Scadenze fiscali 2024, lo stop ad agosto e dicembre non sospende i pagamenti

Lo stop ad agosto e settembre delle scadenze fiscali non sospende l'obbligo di effettuare i pagamenti, ma solo gli avvisi bonari e le lettere di compliance

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il calendario fiscale cambia volto e introduce dei periodi di riposo per i contribuenti. Le novità sono state ufficializzate a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo n.1 dell’8 gennaio 2024: è stata confermata, in estrema sintesi, la pausa per i mesi di agosto e dicembre. Ma attenzione, lo stop non coinvolge direttamente tutti i termini che sono stati previsti per i due mesi.

Ad essere interessati dal blocco sono esclusivamente gli avvisi bonari e le lettere di compliance che vengono inviate dall’Agenzia delle Entrate. Non è prevista alcuna sospensione dei pagamenti che devono essere effettuati nel corso del mese di dicembre: tutti i versamenti in scadenza devono essere onorati.

Scadenze fiscali: quali sono gli stop previsti ad agosto e a dicembre

Un passo alla volta continua l’attuazione della riforma fiscale. Il 12 gennaio 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n. 1 dell’8 gennaio 2024. Il documento, che è stato rubricato come Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari a questo punto è entrato ufficialmente in vigore.

Sicuramente tra le misure che sono state inserite una delle più importanti riguarda le scadenze fiscali che sono previste per i mesi di agosto e dicembre. A stabilire lo stop, sostanzialmente, è l’articolo 10, che è relativo alla Sospensione dell’invio di comunicazione e inviti.

Ma cosa prevede, in estrema sintesi, il decreto? L’Agenzia delle Entrate dovrà bloccare l’invio di una serie di atti nei periodi compresi tra il 1° ed il 31 agosto e tra il 1° ed il 31 dicembre. Nello specifico lo stop coinvolgerà direttamente:

  • eventuali comunicazioni derivanti dagli esiti dei controlli effettuati in maniera automatizzati del Decreto n. 633 del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972;
  • eventuali comunicazioni che scaturiscano dai controlli formali che vengono effettuati ai sensi dell’articolo 36-ter del Decreto n. 600 del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973;
  • le comunicazioni che scaturiscono dagli esiti della liquidazione delle imposte dovute che risultino essere assoggettate a tassazione separata, così come è previsto dall’articolo 1, comma 412, della Legge n. 311 del 30 dicembre 2004;
  • gli inviti che sollecitano agli adempimenti previsti dall’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014.

Quando si applica la sospensione

Lo stop previsto per i mesi di agosto e dicembre prevede, a questo punto, che la sospensione si vada ad applicare alle comunicazioni ed alle segnalazioni che riguardano gli avvisi bonari. Lo stop, inoltre, coinvolge anche le comunicazioni degli esiti dei controlli automatizzati e dei controlli formali.

Andranno in pausa anche gli avvisi degli esiti della liquidazione delle imposte relative a quei redditi che rientrano nella tassazione separata e le lettere di compliance. Attenzione: questi adempimenti vengono sospesi, salvo che non si presentino dei casi di indifferibilità ed urgenza.

Il Decreto legislativo n. 1/2024, a questo punto, costituisce un ulteriore tassello nella costruzione della riforma fiscale. Grazie a questo dlgs si va a modificare il calendario degli adempimenti: alcuni cambiamenti, è bene ricordarlo, anche se entrati già in vigore potrebbero avere un impatto a partire dai prossimi anni.

Scadenze fiscali: nessuno stop per i pagamenti

È importante sottolineare che alla sospensione di alcuni adempimenti nel corso dei mesi di agosto e settembre non corrisponde uno stop dei pagamenti.

È bene, però, ricordare che le disposizioni previste con il Decreto Legislativo n. 1/2024 si vanno ad affiancare ad altre che ad oggi risultano essere già in vigore. Il blocco dei versamenti risulta essere previsto da altre due disposizioni:

  • l’articolo 7-quater, comma 17, del DL 193/2016;
  • l’articolo 37, comma 11-bis, del DL 223/2006.

Queste norme hanno previsto che dal 1° agosto al 4 settembre ci sia un blocco per il termine di 30 giorni previsto per il versamento di somme che siano dovute a vario titolo. Ad essere interessati dalle sospensioni sono quelli derivanti da eventuali controlli formali, controlli automatici e dalla liquidazione delle imposte sui redditi che derivano direttamente dalla tassazione separata. Da sottolineare che la sospensione coinvolge anche l’invio dei documenti che riguardano le attività di accesso, ispezione e verifica.

In altre parole, per il periodo che è stato preso in considerazione sussiste già una sospensione dei pagamenti.

Per quanto riguarda il mese di dicembre, invece, non è previsto alcuno stop. Questo continuerà ad essere uno dei più pesanti per gli intermediari fiscali e per i contribuenti, che sono chiamati ad occuparsi di una serie di scadenze.

È bene sottolineare a questo punto che la norma coinvolge unicamente alcune scadenze e non si riferisce alla totalità degli adempimenti e dei versamenti che devono essere effettuati nel corso dei mesi di agosto e dicembre.

Le novità del 2024

È bene ricordare che per il 2024 è stato introdotto un nuovo calendario per le scadenze fiscali, che prevede che la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche venga presentata entro il 30 settembre. E non più entro il 30 novembre. La novità riguarda sia il Modello 730 che il Modello Redditi.

Tra le altre novità introdotte è bene ricordare alcune riguardano i versamenti rateali delle imposte:

  • completamente eliminato l’obbligo di esercitare l’opzione per la rateizzazione;
  • viene aggiunta un’ulteriore rata con scadenza il 16 dicembre;
  • unificato il termine di versamento per tutte le rate. Questo significa che tutte le rate possono essere versate entro il 16 di ogni mese, indipendentemente dal numero di rate che è stato richiesto.

Le novità che sono state introdotte hanno lo scopo di rivedere il calendario fiscale del 2024, in modo da semplificare e razionalizzare gli adempimenti e le varie procedure di pagamento delle imposte. Ma soprattutto di ridurre il tempo di attesa dei contribuenti.