Cresce l’attesa intorno alla data del 25 settembre 2022, giorno del grande ritorno alle urne per gli italiani per votare il nuovo Governo che si insedierà a ottobre e che dovrà prendere importanti decisioni per il futuro del Paese. Il nuovo premier e il suo esecutivo, infatti, saranno chiamati a mettere in atto degli interventi mirati per far fronte alla crisi che sta colpendo le tasche degli italiani e, soprattutto, decidere se mantenere o meno gli aiuti che il precedente Governo aveva distribuito.
Tra i tanti bonus in scadenza, e in attesa di proroghe o addii, ci sono quelli relativi alla casa. Parliamo del Superbonus o del bonus facciate, incentivi che potrebbero proseguire con condizioni o tempistiche diverse o, nel peggiore dei casi, uscire di scena nel 2023.
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Bonus casa, quali resteranno col nuovo Governo
Neanche il tempo di insediarsi in Parlamento che il nuovo Governo avrà tante situazioni scottanti tra le mani da risolvere. Con l’aumento dei prezzi del gas, con gli italiani chiamati a stringere i denti in vista dell’inverno, l’esecutivo che verrà dovrà far fronte anche alle scadenze sui bonus casa ereditati. In tanti si chiedono quali saranno gli incentivi ancora presenti nei prossimi anni e in che misura, con la legge di bilancio 2022 che correrà in soccorso al nuovo presidente del Consiglio per dare risposte certe.
Infatti, secondo quanto contenuto nella legge, tra gli incentivi fiscali prorogati ci sarà il Superbonus che però, in base al tipo di lavoro da effettuare, vede diminuire lo sgravio e, soprattutto, le modalità di ottenimento. Se si tratta di lavori fatti sull’edificio condominiale per parti comuni, infatti, il 110 spetterà fino al 31 dicembre 2025, situazione invece diversa per gli interventi effettuati da persone fisiche sugli edifici unifamiliari che potranno avvalersi del bonus entro il 31 dicembre 2022 a patto che entro fine settembre siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
La detrazione al 110% varrà invece fino al 31 dicembre 2023 per gli interventi effettuati dagli Iacp ed enti con le stesse finalità sociali su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, a condizione che entro giugno 2023 siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Stando alla legge di bilancio 2022, inoltre, resteranno attivi gli incentivi come il bonus ristrutturazioni edilizie (detrazione 50%), riqualificazione energetica (il cosiddetto ecobonus), mobili e grandi elettrodomestici (detrazione 50%), sisma (detrazione 75%) e bonus verde (detrazione 36%) fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024.
I bonus casa a rischio addio
Ma in un quadro fatto di numerosi incentivi pronti a proseguire, ci sono anche quelli a rischio. La legge di bilancio 2022 ha infatti prorogato alcuni bonus fino a dicembre dello stesso anno, col nuovo Governo che dovrà decidere se mantenerli o meno.
Tra quelli che rischiano l’addio c’è quindi il bonus facciate, la cui proroga è stata stabilita fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. La riduzione della detrazione, passata dal 90 al 60%, fa pensare a un possibile addio dell’incentivo, con l’esecutivo che verrà che potrebbe quindi decidere per un nuovo taglio o, nel peggiore delle ipotesi, di far fuori definitivamente il bonus facciate per il 2023.