Sovraimposta sui redditi, tasse più alte in alcuni comuni

Il Pd ha proposto di tassare i Paperoni, le persone che hanno spostato la residenza fiscale in Italia e che pagano tasse molto basse sui redditi all'estero, per finanziare la costruzione di nuove case

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

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Il Partito democratico ha proposto al Senato una legge composta da tre articoli, per tassare i cosiddetti Paperoni. Si tratta delle persone che, sfruttando una norma della legge di bilancio del 2017, trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia pagando pochissime tasse sui redditi generati all’estero.

Una legge che ha reso l’Italia uno dei Paesi con maggiore afflusso di milionari negli ultimi anni, ma che in alcune città ha contribuito a cambiare il mercato immobiliare. La norma proposta dal Pd darebbe il ricavato di questa nuova tassa ai comuni, proprio per intervenire sulla crisi abitativa.

La proposta di legge del Pd

I tre articoli della proposta di legge del Pd, firmata dalla capogruppo in commissione Finanze al Senato Cristina Tajani, prevedono:

  • un’imposta comunale tra il 12,5% e il 15% per chi ha trasferito la propria residenza fiscale in Italia approfittando della flat tax da 100mila a 200mila euro sui redditi prodotti all’estero;
  • che il ricavato dell’imposta rimanga a disposizione dei comuni che la raccolgono per fini sociali e abitativi;
  • che il ministro dell’Economia presenti ogni anno una relazione sugli investimenti fatti dai cosiddetti Paperoni in Italia.

La nuova tassa funzionerebbe in modo simile all’Imu, e sarebbe quindi gestita interamente dai comuni. L’obiettivo sarebbe quello di iniziare a riscuotere questa tassa a partire dal prossimo anno.

L’effetto dei “Paperoni” sul mercato immobiliare

La stessa prima firmataria della legge, Cristina Tajani, ha spiegato la logica dietro a questa norma:

Le risorse della flat tax sui “Paperoni” vengono incamerate solamente dallo Stato, noi chiediamo che un piccolo gettito aggiuntivo vada ai Comuni che ospitano questi nuovi residenti, che spesso acquistano case di lusso, contribuendo come nel caso di Milano anche ad aumentare la “bolla” immobiliare nei grandi centri urbani.

L’afflusso di molte persone con ampie disponibilità economiche in determinate città italiane spinge i costruttori di case a puntare su abitazioni di lusso, che rendono di più rispetto a quelle per le classi lavoratrici. Questo peggiora la situazione abitativa delle poche città italiane che attraggono persone da tutto il Paese, come Milano. La senatrice Tajani ha poi concluso:

Questo piccolo contributo aggiuntivo dovrebbe essere utilizzato dai Comuni di residenza per azioni di tipo sociale e abitativo, in modo da riequilibrare uno sviluppo urbano che spesso cresce insieme alle disuguaglianze e che ha bisogno di risorse per trovare strumenti di equità e compensazione.

I milionari che arrivano in Italia

L’Henley Private Wealth Migration Report 2025 ha registrato un aumento delle persone con ampie disponibilità economiche, milionari e miliardari, che emigrano in Italia. La classifica delle prime tre mete a livello mondiale per questo tipo di migrazione recita:

  1. Emirati Arabi Uniti (9.800);
  2. USA (7.500);
  3. Italia (3.600).

Il nostro Paese ha superato mete storiche come la Svizzera, ed è il primo in Europa proprio grazie alla flat tax sui redditi generati all’estero. Milano è la città maggiormente interessata da questa migrazione. Tra il 2014 e il 2024, secondo uno studio di Henley & Partners, i milionari in città sono aumentati del 45%, arrivando a 115mila.