Certificazione unica in scadenza il 18 marzo: chi deve compilarla

La certificazione unica dovrà essere consegnata entro il 18 marzo. Riguarda lavoratori dipendenti, autonomi e anche i pensionati

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Redazione

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Il 18 marzo scade il termine ultimo per consegnare la Certificazione unica, documento fiscale fondamentale per lavoratori dipendenti e autonomi. L’adempimento riguarda anche i pensionati, andando a toccare di fatto tutta la popolazione che percepisce un qualche tipo di reddito da lavoro.

La Certificazione unica infatti riporta al suo interno i redditi da lavoro dipendente e assimilati e i redditi da lavoro autonomo che vengono erogati dai sostituti d’imposta nel corso di un intero anno fiscale. Nel caso di quella che deve essere consegnata il 18 marzo 2024 quindi, il riferimento è al 2023.

Cos’è la Certificazione unica e chi deve compilarla

La Certificazione unica è uno strumento che permette di immortalare la situazione reddituale di un contribuente. È fondamentale per velocizzare il processo di pagamento delle tasse, semplificando il rapporto tra fisco, lavoratori e sostituti di imposta.

Al suo interno sono riportati, come detto, i redditi di quasi ogni tipo che una persona riceve. Sono incluse le provvigioni, i redditi diversi e i compensi derivati dai contratti di locazione breve, quelli che non superano i 30 giorni e sono utilizzati principalmente ad uso turistico nelle cosiddette case vacanza.

L’invio della Certificazione unica entro la scadenza fissata al 18 marzo 2024 spetta a tutti i sostituti di imposta. Nel caso di un lavoratore dipendente ad esempio, spetta all’azienda che lo stipendia e che trattiene dal suo compenso lordo il denaro necessario per il pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali. Tra queste sono incluse anche le aziende straniere che pagano dipendenti italiani all’estero e che sono tenuti all’assicurazione obbligatoria in Italia.

Anche l’Inps, l’istituto nazionale di previdenza sociale che si occupa anche del pagamento delle pensioni, deve inviare la certificazione unica ai pensionati che ricevono l’assegno ogni mese. Allo stesso modo sono tenuti ad inviarla tutti gli altri enti pensionistici.

Le novità del 2024 per la Certificazione unica

Di conseguenza, a ricevere questo documento compilato con tutti i dati relativi da poi inserire nella dichiarazione dei redditi, sono tutti i lavoratori dipendenti e autonomi con un sostituto di imposta e i pensionati. Il modello viene inviato in maniera del tutto digitale ed è accessibile presso il portale apposito dell’Agenzia delle Entrate.

Proprio presso l’AdE, la Certificazione unica diventa particolarmente utile. I dati contenuti al suo interno sono infatti fondamentali all’Agenzia per generare il 730 precompilato e, partendo dal 2024, il modello Redditi precompilato per le persone fisiche titolari di partita Iva. Si tratta di modelli importanti per velocizzare il pagamento delle tasse e rendere il fisco più rapido, riducendo la burocrazia.

Nel 2024 ci sono diverse novità nella Certificazione unica. I quadri e i campi sono stati modificati per le riforme di alcuni tipi di reddito. Il cambiamento più evidente è quello per la riorganizzazione del reddito da lavoro nel campo dello sport dilettantistico, che ha subito cambiamenti profondi dopo che la pandemia aveva esposto le problematiche della situazione dei lavoratori di questo settore.

Cambiate anche le sezioni relative alla tassazione agevolata delle mance per i dipendenti del settore turistico. È stato anche incluso l’innalzamento a 3mila euro dei fringe benefit, i bonus di welfare aziendale erogati dai datori di lavoro ai dipendenti con figli a carico e che hanno una tassazione molto agevolata a loro volta.