La detrazione fiscale delle spese mediche entra nell’asse ereditario? Domanda molto brutale, ma che, purtroppo, accomuna molte famiglie che hanno visto venire a mancare un proprio caro dopo una lunga malattia. I costi sanitari, talvolta, sono enormi e possono essere portati in detrazione dal contribuente. Questo è il motivo per il quale avere chiarimenti in merito è importante. La domanda fondamentale è: quando gli eredi possono recuperare le somme che sarebbero spettate al de cuius?
Indice
Le detrazioni per le spese mediche non si trasmettono agli eredi
Le detrazioni relative alle spese mediche che spettano al de cuius non possono essere trasmesse agli eredi. Possono èerò essere fruite in un’unica soluzione fino al raggiungimento dell’imposta nell’ultima dichiarazione dei redditi del defunto (quella che si trasmette dopo il decesso).
Su questo argomento è intervenuta in più occasioni dell’Agenzia delle Entrate, che, in alcuni documenti di prassi, ha ricapitolato il quadro normativo entro il quale i contribuenti si devono muovere e le regole che devono rispettare per gestire le detrazioni fiscali in caso di decesso.
Quali sono le spese sanitarie che si possono detrarre in dichiarazione
Alcune informazioni sull’argomento ci arrivano dall’articolo 15, comma 1, lettera c) del Tuir, grazie al quale è possibile portare in detrazione il 19% delle spese mediche sostenute, con una franchigia pari a 129,11 euro. P
ermettono di ottenere lo sconto Irpef le seguenti voci:
- le spese mediche generiche, che non rientrano tra quelle che sono indicate all’interno dell’articolo 10, comma 1, lettera b) del Tuir;
- i costi sostenuti per l’assistenza specifica;
- le spese chirurgiche;
- i costi relativi alle prestazione specialistiche;
- le spese sostenute per le protesi dentarie e sanitarie.
Quando il costo annuale delle spese mediche supera il limite di 15.493,71 euro, è possibile suddividere la detrazione del 19% in 4 quote annuali di pari importo.
Molto pragmaticamente, questo significa che il contribuente ha la possibilità di beneficiare della detrazione in più anni, portando un quarto dell’intero importo che spetta all’interno della dichiarazione dei redditi.
Con la risposta 3.1 della circolare n. 19/E del 1° giugno 2012, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che la:
Finalità della ripartizione della detrazione è, ovviamente, quella di consentire al contribuente con problemi di capienza di imposta di poter beneficiare interamente dell’agevolazione fiscale riconosciuta a fronte di un onere già sostenuto ed effettivamente rimasto a carico.
Nell’arco di 4 anni possono essere suddivise anche le spese mediche che rientrano nella lettera c) del comma 1 dell’articolo 15 del Tuir che si riferiscono ai mezzi necessari per la locomozione dei soggetti disabili per i quali è prevista la Legge 104.
Cosa succede alle detrazioni in caso di morte
Quando si acquistano dei mezzi necessari alla locomozione – ovviamente quando rientrano nei costi previsti dalla Legge 104 – i costi sostenuti sono sempre alti.
A fornire qualche indicazioni su come si debbano comportare gli eredi ci ha pensato la circolare n. 24/2022 dell’Agenzia delle Entrate, nel caso in cui il contribuente deceduto abbia optato di suddividere la detrazione in 4 annualità.
All’interno del documento viene riportato quanto segue:
L’erede tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi per conto del de cuius può detrarre in un’unica soluzione le rate residue.
Questo significa, molto semplicemente, che nel momento in cui viene presentata la dichiarazione dei redditi per conto del defunto, è possibile portare in detrazione l’intero importo delle rate rimanenti.
Sarà possibile, quindi, beneficiare della detrazione in un’unica soluzione, attraverso uno sconto d’imposta fino alla concorrenza della stessa.
Ma attenzione: eventuali detrazioni non fruite non possono essere trasmesse agli eredi.
In questo caso la normativa è differente rispetto a quella prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per i quali è previsto che:
In caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene.
In mancanza di esplicite disposizioni di legge non è possibile trasmettere alle spese mediche le stesse regole.
Come gestire le spese mediche dopo il decesso
Particolare attenzione deve essere posta alla gestione delle spese mediche dopo il decesso. Seguono le normali regole di successione. Gli eredi sono tenuti a farsi carico del pagamento, in proporzione alle loro quote ereditarie, sempre ché abbiano accettato l’eredità.
La gestione delle spese mediche dopo il decesso devono essere gestite seguendo un percorso ben preciso.
Il primo passo è l’identificazione di tutte le spese mediche che non sono state saldate al momento della morte e che diventano dei debiti ereditari. I creditori, che possono essere ospedali, farmacie o medici, si possono rivolgere agli eredi per chiederne il saldo.
Quali sono le responsabilità degli eredi
Al momento del decesso del familiare gli eredi hanno tre possibilità:
- accettare l’eredità;
- rinunciare all’eredità;
- accettare l’eredità con beneficio d’inventario.
Nel caso in cui venga accettata l’eredità, subentrano in tutto e per tutto nei debiti del defunto, tra i quali ci sono anche le spese mediche insolute. Attraverso una dichiarazione formale è possibile rinunciare all’eredità e in questo caso non si ha alcun obbligo di pagare i debiti.
L’accettazione con beneficio d’inventario è l’opzione consigliata nel caso in cui i debiti siano molti, perché permette di saldarli con il patrimonio ereditato, evitando di andare a intaccare quello personale.
Gli eredi possono detrarre le spese?
Eventuali spese mediche che siano state sostenute dagli eredi dopo il decesso possono essere portate in detrazione dagli stessi nella loro dichiarazione dei redditi, anche se il defunto non era fiscalmente a loro carico.
La detrazione spetta all’erede a cui è intestata la fattura, indipendentemente da chi materialmente ha effettuato il pagamento.