Il Fisco ci controllerà anche sui social: come funziona il piano del viceministro Leo

Sì al controllo dei social network per contrastare l'evasione fiscale. Parola del viceministro dell'Economia, Maurizio Leo

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Guerra aperta agli evasori, anche sui social. Lo ha annunciato il viceministro Maurizio Leo, che ritiene che chi elude il pagamento delle tasse si equipara a un terrorista. Ha dichiarato che sono in corso nuovi sforzi per identificare gli evasori, focalizzandosi sul cosiddetto “data scraping”.

In collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e Sogei, si stanno studiando strumenti che includono l’analisi dei dati relativi al tenore di vita pubblicati sui social network da professionisti e imprenditori. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha condiviso queste informazioni in relazione al concordato preventivo biennale.

La collaborazione con il Garante della Privacy

“Già abbiamo iniziato a ragionare col Garante della Privacy e da parte loro c’è assoluta disponibilità, ferma restando la tutela dei dati personali”, ha spiegato. “La collaborazione col Garante è assolutamente fondamentale: l’evasione fiscale è come un macigno tipo il terrorismo” e “si deve tutti collaborare”, ha ribadito il membro del governo.

Coloro che rifiutano di aderire al concordato saranno inseriti in “liste selettive”, come spiegato durante un’audizione alla commissione anagrafe tributaria. Il viceministro ha chiarito che l’amministrazione finanziaria manterrà alta la vigilanza nei confronti di chi non aderisce al concordato e che interverrà in caso di anomalie. Ha sottolineato nuovamente che l’evasione fiscale rappresenta un problema di rilevanza simile al terrorismo e ha enfatizzato la necessità di una collaborazione continua, nel rispetto dei dati personali.

Novità sulla riforma fiscale

Il viceministro Leo ha annunciato che la riforma fiscale verrà portata avanti in modo graduale, tenendo conto delle risorse disponibili nel corso del tempo. Durante un’audizione, ha sottolineato l’obiettivo di alleviare la pressione fiscale, riconoscendo che un carico elevato contribuisce all’evasione. Ha spiegato che il primo passo della riforma è stata la riduzione delle aliquote dell’Irpef da quattro a tre, con l’intenzione di procedere gradualmente verso l’eliminazione delle aliquote superflue, mirando a un sistema con due aliquote. L’obiettivo di legislatura, ha precisato, è raggiungere un’aliquota unica, sempre considerando le risorse finanziarie disponibili.

Annunciato poi l’imminente arrivo di due nuovi decreti attuativi della riforma fiscale, focalizzati sulle sanzioni e sulla riscossione. Ha ringraziato le forze parlamentari per la rapida progressione del processo legislativo, evidenziando che il testo è stato approvato a marzo e che il dibattito in commissioni e in aula è stato proficuo. Finora, sono stati approvati sette decreti attuativi, mentre un altro, relativo ai giochi, è attualmente in esame nelle commissioni. Leo ha concluso annunciando l’imminente varo di altri due provvedimenti significativi sulle sanzioni e sulla riscossione.

Le sanzioni

Il viceministro Leo ha fornito dettagli sulla riforma delle sanzioni, sottolineando che si sta attivamente lavorando per presentare un decreto legislativo entro il mese di febbraio. L’obiettivo è evitare che i contribuenti siano esposti a un onere sanzionatorio eccessivamente gravoso, che potrebbe spingerli inevitabilmente a intraprendere contenziosi legali, con conseguenti pregiudizi per le casse dello Stato.

«Abbiamo delle sanzioni da esproprio nel nostro sistema tributario, pensiamo in materia di Iva siamo al 120% al 240%, in Europa si sta al 60%», ha affermato. «Le sanzioni vanno riviste. Il sistema deve essere corretto. Non lo dico solo io, lo dice la stessa Corte costituzionale che il nostro sistema è assolutamente fuori linea».