Concordato preventivo, si parla di flat tax incrementale sull’aumento di reddito: come funziona

Approvata la flat tax incrementale con tre condizioni: adesione al concordato preventivo, rinvio acconto e estensione termine di versamento

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 11 Luglio 2024 09:16

La commissione Finanze del Senato ha dato il via libera ai correttivi sulla delega fiscale, con particolare attenzione alle semplificazioni degli adempimenti tributari e l’adempimento collaborativo. Tra le principali novità emerge l’introduzione della flat tax incrementale, un regime opzionale che promette diversi cambiamenti per i contribuenti.

Si tratta della flat tax sul reddito aggiuntivo concordato con l’Agenzia delle Entrate, con un sistema di tassazione sostitutiva graduata in base al punteggio delle pagelle fiscali.

Le condizioni del provvedimento

Tre sono le condizioni chiave stabilite per il nuovo provvedimento. In primo luogo, l’introduzione della flat tax incrementale è prevista per coloro che aderiscono al concordato biennale preventivo. In secondo luogo, il rinvio del pagamento dell’acconto al successivo anno fiscale con possibilità di rateizzazione. Infine, si estende il termine per il versamento delle somme richieste a seguito del controllo delle dichiarazioni da 30 a 60 giorni a partire dal primo gennaio 2025.

Come funziona il nuovo concordato preventivo

Il nuovo concordato biennale preventivo offre un sistema di pagamento agevolato in due tappe, rivolto a una vasta platea di contribuenti con un volume d’affari inferiore a 5 milioni di euro. Nel primo anno, i contribuenti potranno beneficiare di un’agevolazione del 50% sull’imponibile richiesto dal Fisco, mentre nel secondo anno si salirà al 100%. Questo sistema permette una dilazione generosa per le partite Iva, rendendo più agevole il rispetto degli obblighi fiscali.

Il meccanismo del concordato preventivo biennale prevede un patto tra fisco e contribuenti, con l’accettazione delle tasse da pagare basate sui redditi presunti. I contribuenti che accettano l’accordo, da formalizzare entro il 31 ottobre attraverso una piattaforma online, beneficeranno di una serie di vantaggi. Tra questi, la garanzia di zero controlli fiscali per due anni e una corsia preferenziale per i rimborsi. Inoltre, il concordato biennale sostituirà il Redditometro, eliminando gli accertamenti basati sul tenore di vita.

Il governo ha definito anche gli importi degli acconti di novembre. Per l’Irpef sostitutiva è prevista una maggiorazione del 15% sulla differenza positiva tra il reddito concordato e quello dichiarato nell’anno precedente. Per l’Irap, invece, la maggiorazione sarà del 3%. Queste misure puntano a incentivare l’adesione al nuovo regime fiscale.

La flat tax incrementale

La flat tax incrementale è un regime opzionale che sostituisce l’Irpef e le relative addizionali. Chi opta per questa imposta sostitutiva applicherà un’aliquota fissa sulla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo e il reddito dichiarato negli anni precedenti. Le aliquote proposte variano dal 10% al 15%, in base al livello Isa del periodo d’imposta precedente.

Attualmente, il regime agevolato della flat tax incrementale è applicabile per aumenti di reddito fino a 40mila euro. Restano incerte le specifiche per il concordato preventivo.

Il Parlamento e il Governo stanno valutando l’introduzione di un regime opzionale di tassazione sostitutiva, variabile a seconda del punteggio ottenuto nelle pagelle fiscali del periodo d’imposta precedente. L’obiettivo è premiare i contribuenti più virtuosi con aliquote più basse: 10% per chi ha un punteggio non inferiore a otto, 12% per chi ha un voto tra 6 e 8, e 15% per chi ha un punteggio inferiore a sei.

L’opzione per la flat tax sul reddito incrementale sarà valida per entrambi i periodi d’imposta in cui il concordato è in vigore. Inoltre, sarà delineato un percorso di stabilizzazione, rendendo l’opzione valida anche per il biennio successivo in caso di rinnovo dell’accordo con il Fisco.

L’iniziativa mira a incentivare l’adesione al concordato tra le associazioni di categoria di artigiani e autonomi, e tra i commercialisti che assistono le partite Iva. I primi calcoli indicano che i contribuenti con minore affidabilità fiscale potrebbero affrontare un onere fino a otto volte superiore rispetto a quelli più affidabili, sebbene sia possibile arrivare gradualmente al massimo punteggio richiesto.