Decreto Salva casa: cosa cambia per i dehors costruiti durante il Covid-19

Il decreto Salva casa cambia le norme sui dehors rendendole permanenti, ma lasciando ai Comuni il potere di rimuoverli

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il decreto Salva casa risolve una questione nata durante la pandemia da Covid-19: i dehors dei locali. In molti casi infatti diversi bar e ristoranti hanno installato elementi esterni durante il lockdown in una quadro normativo poco chiaro, a volte occupando marciapiedi e parcheggi in città.

Il nuovo decreto regolarizza queste strutture insieme ad altre, di varia natura e destinazione, sorte nello stesso periodo per incoraggiare il distanziamento sociale e la permanenza di gruppi di persone all’esterno, dove il contagio era meno probabile. Rimarrà però prerogativa dei Comuni ordinare la rimozione dei dehors, che non possono essere permanenti.

Cosa dice il decreto Salva casa sui dehors

Il decreto Salva casa introduce una norma che permetterà ai gestori di locali, bar e ristoranti di mantenere i dehors creati durante la pandemia da Covid-19, a patto che siano ancora attivi. La legge inoltre permetterà anche di utilizzare anche altre strutture sorte in quel periodo, sempre a patto che non si tratti di edifici permanenti e fermo restando che abbiano un utilizzo educativo, sanitario o culturale.

“Le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 e mantenute in esercizio alla data di entrata in vigore della presente disposizione possono rimanere installate. Resta ferma la facoltà per il Comune territorialmente competente di richiederne in qualsiasi momento la rimozione” recita il testo, che sottolinea comunque che l’autorità finale sulla materia rimane ai comuni.

La legge serve dunque semplicemente a rassicurare i proprietari di bar e locali. I dehors non potranno essere rimossi anche se sono sorti in un contesto legislativo non chiaro. La questione è però ancora piuttosto complicata, dato che diversi cittadini negli anni si sono lamentati dello spazio occupato da queste strutture che nascono spesso su marciapiedi o occupando parcheggi per le auto.

La questione dei dehors sorti durante il Covid-19

La norma sui dehros per i bar e i ristoranti era nata in pieno Covid-19. Il governo aveva varato diverse misure restrittive che, anche dopo la fase acuta della pandemia, riducevano il numero di persone che poteva sostare in un locale, per favorire il distanziamento sociale e prevenire il contagio. Come forma di compensazione, aveva però anche permesso ai proprietari dei locali di installare strutture esterne amovibili, quindi non permanenti, che potessero permettere di recuperare la capacità perduta.

La legge era però temporanea, esattamente come le restrizioni, e quindi era sottinteso che una volta finita la pandemia i dehors sarebbero stati rimossi. Così non è stato, e in molti hanno avanzato lamentele, dato che spesso queste strutture sorgono su suolo pubblico. Il governo aveva già affermato a inizio 2024 di voler intervenire per renderla permanente, ma questo aveva causato l’ira dei comuni.

In questo senso il decreto Salva casa è un compromesso. Rende permanente la norma elaborata durante il Covid-19, permettendo ai proprietari di locali di mantenere le proprie strutture e regolarizzando nel frattempo anche altre situazioni simili, ma lascia ai Comuni l’ultima parola permettendo ai sindaci, in caso ce ne sia il bisogno, di imporre la rimozione dei dehors dal suolo pubblico.