Durante un’audizione alla Camera, davanti alla Commissione per il federalismo fiscale, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha proposto di creare una nuova Agenzia delle Entrate Riscossione che si occupi esclusivamente dei tributi locali, in modo da ridurre la frammentazione e l’evasione di queste tasse.
L’idea è emersa durante un intervento dal tono pessimista, in cui Giorgetti ha sottolineato le difficoltà di completare il federalismo fiscale, battaglia storica della Lega, proprio a causa delle riforme necessarie a diversi livelli del Governo e del continuo mutamento del panorama fiscale locale.
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Giorgetti propone una seconda Agenzia delle Entrate – Riscossione
La proposta di Giorgetti si basa sull’ammissione che la fiscalità locale italiana è molto complessa da gestire per gli enti che devono riscuotere le tasse. Comuni e Regioni non hanno la stessa disponibilità di dati e lo stesso potere coercitivo dello Stato centrale e, di conseguenza, faticano a tracciare con esattezza i tributi che devono riscuotere.
Il ministro leghista ha sottolineato le difficoltà di completare l’attuazione del federalismo fiscale. Per questa ragione, il ministro dell’Economia ha proposto un nuovo ente, che si occupi della riscossione per conto degli enti locali. Giorgetti ha dichiarato:
Per affrontare queste sfide, è fondamentale un riequilibrio strategico dell’operato dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, anche valutando un nuovo ente di riscossione dedicato esclusivamente alla gestione e al recupero dei tributi locali, con personale specializzato in questa materia.
Un accentramento della riscossione degli enti locali che però non dovrebbe togliere a Regioni e Comuni il controllo delle imposte riscosse direttamente. Al contrario, dovrebbe aumentare il gettito fiscale per queste istituzioni, liberando al contempo risorse che non dovrebbero più essere dedicate a queste operazioni.
Più autonomia ai comuni
Durante l’audizioni, Giorgetti ha parlato anche della possibilità di dare maggiore autonomia decisionale non solo alle Regioni, che sono solitamente egli enti indicati per questo tipo di delega dallo Stato centrale, ma anche ai Comuni:
È in corso un’approfondita istruttoria per consentire ai Comuni di ampliare la propria autonomia finanziaria. È fondamentale che l’autonomia sia esercitata in modo trasparente e responsabile
Una misura di questo tipo si inserirebbe nella visione descritta dal ministro nella prima parte del suo intervento, che richiede una maggiore frammentazione del potere a livello locale per rispondere più rapidamente ai cambiamenti di esigenze delle varie parti del Paese.
La questione dei Lep
Giorgetti è tornato anche su una delle questioni più complesse che il Governo deve affrontare in ambito di decentramento dei poteri, quella dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Si tratta di una soglia minima di qualità dei servizi che ogni Regione dovrebbe garantire, in modo che il decentramento dei poteri non crei una disuguaglianza di trattamento tra i cittadini delle diverse parti del Paese.
Il ministro è tornato sulla questione, citando anche il lavoro del collega Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie:
Io e il ministro Calderoli siamo assolutamente determinati per la definizione di questi Lep. Si porrà poi di volta in volta il tema della loro copertura.
I Lep sono necessari per permettere al Governo di procedere con la riforma programmatica sostenuta dalla Lega, da cosiddetta autonomia differenziata.