Bonus edilizi e cantieri, al via i controlli a tappeto: chi rischia ora

Annunciati nuovi controlli a tappeto dell'Agenzia delle Entrate, nel mirino i cantieri e i bonus edilizi: cosa fa scattare l'accertamento e chi rischia?

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

L’Agenzia delle Entrate sta per intensificare la sua vigilanza sui bonus edilizi e sui cantieri, con un piano di controlli a tappeto da oggi alla fine del 2024. L’azione programmata, in particolare, punta a individuare gli aspetti critici, come la sotto-fatturazione e l’errata contabilizzazione dei ricavi derivanti dalle compravendite di crediti legati alle agevolazioni.

Vediamo, nel dettaglio, quali saranno le prossime mosse e chi rischia.

Al via i controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate, chi rischia

I controlli dell’Agenzia delle Entrate mirano a identificare e contrastare i fenomeni di frode che possono verificarsi durante la compravendita dei crediti da bonus edilizi. In particolare, le autorità fiscali si concentreranno a individuare le azioni di:

  • sotto-fatturazione, ovvero la pratica di dichiarare un valore inferiore per le transazioni rispetto al reale valore del credito. Ad esempio, se un credito da bonus edilizio viene venduto a un prezzo inferiore a quello effettivo, il venditore può dichiarare ricavi minori, riducendo così le imposte da pagare;
  • errata contabilizzazione dei ricavi, cioè quella situazione in cui i ricavi derivanti dalla vendita dei crediti non vengono registrati correttamente nei libri contabili. Questo può avvenire per varie ragioni, inclusi errori o tentativi di nascondere entrate.

Come avvengono i controlli dell’Agenzia delle Entrate

I controlli dell’Agenzia delle Entrate sono articolati e mirati. L’agenzia in primis utilizza strumenti di analisi dei dati per esaminare le transazioni e i documenti contabili delle aziende e dei professionisti coinvolti nella compravendita di crediti da bonus edilizi. Questo può includere la revisione delle fatture, dei contratti di cessione e delle dichiarazioni fiscali.

Ai controlli a tappeto e mirati si affiancano poi quelli da incrocio di dati, per verificare la coerenza tra le dichiarazioni fiscali e i dati delle transazioni. Le discrepanze tra i diversi documenti possono attivare un accertamento approfondito.

In alcuni casi, i funzionari possono condurre ispezioni dirette presso le sedi delle aziende per raccogliere informazioni aggiuntive e verificare sul campo la correttezza della contabilizzazione.

Se emergono anomalie o irregolarità durante i controlli, l’Agenzia delle Entrate invia un avviso di accertamento. Questo documento notifica al contribuente l’esito preliminare dei controlli e l’eventuale rettifica delle imposte dovute, ma anche informazioni sui presunti errori o omissioni riscontrati, le imposte aggiuntive calcolate e le eventuali sanzioni e interessi.

A questo punto, entro il termine indicato nell’avviso, il contribuente può presentare osservazioni e fornire chiarimenti o documentazione aggiuntiva per contestare o rettificare l’accertamento.

Chi controlla e cosa fa scattare un accertamento fiscale

L’Agenzia delle Entrate è responsabile della supervisione e dell’esecuzione di questi controlli. Gli accertamenti fiscali scattano quando emergono segnali di irregolarità o quando i dati incrociati indicano possibili anomalie. I principali fattori che possono far scattare un accertamento includono:

  • discrepanze nelle dichiarazioni, quindi incoerenze tra i dati dichiarati e quelli rilevati durante i controlli possono portare a un’ulteriore indagine;
  • segnalazioni e denunce da parte di altre istituzioni, professionisti del settore o cittadini possono attivare i controlli fiscali;
  • comportamenti sospetti, come frequenti variazioni nei valori di cessione dei crediti o modelli di fatturazione insoliti, possono attirare l’attenzione dell’agenzia.

Quando c’è la prescrizione

In Italia, la prescrizione dei controlli per le detrazioni fiscali, come quelle per le ristrutturazioni edilizie, segue le normative generali relative alla prescrizione fiscale, che è generalmente di 5 anni.

Questo significa che l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli e accertamenti su dichiarazioni fiscali e detrazioni per un periodo di 5 anni dalla data in cui il diritto di accertamento è sorto. Per esempio, se una detrazione è stata utilizzata nel 2024, l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli fino al 2029.

Se si sospetta una frode o un’omissione significativa, però, il termine di prescrizione può essere esteso a 6 anni. Le frodi fiscali gravi possono infatti prolungare i termini di prescrizione, e in alcuni casi, se viene accertato un dolo o una frode, la prescrizione può essere sospesa fino alla conclusione del procedimento penale.

Infine, la prescrizione può essere interrotta in caso di attività di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, come la notifica di un avviso di accertamento o l’avvio di un controllo fiscale. L’interruzione della prescrizione significa che il termine di 5 anni viene sospeso e riparte dal momento dell’ultimo atto interruttivo.

Quindi, è fondamentale che chi usufruisce delle detrazioni per ristrutturazione edilizia mantenga una documentazione accurata e completa per dimostrare la legittimità delle detrazioni in caso di controlli. La corretta conservazione della documentazione e la consapevolezza dei termini di prescrizione aiutano a evitare problematiche future con l’Agenzia delle Entrate.

Controlli e accertamenti: quando si perdono le detrazioni fiscali

Le detrazioni fiscali possono essere perse a seguito di controlli e accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate per diversi motivi. Ecco le principali circostanze in cui ciò può avvenire:

1. Risultati negativi di controlli

  • errori documentali, ovvero se durante un controllo emergono errori nella documentazione presentata (ad esempio, fatture false, ricevute non conformi o documentazione incompleta), le detrazioni potrebbero essere disconosciute.
  • incongruenze e discrepanze tra le spese dichiarate e  quelle sostenute, con le prove documentali (come le fatture o le ricevute) possono portare alla perdita delle detrazioni.

2. Frode e Dolo

  • dichiarazioni false, se il controllo rivela che le detrazioni sono state richieste tramite dichiarazioni false o ingannevoli, come la dichiarazione di spese non sostenute, si perde il diritto alla detrazione e si possono applicare sanzioni;
  • manipolazioni e alterazioni dei documenti o delle spese dichiarate per ottenere benefici fiscali indebiti sono considerate frodi e possono comportare la perdita delle detrazioni e sanzioni penali.

3. Irregolarità contabili

  • errata contabilizzazione, cioè quando i ricavi e le spese non sono stati contabilizzati correttamente, di conseguenza le detrazioni potrebbero essere negate. Ad esempio, la sotto-fatturazione o la contabilizzazione impropria delle spese può portare a tale esito;
  • omessi dati, come la mancata registrazione dei ricavi o delle spese nel modo previsto dalla normativa fiscale, che può comportare la perdita delle detrazioni.

4. Mancato rispetto delle condizioni

Se, a seguito di un controllo, si verifica che non sono state rispettate le condizioni specifiche per ottenere la detrazione. Ad esempio, se le spese non sono state sostenute effettivamente o non sono in linea con le norme vigenti, la detrazione potrebbe essere revocata. Oppure se le spese non sono state effettuate entro i termini stabiliti o non sono state rispettate le modalità di utilizzo delle detrazioni, si rischia di perdere il beneficio.

5. Rilevazione di attività illegali

Se si scopre che le detrazioni sono state ottenute attraverso compravendite illegali di crediti, come nel caso dei bonus edilizi, si perde il diritto alle detrazioni e si possono affrontare conseguenze legali.