L’attività imprenditoriale, nel corso del tempo, può crescere e svilupparsi: questo può portare a decidere di trasformare una ditta individuale in una Srl. Il passaggio può essere effettuato attraverso un’operazione straordinaria: il conferimento.
Tra i fattori da prendere in considerazione, nel momento in cui si decide di procedere in questo senso, c’è la gestione del regime forfettario (nel caso in cui si sia stato scelto). Potrebbero venire a mancare i limiti di permanenza.
Indice
Come passare da una ditta individuale ad Srl
Sono due le modalità attraverso le quali il titolare di una partita Iva individuale può essere trasformata in una Srl o in una Spa:
- la più semplice prevede la chiusura della partita Iva individuale e la costituzione di una Srl attraverso la quale avviare la società;
- una strada leggermente più contorta prevede il conferimento della ditta individuale nella Srl.
In quest’ultimo caso i passaggi burocratici e amministrativi sono più complicati, ma permettono di mantenere la stessa partita Iva, lo stesso storico dell’attività, il conto corrente e la medesima denominazione.
Pragmaticamente, il conferimento della ditta individuale in una società a responsabilità limitata avviene nel momento in cui il socio decide di apportare l’attività lavorativa che svolge individualmente all’interno della società.
Questo può avvenire nel momento in cui più ditte individuali dovessero decidere di iniziare ad operare congiuntamente, in modo da riuscire a sfruttare degli elementi che hanno in comune e gestire al meglio i propri costi. Oppure quando il passaggio alla forma societaria può trasformarsi in un maggior guadagno dal punto di vista fiscale.
In cosa consiste l’operazione di conferimento
Una delle operazioni straordinarie che le società effettuano più sovente è quella di conferimento, attraverso la quale il socio apporta nella società denaro e altri beni utili al raggiungimento dell’oggetto sociale.
Le imprese cercano di aggregarsi tra loro nel tentativo di sfruttare una serie di vantaggi:
- che sono legati alle dimensioni aziendali: permettono di ottenere un maggiore potere contrattuale;
- che permettono di sfruttare le economie di scala e nella produzione;
- grazie ai quali è possibile ridurre i costi di gestione.
Attraverso il conferimento si apportano alla società denari, crediti o altri beni in natura. L’operazione può coinvolgere delle imprese appena costituite o preesistenti.
Come conferire una ditta individua in una Srl
Una delle situazioni nelle quali un imprenditore si può trovare è quella di voler proseguire la propria attività con l’appoggio di alcuni soci.
Grazie al conferimento l’imprenditore individuale ha la possibilità di proseguire la propria attività, ma adottando una forma societaria diversa. La sua attività proseguirà all’interno della Srl, della quale riceverà una partecipazione al capitale sociale a fronte dei beni materiali e immateriali che vi ha apportato.
È bene sottolineare che non siamo di fronte a una cessione dell’azienda. In questo caso l’imprenditore fuoriesce completamente dalla vita della stessa, dopo aver monetizzato il passaggio di proprietà. Attraverso il conferimento l’imprenditore prosegue con l’iniziativa imprenditoriale, ma con una forma un po’ diversa.
Come deve essere valutato il conferimento
Prima di conferire un’impresa individuale in una Srl o in una Spa, è necessario stabilire quale sia il valore dell’azienda che viene conferita. Questa operazione deve essere effettuata attraverso una perizia, per la quale è necessario rivolgersi a un professionista iscritto all’albo dei revisori legali.
Il professionista dovrà rilasciare una perizia giurata, che costituirà un allegato obbligatorio rispetto all’atto notarile di conferimento nella società. Entrando un po’ più nello specifico, non siamo davanti a una valutazione del patrimonio della ditta individuale che viene conferita, ma ad un’analisi dei singoli apporti che confluiscono all’interno della nuova società.
L’importanza del metodo patrimoniale
Perché il valore della ditta individuale conferita nella Srl o nella Spa possa essere considerato equo è necessario far riferimento unicamente a una valutazione che si deve basare sul metodo patrimoniale.
Questo metodo permette di far emergere eventuali plusvalenze nei singoli beni che fanno parte del patrimonio della ditta individuale.
Ma come viene determinato il valore della ditta individuale conferita? Si ottiene dal valore contabile di ogni singola attività e delle eventuali passività che sono conferite. Il tutto viene successivamente incrementato dalle plusvalenze. A questo punto al valore ottenuto sarà necessario sottrarre le minusvalenze.
Conferire una ditta individuale in una società esistente
Le regole del gioco cambiano leggermente nel momento in cui il conferimento coinvolge una società che esiste già.
In questo caso la valutazione deve coinvolgere entrambe le società: sia la ditta individuale che la Srl (o Spa) già costituita. Questa situazione si viene a verificare perché è necessario definire in modo preciso e dettagliato quali sono i rapporti di forza tra i soci preesistenti e della ditta individuale conferita.
Quando si dovesse venire a realizzare questa eventualità è necessario prendere in considerazione, nella valutazione, anche il valore dell’avviamento. Il metodo da impiegare per riuscire a dargli un giusto valore spetterà al professionista designato ad effettuare l’operazione. Quello che è importante è riuscire a scegliere il metodo che meglio si adatta alle caratteristiche della società.
La sospensione delle imposte
Quando viene effettuato il conferimento di una ditta individuale ad una Srl, sotto il profilo fiscale, viene applicata la tassazione prevista dagli articoli 86, 175, e 176 del Dpr n. 917/86 (ossia il Tuir), che permette di effettuare il conferimento in regime di neutralità fiscale.
Il comma 1, dell’articolo 176 del citato Dpr prevede quanto segue:
I conferimenti di aziende effettuati tra soggetti residenti nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese commerciali, non costituiscono realizzo di plusvalenze o minusvalenze.
Perché questo avvenga, però, il soggetto conferente deve assumere come valore della partecipazione ricevuta l’ultimo valore fiscalmente riconosciuto dell’azienda conferita. Mentre il soggetto conferitario subentra nelle posizioni di quello conferente negli elementi di attivo e passivo della società.
È necessario, inoltre, nella dichiarazione dei redditi compilare un apposito prospetto di riconciliazione, dal quale risultino i dati che sono stati esposti in bilancio e i valori che sono stati riconosciuti fiscalmente.