Bonus acqua potabile 2022: a chi spetta e a quanto ammonta

Il bonus acqua potabile deve essere richiesto entro febbraio, ecco come compilare la domanda, quanti soldi spettano e come vengono rimborsati

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La legge di bilancio 2022 ha prorogato anche per il 2023 il bonus acqua potabile. Si tratta di un’agevolazione fiscale che inizialmente era stata introdotta solo per il biennio 2021-2022, ma che a causa del suo successo potrà essere richiesta anche quest’anno. Si tratta di un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute per razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica.

Bonus acqua potabile 2022: quali spese sono ammesse per ottenerlo

Le spese devono essere sostenute, nel dettaglio, per l’installazione delle seguenti categorie di sistemi per l’acqua.

  • Sistemi di filtraggio.
  • Sistemi di mineralizzazione.
  • Sistemi di raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.

Tutti devono essere finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate dagli acquedotti, e quindi dai rubinetti.

A quanto ammonta per soggetti privati e non

L’importo massimo delle spese su cui poi è possibile calcolare l’agevolazione del 50%, è fissato a queste cifre.

  • 1.000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche.
  • 5 mila euro per le altre categorie di immobili utilizzate da esercenti attività di impresa, arti e professioni e per gli enti commerciali.

Sono le seguenti.

  • Immobili adibiti ad attività commerciale.
  • Immobili adibiti ad attività istituzionale.

Il bonus ammonta dunque a un massimo di 500 euro per le famiglie e a un massimo di 2.500 euro per negozi e sedi di altri tipi di attività.

Bonus acqua potabile 2022: quando scade e quando presentare la domanda

Le informazioni sugli interventi devono essere trasmesse in forma telematica all’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

L’importo deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui deve essere riportato il codice fiscale del soggetto richiedente. Per i privati, il pagamento deve essere effettuato con versamento bancario o postale, e comunque con sistemi di pagamento diversi dai contanti.

L’ammontare delle spese deve poi essere documentato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello del sostenimento del costo (gli acquisti del 2021 devono essere comunicati nel 2022, quelli del 2022 nel 2023).

Come compilare la domanda sul sito dell’Agenzia delle Entrate

Il sostenimento delle spese deve essere comunicato inviando il modello apposito, disponibile sul sito dell’AdE, tramite il servizio web dell’area riservata o gli altri canali telematici. Il bonus può poi essere utilizzato in compensazione con F24 oppure nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus acqua potabile.

Deve contenere le seguenti informazioni.

  • Beneficiario del credito d’imposta con relativo codice fiscale o rappresentante firmatario della comunicazione.
  • Eventuale rinuncia al credito d’imposta relativo a una precedente comunicazione.
  • Sottoscrizione se è stato compilato il quadro B, in caso di credito di imposta superiore ai 150 mila euro totali, con le verifica antimafia e la dichiarazione sostitutiva unica.
  • Nel quadro A devono essere indicati i dati relativi alle spese agevolabili, seguendo le istruzioni presenti sul sito delle Agenzie delle Entrate.

Il bonus acqua potabile non deve essere confuso con il bonus rubinetti o bonus idrico, che sono tutt’altra cosa.