non ci sono novità.