Cancellati debiti per mantenere moglie e figli: la sentenza

La legge 3 del 2012 nota anche come salva suicidi è rivolta a privati, professionisti e imprenditori. Permette di chiudere i debiti pagandone solo una parte

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Riaccende i fari sulla legge salva suicidi il caso di un commesso 40enne con moglie e 4 figli e un debito di 80mila euro sulla testa. Debito che adesso il tribunale ha deciso di azzerare. L’uomo è residente a Bedizzole, piccolo centro in provincia di Brescia. Nel 2017 aveva effettuato grosse spese per cambiare l’auto e per acquistare i mobili per arredare casa. Nel 2018, non riuscendo a restituire il denaro, si è rivolto a un legale che ha chiesto al tribunale l’applicazione della salva suicidi.

Debiti cancellati con la legge salva suicidi

La norma in questione, la legge 3 del 2012 nota che come legge sul sovraindebitamento, oggi è confluita nel Codice della crisi. L’uomo ha versato 350 euro al mese per 4 anni per un totale di 16.800 euro. I restanti 60mila euro di debito sono stati ora cancellati dal tribunale.

“Questa legge sancisce un principio molto semplice: nessuna persona onesta finita in difficoltà finanziaria può essere condannata a pagare per tutta la vita debiti che vanno ben oltre le sue capacità economiche. Il nostro cliente ha versato con cadenza mensile 350 euro per 4 anni, 16.800 euro in tutto. Era quanto ragionevolmente poteva dare senza far venir meno il sostentamento alla propria famiglia: i restanti debiti sono stati azzerati e da questo momento il quarantenne e la sua famiglia possono ripartire da capo, senza il fardello di segnalazioni pregresse e tornando anche ad accedere al credito, se mai ne avranno davvero bisogno”. Così spiega la legale dell’uomo, l’avvocata Monica Pagano dello studio Pagano & Partners di Brescia, in una dichiarazione riportata dal quotidiano Il Messaggero.

Casi in aumento per via della crisi

Il caso del commesso di Bedizzole è solo il più recente. Fra gli ultimi casi si ricorda ad esempio anche quello di un imprenditore di Gabicce Mare in provincia di Pesaro e Urbino: la sua azienda era fallita e l’uomo era inseguito dai creditori per un debito complessivo di circa 15 milioni di euro fra fornitori, tasse e sanzioni. Grazie alla legge salva suicidi del 2012 l’uomo ha versato 55mila euro, tutto ciò che poteva, e si è liberato da pignoramenti e creditori.

Il ricorso alla norma negli ultimi anni è andato crescendo per via della pandemia che ha a lungo flagellato ristoratori, commercianti e fornitori. Ma anche del caro energia successivo alla guerra in Ucraina e dell’inflazione a lungo galoppante e che solo di recente ha fermato la sua corsa.

Legge salva suicidi: come funziona

L’articolo 6 della legge 3/2012 definisce il sovraindebitamento come “la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”.

La legge è rivolta alle persone fisiche che non esercitano attività di impresa, ai professionisti e agli imprenditori non fallibili per mancanza di requisiti nei 3 esercizi precedenti l’istanza di fallimento.