Superbonus, riparte la cessione del credito: ecco chi la fa

Poste accetta nuovamente la cessione del credito d'imposta, ma le condizioni sono stringenti. Ok ai crediti relativi a Superbonus, Sismabonus, Ecobonus e altre agevolazioni

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Poste Italiane torna nel mercato della cessione dei crediti per Superbonus e altri altri bonus cedibili. La notizia era stata anticipata lo scorso agosto, ma nella giornata del 3 ottobre è arrivata la conferma ufficiale.

Torna la cessione del credito a Poste Italiane

Poste valuta, a proprio insindacabile giudizio, l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da persone fisiche che abbiano sostenuto in maniera diretta le prime cessioni del credito. Questo significa che rimangono esclusi i crediti d’imposta che siano stati oggetto di precedente trasferimento. Non si fa eccezione neppure per i crediti maturati a seguito di sconto in fattura.

Ma ci sono anche altre condizioni: il servizio di richiesta di cessione del credito di imposta è riservato solo ai titolari di un conto corrente BancoPosta.

E si accettano, in valutazione, solo quei crediti per la cui cessione la persona fisica si sia avvalsa di entrambe queste due figure chiave:

  • un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate per effettuare la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta”;
  • un asseveratore (cioè un tecnico abilitato per la redazione dei documenti necessari per accedere all’agevolazione fiscale).

Il servizio è poi riservato unicamente a chi intenda cedere il credito relativamente alle quote annuali fruibili a partire dal 2024 in relazione a crediti maturati a fronte di spese sostenute nel 2023 o a rate residue di spese sostenute negli anni precedenti.

Dopo la riapertura del servizio, l’importo massimo cedibile è pari a 50mila euro per cliente. L’importo può essere raggiunto anche tramite più cessioni. Sommando i crediti già ceduti prima della sospensione del servizio, il tetto massimo fissato da Poste arriva complessivamente a 150mila euro.

Inutile recarsi allo sportello: la domanda va effettuata esclusivamente online tramite Spid. E ogni interazione con Poste avverrà tramite email.

Per chi dovesse ripensarci è possibile recedere senza penali, ma solo sino all’accettazione da parte di Poste Italiane sulla piattaforma cessioni crediti d’imposta dell’Agenzia delle Entrate.

Naturalmente la comunicazione di cessione sul sito dell’Agenzia delle Entrate deve essere effettuata solo dopo aver ricevuto l’ok da parte di Poste Italiane.

Torna dunque in ballo un altro attore nel tempestoso mercato dei crediti. Una buona notizia, dopo la doccia fredda sulla negata proroga del Superbonus 90% nel 2023 e i report che parlano di un impatto devastante del Superbonus sui conti pubblici.

Ad oggi i crediti incagliati ammonterebbero a 30 miliardi di euro.

Altri crediti cedibili a Poste Italiane

Non solo Superbonus: Poste Italiane valuta la cessione del credito anche per altre agevolazioni, ovvero

  • Ecobonus ordinario;
  • Sismabonus ordinario (misure antisismiche);
  • ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio);
  • recupero o restauro facciate;
  • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici;
  • eliminazione delle barriere architettoniche.

Le tempistiche della cessione del credito a Poste Italiane

Poste stima una tempistica orientativa di circa 3 mesi per effettuare i controlli del caso e dare seguito alle istanze. Tempistica che potrebbe dilatarsi in caso i crediti ceduti siano sottoposti ai controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate.